Eutanasia
Gianni Caroli
Napolibera.eu - Mercatino di fatti e Idee a cura di Gianni
Caroli
Eu-tanasia è un vocabolo greco, composto di un prefisso "eu" che vuol dire
buono; e da "tanatos" che significa morte.
La "buona morte" che ciascuno si augura per i malati terminali in preda a
sofferenze acute, NON ha niente a che vedere però con la morte per
disidratazione, ed inedia, che i magistrati di Cassazione VOGLIONO per forza
infliggere alla indifesa Luana Englaro: essere vivente, e senziente i dolori
fisici, perché se il cervello è spento alla ragione, i sensi ed il sistema
nervoso che li irradia in parte funzionano.
La morte per sete è orrenda, per i malesseri che provoca PRIMA che intervenga il
coma iperglicemico che uccide l'infelice torturato: era una delle pratiche di
Abu Ghraib, insieme al suo opposto "waterboarding" (affondare la testa della
vittima nell'acqua fino a farlo soffocare) che si pratica invece a Guantanamo.
Delle quali pratiche Obama ha già chiesto a Bush e Cheney di fornire ragione, e
i Democratici più sensibili all'orrore reclamano il processo al
comandante-fellone. (Certo questo non lo racconta il Quotidiano Unico, tutto
impegnato contro la "dittatura" di Putin, e per la "integrità" della Georgia; ma
nondimeno, questo accade in O/merica).
Consigliamo allora gli ermellini ipocriti che vogliono, nuovi Ponzio Pilato,
«lavarsi le mani» da un caso scottante cedendo alla furia della tribù più
barbara che reclama "Morte" per l'innocente, DI SPARARE DIRETTAMENTE IN BOCCA
alla sfortunata Eluana, diventata caso ideologico tra fazioni "opposte" in lizza
per il primato culturale.
Ma qui non c'entra niente "religione o laicità", difesa dalla vita o diritti
individuali, qui ci sono solo le torture di una morte cattivissima inflitta a
qualcuno che non può ribellarsi al gioco orrendo delle strumentalizzazioni
"opposte" e convergenti...
Gianni Caroli
il COMMENTO di
Georgius Vitalicus:
NEL CONCORDARE IN PIENO CON QUESTI
CONCETTI, e preannunciando un mio futuro articolo che cercherà di
inquadrare la questione nell'ambito della complessità moderna
(ovvero: interessi ECONOMICI DIETRO IL MERCATO della SALUTE),
occorre aggiungere qualcosa.
Il CINISMO con cui viene decretata la condanna a MORTE fra atroci
dolori si basa su concetti FALSI che vanno smascherati. Concetti
TANTO più falsi quanto più mascherati di buonismo dolciastro.
L'esempio essenziale ci viene da quanto fatto in relazione al
"trapianto di organi". Il trapianto di organi, ed il suo MERCATO
NERO, è divenuto possibile solo quando si è proposto come BUSINESS.
E cioè da quando una sentenza della Corte Suprema di California,
peraltro molto contraddittoria e molto contraddetta, ma
automaticamente accolta in tutto il mondo, stabilì che gli organi
umani non hanno prezzo. [Moore V. Regents of University of
California, 51 Cal 3d120, P2d,1990]
Da questo momento è esploso il business, che potendo utilizzare una
materia prima senza prezzo, permette qualsiasi tipo di speculazione.
Per poter impiantare il business hanno dovuto inventare il concetto
di «Morte cerebrale», che è un falso assoluto. Tant'è vero che la
constatazione di morte, al di fuori dei procedimenti atti a favorire
i trapianti, si fa ancora con i vecchi sistemi. Per poter "operare"
in tutta calma, hanno dovuto bypassare uno scoglio apparentemente
insuperabile: quello del consenso informato. NON solo non hanno
chiesto il consenso, ma non hanno NEPPURE informato! Infatti,
NESSUNO, nel nostro paese sa di che si tratta quando si parla di
trapianti. Ci si limita a SPERARE di non trovarcisi impigliati (o...
impagliati!).
Di queste belle prodezze si è fatta PRONUBA la cattolicissima Rosy
Bindi, durante il suo "mirabile" soggiorno al Ministero della salute
(si fa per dire...)
Insomma, costoro... e non si sa bene chi, pretendono di stabilire
non solo se una persona è morta o viva, ma anche se il paziente in
morte cerebrale soffra o meno... che è una MOSTRUOSITÀ SCIENTIFICA
OLTRECHÈ CRIMINALE. (vedi il testo fondamentale della Bioetica:
"Vita, morte miracoli", Feltrinelli, a cura di Nespor, Santosuosso e
Satolli).
Georgius Vitalicus
Per
concludere, ma solo per il momento, alcune
considerazioni:
«Tutti gli uomini devono morire, ma per ogni uomo la
morte è un accidente ed una violazione ingiustificata,
pur sapendolo e pur consentendovi».
Simone de Beavoir
«Dare un nuovo concetto può significare solo introdurre
un nuovo impiego di un concetto, una nuova pratica. Il
concetto di "concetto" è vago»
L. Wittgenstein
«Quando nel suo lavoro un medico presume di poter
prendere in considerazione se una vita ha o no valore, è
impossibile limitare le conseguenze di questo atto, ed
il medico diventa l'uomo più pericoloso dello Stato»
Ch. Hufeland, (medico, 1762-1836)
«Nessuno può dirsi "proprietario" di se stesso, del
proprio corpo o della propria persona. La proprietà è
infatti un potere che si esercita su un "bene economico"
(materiale o immateriale) e che comporta la possibilità
di utilizzarlo a proprio piacimento: sia di goderne, sia
di disporne, cedendolo ad altri. L'essere umano, la
persona, il corpo NON sono OGGI beni economici e di essi
NESSUNO PUÒ DISPORRE»
AA.VV. (Op. cit.)
«Le nostre vite finiscono quando tacciamo di fronte alle
cose davvero importanti»
Martin Luther King
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