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In ricordo di un incontro con Nicador Codreanu, nipote del Capitano

Luca Fantini


«Le guerre sono vinte da coloro che hanno saputo attrarre dall’alto, dai cieli, le forze misteriose del mondo invisibile e assicurarsi il concorso di queste forze (...) In ultima analisi, le vittorie dipendono non dalla preparazione materiale, dalle forze materiali dei combattenti, ma dalla loro capacità di assicurarsi il concorso delle potenze spirituali (...) Il nostro patrono è San Michele Arcangelo… Egli non ci abbandonerà mai»

C. Codreanu

 

Dico a Nicador, nipote di Corneliu Codreanu, guida del cuib “Cuvantul Legionar”, che ci sono dei camerati italiani che vorrebbero avere notizie più precise sulla rinascita del legionarismo nella Romania odierna; Nicador si dice immediatamente disponibile a fornirmi tutte le spiegazioni di cui ho bisogno. Le sue risposte sono quelle indicate con la parola N.

D: Che cosa differenzia l’azione di “Cuvantul Legionar” da quella degli altri cuib che si ispirano al Movimento Legionario?

N: La differenza fondamentale è una ma radicale ed irrinunciabile: noi siamo legionari sulla linea indicata da Corneliu Codreanu, gli altri sono simisti, considerano cioè Horia Sima un continuatore del Capitano, mentre noi lo consideriamo un traditore del Movimento Legionario.

D: Potreste spiegarci il motivo.

N: Certamente. Innanzitutto, come è ormai noto, H. Sima era un uomo che lavorava sin dal 1930 per il Servizio Segreto di Informazione diretto da Mihail Morusoff.
È fondamentale per comprendere l’autentica storia del Movimento Legionario il ruolo svolto da Sima nell’attentato ad Armand Calinescu del 21 settembre 1939: oggi, grazie ai documenti in nostro possesso ed alla memoria dei legionari più anziani, si può dire che il ruolo di Sima in quella sporca faccenda fu fondamentale. Va detto che non solo Armand Calinescu era in quel periodo caduto in disgrazia presso l’ambiente regale, ma che l’azione ispirata dal traditore Sima (che si servì, va sottolineato, della buona fede della “squadra” di Miti Dumitrescu) portò non a caso al massacro, nella notte tra il 21 ed il 22 settembre 1939, della “elite legionaria”, 252 comandanti legionari già imprigionati. I loro cadaveri saranno poi esposti di fronte alle gite delle scolaresche…
Il massacro della “elite legionaria” appositamente provocato da Sima mediante il delitto Calinescu gli dette modo di guadagnare il comando della Legione. Per noi il 22 settembre 1939 la Legione Arcangelo Michele fedele alla guida ispiratrice dell’Inviato dell’Arcangelo Corneliu Codreanu scompare dalla storia romena: quello che verrà sarà simismo, non legionarismo.


D: Io sono italiano, sono fascista. In che rapporto pone la Legione con il fascismo italiano e con il nazismo tedesco?

N: Grazie per la domanda. Posso dire che il Capitano aveva verso Benito Mussolini la più grande stima possibile e si può anche dire che sotto molti punti di vista si ispirasse a Lui; pur essendovi differenze tra la Legione e il fascismo ritengo di poter affermare che sono più i punti comuni che le differenze. Anche il fascismo italiano aveva, nelle sue più valide correnti, un misticismo religioso e a un tempo civile. Con il nazismo, invece, i punti comuni si limitano alla lotta contro il bolscevismo e la democrazia; il nazismo aveva comunque un carattere di fondo che ritengo materialista che non poteva conciliarsi con la dottrina del Movimento Legionario.
Quando ad esempio sembrava inevitabile una violenta persecuzione verso la figura del Capitano, la “elite legionaria” predispose un’eventuale “latitanza” del Capitano da scegliersi tra Italia, Germania e Spagna. Quando il Capitano espresse il suo parere, senza pensarci un attimo disse: «Non abbandonerò mai la Romania, ma se la dovessi lasciare, andrei nel paese di Mussolini»…

D: Voi prima mi accennavate ad un ruolo “strano” di Hitler nella morte del Capitano?

N: Sì, mi spiego. Il 24 novembre del 1938, re Carol II si vide con Hitler a Berchtesgaden. Carol II assicurò ad Hitler la piena alleanza politica e commerciale della Romania verso la Germania, ma domandò in cambio la totale libertà sul piano della politica interna, chiedendo in primo luogo la possibilità di reprimere il Movimento Legionario. Hitler disse: «In politica interna avete le mani libere». Così Carol II aveva “mani libere” per assassinare Corneliu Codreanu e reprimere il Movimento Legionario in tutta la Romania.

D: È esatto definire la dottrina legionaria antisemita? Risponde a realtà la versione che Codreanu fu oggetto di omicidio rituale eseguito secondo le regole talmudiche?

N: È più esatto definirla anti-giudaica in omaggio alla linea evangelica e cristiana… Tengo comunque a precisare che i legionari furono vittime dell’aggressività ebraica che dominava in Romania, non autori di violenze contro singoli ebrei. Voglio ricordare che il Capitano, di fronte alla violentissima campagna anti-legionaria provocata dagli ebrei che divampava in Romania, si volle incontrare con il rabbino di Bucarest nel febbraio del 1937, per esporgli il seguente pensiero: «Io non voglio tra di noi legionari ispirati dal pensiero dell’odio e della vendetta. Io non conosco legionari che si comportano così. Se vedo singoli ebrei percossi o offesi, punisco gli aggressori. Non transigo però sul piano della spiritualità cristiana. Noi non vogliamo creare un super-uomo, ma un buon uomo. Un uomo nuovo ispirato al culto dell’eroismo romeno e del martirio cristiano. Nessuno ci potrà impedire di coltivare questa visione».
Quanto all’omicidio rituale, non posso dire… gli elementi in nostro possesso non sono sufficienti.

D: È vero che nel Movimento Legionario vi erano anche zingari?

N: Il Movimento Legionario era un movimento che si ispirava al principio della spiritualità dacio-romena, dunque non era un movimento xenofobo. “Grande Romania” aveva un significato mistico nella dottrina legionaria. È probabile che vi fossero, ma ho notizie contrastanti in proposito. Posso invece dire che il Capitano (durante il primo Campo del Lavoro della storia legionaria) di fronte alla richiesta di alcuni islamici che volevano militare nella Legione, disse che potevano essere “amici” del Movimento Legionario, non militanti. Ebrei naturalmente non ve erano, se non convertiti al cristianesimo.

D: Che fine ha fatto il quadro dell’Arcangelo Michele regalato dal Capitano a sua moglie?

N: È una storia molto strana. Fu naturalmente sempre salvaguardato dalla Signora Codreanu. Dopo la caduta di Ceausescu, però, l’ambasciata israeliana in Romania offrì molti soldi per avere il quadro. Naturalmente non ci fu risposta da parte nostra. Pochi mesi prima della morte la vedova Codreanu fu brutalmente picchiata da due estranei che riuscirono ad entrare in casa. Non sappiamo quale era il loro fine… ma va anche detto che poco prima la vedova Codreanu aveva contraddetto pubblicamente alcune menzogne di H. Sima e dei suoi seguaci. Ora comunque il quadro è ben protetto.

Rientriamo nella stanza centrale del Cuib ed i militanti più giovani stanno eseguendo il “Giuramento dei Legionari” a voce alta:


“Motza e Marin
Giuro di fronte a Dio,
Di fronte al vostro santo sacrificio,
Per Cristo e per la Legione,
Di allontanare da me i piaceri terreni,
Di staccarmi dall’amore umano,
E per la resurrezione della stirpe,
In ogni momento,
Di essere pronto a morire.
Lo giuro!”



Prima di uscire dalla sede, sciolta la riunione, saluto i giovani Legionari col saluto rituale:
“Traiasca Legiunea si Capitane”;
compatti, marziali con il braccio teso contraccambiano compatti il saluto:
“Traiasca Legiunea si Capitane”.

 

Luca Fantini