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Alcuni interrogativi sulla guerra in Libia 

 

 Francesco Pinerolo  (15 marzo 2011)

 

È vero o non è vero che il cimitero mostrato il 26 febbraio 2011 per giorni a mezzo mondo perché doveva contenere migliaia di fosse comuni si è rivelato essere invece vecchio e inerente ai lavori di ristrutturazione del cimitero di Tripoli?

È vero o non è vero che Mike Mullen e Robert Gates, rispettivamente capo degli Stati Maggiori Riuniti e ministro della Difesa statunitensi hanno persino «negato che esistano prove sul fatto che Gheddafi abbia usato aerei ed elicotteri contro la popolazione»?

È vero o non è vero che le notizie della prima ora sui 10mila morti e 50mila feriti avanzate dall’emittente saudita Al Arabyia provenivano come fonte da un falso rappresentante del Tribunale penale internazionale e si sono rivelate campate per aria?

È vero o non è vero che quasi sempre le notizie di massacri di civili in Libia riportate dai media si basano su lanci della britannica Reuter, a loro volta fondati su racconti telefonici di libici del fronte anti Gheddafi?

È vero o non è vero che negli ultimi venti anni abbiamo avuto molte dimostrazioni di falsi fabbricati ad arte, come ad esempio le fosse comuni di Timisoara attribuite a Ceaucescu in Romania, rivelatesi a distanza di anni un falso; oppure l'esistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, inventate ad arte per giustificare con ragioni "umanitarie" l'intervento militare occidentale?

È vero o non è vero che Gheddafi cacciò dalla Libia le basi militari e le compagnie petrolifere britanniche e statunitensi, e che lo stesso Gheddafi, col sostegno a movimenti di liberazione nazionale e anticolonialisti di mezzo mondo continua ad essere una spina nel fianco degli USA e di Israele?

È vero o non è vero che imporre una no-fly zone richiederebbe la distruzione preventiva delle difese aeree libiche, cioè la guerra?

È vero o non è vero che la Carta delle Nazioni Unite prevede una legittimazione ad interventi militari ONU unicamente se ci fosse un’aggressione ad altri Paesi, ipotesi oggi inesistente?

È vero o non è vero che proprio ieri un milione di persone in Italia si è  mobilitato a favore della Costituzione, che all'art. 11 recita proprio «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali»?

 

Spetta al popolo libico decidere del proprio avvenire senza ingerenze militari esterne.

L'Europa e gli Stati Uniti, viste le loro responsabilità del periodo coloniale, dovrebbero evitare qualsiasi ingerenza militare in Libia, favorendo invece una soluzione pacifica tra le parti in lotta.

 

Francesco Pinerolo     

 

la NOTA di Giorgio Vitali

 

Gli interrogativi che si pone il nostro corrispondente Francesco Pinerolo sono quanto mai importanti e denunciano, ci vuol poco a capirlo, la sostanziale differenza fra le enunciazioni di carattere buonistico che per secoli il potere americano ha elargito al mondo, credulo e gabbato. Tipo quelle di chiaro stampo fondamentalista cristiano enunciate da Woodrow Wilson alla fine della carneficina del primo conflitto mondiale. Il fatto che tali enunciazioni si siano dimostrate non solo false ma anche preparate a tempo debito per un chiaro scopo di mistificazione mondiale, non hanno mai impressionato più di tanto i giornalisti e gli scrittori che si sono avvicendati, per tutto o quasi il novecento, alla "guida" delle cosiddette aspirazioni mondiali.

Ci sono stati sicuramente anche intellettuali che, (Orwell, Gandhi, Ezra Pound, Pierre Drieu La Rochelle, Marinetti, Papini, Hesse, Hamsun, Spengler, Junger, Jung, Celine, e, prima di loro, Oriani, Pareto e Nietzche), in ogni paese, si sono ribellati a queste mistificazioni tanto violente quanto false, ma nella sostanza la credulità dell'umana natura, sempre pronta a sacrificare coloro che la vogliono portare all'autocoscienza, desidera solo essere sbeffeggiata. (Come scriveva Podrecca, fondatore e direttore de "l'Asino": «Il popolo è come l'asino. Sempre bastonato. Sempre contento».)

Il lato paradossale della questione è quanto pubblicato senza alcun pudore e senza alcun senso della logica e della tanto decantata razionalità, sui morti della presunta repressione di Gheddafi. Chiamiamo paradossale ma forse sarebbe meglio definire grottesco il tentativo, giustamente sottolineato dal nostro corrispondente, di far passare per vere notizie orripilanti come bombardamenti, mitragliamenti, diecine di migliaia di morti in un paese dove, a volerli cercare, diecimila individui è assai difficile trovare. Mentre sono lasciate sotto silenzio le vittime del GENOCIDIO SILENTE che gli ebrei sionisti praticano, probabilmente a scopo rituale, NEI CONFRONTI DEI PALESTINESI.

Di fronte a queste palesi e maldestramente coperte manifestazioni di  circonvenzione di incapace, non si sa mai con chi prendersela. Se con gli italyoti o con chi li minchiona giornalmente. Per noi questa è la forma più repellente di mancanza di libertà.

Giorgio Vitali