dal sito NapoLibera
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Martedì 14 dicembre 2010
Fascioberlingueristi,
Fini-ti a Stalingrado
napoLibera
I due distinti di ceppi, berlingueristi e neo-sfascisti, di 'traditori riuniti'
sotto vessillo straniero all' Italia e agli Italiani, sono incappati nella
'loro' Stalingrado.
La sconfitta del tentativo di rovesciare il Governo Nazionale Legittimo per
conto dei poteri finanziari stranieri è oggi naufragata al Parlamento, Senato e
Camera l' hanno ugualmente respinta: VA' FUORI D' ITALIA, VA' FUORI STRANIER.
E' una disfatta personale innanzitutto per il supertraditore
GIANFRANCO FINI, al quale non resterà che attaccarsi, come da mestiere paterno,
ad una pompa di benzina EXXON, in quel di Bologna.
In idem istanza per MASSIMO D'ALEMA, il boia dei Balcani che aggredì una
nazione-sorella, la Serbia-Jugoslavia, senz' altro scopo che la mercede del 'Badrone'
straniero: il riconoscimento che un àscaro berlingueriano 'poteva guidare un
governo illegittimo alla guida d' Italia'. Salvo essere cacciato a calci in
culo, dal Badrone stesso, quando, montatosi la testa, pensò di scalare la
TELECOM, data in dono alla Sacra Famiglia, dopo che saccheggiata al patrimonio
pubblico.
(Beninteso, D'Alema premier, ottobre '98: ma solo tramite ribaltone&corruzione
di parlamentari, PERCHE' GLI ITALIANI NON VOTERANNO MAI I BERLINGUERIANI, della
questione-morale applicata solo altrui, tipo Porcure degli sbirri Innominati...)
Con 'ribaltone&corruzione', OGGI COME ALLORA, di 37 puttani (o 47, abbiamo perso
il conto), ora veicolato dal BOCCHINO PARLANTE, il genero del finanziere di
'razza pura' EUGENIO BUONTEMPIO, titolare del Regno Unito di Brindisi e Fasano
che condivide con il D' Alema stesso, Ras di Gallipoli ad esso contiguo.
Provincia di Pristina....
Dietro questi squallidi burattini FINITI NELLA TRAPPOLA DI STALINGRADO-bis, in
prima fila il neo-fascista PIERLUIGI BATTISTA, ammaestratore del manichino Fino;
ed il suo Capo, PAOLO MIELI,il figlio del boia anglo-nazista 'Capt RALPH MERRILL'
(alias 'Renato Mieli, Waffen-SS': poi travestito da comunista-stalinista solo
DOPO STALINGRADO, per infiltrarlo nel PCI di Togliatti. Che se ne liberò,
spedendolo a Milano, subito dopo l' attentato di Pallante, 14-7-1948, chissà
perché.)
A NOI ITALIANI, DI TUTTO QUESTO FASCIO DI TRADITORI, come dei loro complici,
---Guizzante-Frate Mitro in prima fila, altri in seconda--- CI INTERESSA
LIBERARCENE ADESSO. Come facemmo ieri. NON PREVALEBUNT
napoLibera
la NOTA di Giorgio
Vitali
l Commento di Napolibera agli
avvenimenti politici del 14 dicembre, che qui sotto estendiamo non
richiede ulteriori spiegazioni. Da parte nostra ci limitiamo ad
aggiungere che in politica, come in altri settori nei quali si
muovono tante marionette (tra parentesi manovrate non solo dai
poteri "cosiddetti forti", ma anche dalle agenzie a cui si rivolgono
per curare la loro immagine) nessuno nasce "imparato". Anzi! Più
scavi nei retroscena di tanti personaggi che appaiono,
spensieratamente, come eletti "per caso", più ti rendi conto che il
loro terreno di cultura è un "brodo", una brodaglia nauseabonda, che
è quella che ne ha favorito, tramite accordi sottobanco, la
candidatura e poi l'elezione. Pertanto, l'ingenuità di tanti
italiani che «credono nella democrazia» potrebbe essere corretta sol
che questi "gonzi" si abbeverassero a letture leggermente più
considenti di quelle che (non) fanno. In questa kermesse, che ha
visto definitivamente eliminato dall'agone politico il "fungo"
Gianfranco Fini, inventato da Almirante per ragioni a NOI ancora
sconosciute, sta entrando nell'occhio del ciclone quel Di Pietro,
personaggio altrettanto inventato, da poteri peraltro ancor più
forti, che è stato GIUSTAMENTE definito da Cicchitto per quello che
è. Aspettiamo gli sviluppi della questione. Cicchitto si è chiesto
"come" Di Pietro abbia potuto ottenere la Laurea in Legge, non ci
chiediamo se e come ha ottenuto il Diploma di istituto Tecnico al
quale dichiara di essere stato iscritto.
G.V. |
la NOTA di
Maurizio Barozzi
E così il pomeriggio del 14 dicembre
le velleità del sig. Gianfranco Fini sono naufragate in un
Parlamento che non certo da ora è ridotto a un mercato delle vacche.
Fa ridere il pensiero di coloro che si indignano per certe
“compravendite di voti”, come se questa non fosse l’atavica prassi
da sempre praticata in quell’ambito. Anzi, le lotte cannibalesche,
per la scalata “posto al sole”, iniziano già prima delle elezioni e
proprio nel partito di appartenenza in quanto, per essere eletti, di
sovente bisogna fare le scarpe a qualche “compagno di merende”.
Lo scambio di Email che è circolato in questi due giorni mostra che
c’è chi ha gioito al tonfo di Fini e coloro che invece sono
indignati per il fatto che il Berlusca sia rimasto in sella.
Ad altri ancora la diatriba li ha lasciati del tutto indifferenti,
eppure in gioco c’erano anche interessi internazionali non proprio
indifferenti.
A scanso di equivoci, allora, precisiamo una volta per tutte alcune
cose.
A chi come NOI, ha per riferimento questo Sito di ex combattenti
della RSI, da sempre irriducibilmente contro il Sistema, contro
l’occupazione americana e la Nato, alieni da qualsiasi scelta
dell’uso democratico delle elezioni, ce ne può fregare di meno che
Berlusconi campi, razzoli e prosperi alla guida del governo del
paese.
E altrettanto ce ne può fregare di meno delle sorti di Gianfranco
Fini, che le solite vedove del Msi (un partito sostanzialmente
antifascista) insistono a chiamare “traditore”.
Abbiamo, infatti, spiegato più di una volta che Fini non ha tradito
un bel nulla perchè egli è la consequenziale e moderna prosecuzione
della politica del Msi, un partito da sempre filo atlantico, filo
israeliano, conservatore e reazionario. Antifascista appunto.
Che poi il Fini si sia spinto ancora più in là, in un epoca in cui
oramai non era più necessario per adescare i gonzi, di sventolare
qualche santino di Mussolini, a definire il fascismo il male
assoluto, dimostra solo la spregiudicatezza del personaggio, ma
resta il fatto che egli antifascista era prima, quando bazzicava
l’altro antifascista Almirante, e antifascista lo è adesso.
Per noi, che abbiamo da tempo scelto la strada di non perseguire la
politica spiccia e diretta, di non partecipare a nessun gioco
elettorale, in quanto non solo riteniamo che questa prassi sia
assolutamente inefficace, ma oltretutto è sicuramente fonte di
intima corruzione, la questione e squisitamente di carattere
politico.
Ragioniamo quindi in termini politici e al contempo, anche con
articoli come questo di NapoLibera, ci preme fornire tutte quelle
informazioni che possono essere utili per chiarirsi le idee.
È indubbio che il governo Berlusconi, è un governo perfettamente
inserito nel meccanismo atlantico e nel filo della politica
statunitense, ed è un sicuro alleato di Israele, come del resto lo
sarebbe un altro qualsiasi governo di sinistra o di “terzo polo” (D’Amato,
Ciampi, D’Alema, Prodi, ecc. insegnano). Non c’è da farsi alcuna
illusione, presenti o futuri governi, saranno sempre e non può
essere diversamente, filo americani e filo israeliani. Chi più chi
poco meno,
Quindi, che questo governo cada, o resti in sella, teoricamente
cambia poco i termini sostanziali della collocazione del nostro
paese in ambito internazionale.
Se questo è vero è però altrettanto vero, che per quella sorta di
contraddizioni, scontro di interessi e tendenze geopolitiche di una
nazione, il governo Berlusconi ha conseguito con la Russia di Putin
alcuni importantissimi accordi in campo energetico. Altrettanto
aveva fatto, anche sul piano della gestione dell’immigrazione con la
Libia di Gheddafi. In ballo ci sono poi anche i progetti mondialisti
dell’Alta Finanza, che come lo strangolamento a cui sono attualmente
sottoposte alcune nazioni europee dimostra, mirano a sottrarre al
nostro paese quel minimo di patrimonio pubblico che è rimasto e su
questi intenti, non tutti i governi potrebbero essere ugualmente e
totalmente compiacenti.
Ed ecco allora che, improvvisamente, il governo filo americano e
filo israeliano di Berlusconi, sembra che, volente o nolente, sia
andato a toccare interessi geopolitici e internazionali
delicatissimi e da quel momento ha scritto la sua condanna a morte.
Per l’esecuzione della “condanna” si sono mobilitati immediatamente
certi mass media e quindi è partita la recrudescenza di certi
scandali, dalle veline al “bunga bunga”, mentre alcuni magistrati
“improvvisamente” si sono accorti di qualche vecchia o nuova magagna
nei traffici e negli interessi del signore di Arcore.
Ma questo non bastava per sbarazzarsi di Berlusconi, ed ecco allora
che, guarda caso, di ritorno da un viaggio negli Usa, un certo
Gianfranco Fini prende a trafficare in modo tale da provocare la
spaccatura nel PdL e poi la crisi di governo.
Altro che “traditore”, parola che in politica significa poco o
nulla, Gianfranco Fini deve essere inquadrato e giudicato per questa
sua disponibilità a perseguire scopi politici, sostanzialmente
contrari agli interessi nazionali. E questo si aggiunge al fatto che
la sua politica filo israeliana dimostra di andare, in ogni ambito e
senza vergogna alcuna, al di là di ogni peggior politica di
acquiescenza e subordinazione ai desiderata dello stato ebraico.
E’ per questo che noi, seguendo sempre il discorso politico,
finalizzato ad un minimo di interesse nazionale, essendo al di fuori
da ogni gioco o interesse di natura elettorale, possiamo permetterci
il lusso di esprimere soddisfazione non tanto che il Fini sia
incappato in questa sconfitta, quanto che il progetto che vi era a
monte sia andato in fumo (ovviamente solo per ora, perchè è chiaro
che il governo Berlusconi difficilmente potrà resistere a lungo).
Maurizio Barozzi |
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