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Il filo rosso

Vincenzo Vinciguerra      

(Opera, 10 dicembre 2012)      

 

la NOTA di Maurizio Barozzi

 

Questo saggio di Vincenzo Vinciguerra non dice nulla di nuovo, ma per la sua importanza e la "memoria", merita di essere presentato.

È UN ELENCO DI MORTI, il consuntivo, dagli anni '60 agli anni '80, di oltre 20 anni di stragismo, terrorismo, assassinii vari.

Noi siamo certi che criminali di oltre Atlantico ispirarono, fomentarono e forse in alcuni casi eseguirono una "guerra non ortodossa", fatta di violenze, bombe e stragi che dovevano tenere sottomessa la nostra nazione.

Non abbiamo potuto controllare se l'elenco stilato da Vinciguerra è completo o meno, ma non è importante, importa il valore che questo scritto rappresenta.

Depistaggi, complicità di ogni genere, interessi trasversali, non hanno permesso, nella maggioranza dei casi, di scoprire esecutori e mandati (tranne qualcuno che si è fatto scoppiare ordigni in mano), e questo è ovvio perchè stiamo parlando, quali mandanti, di Intelligence occidentali che dominano il mondo.

Ma l'ispirazione della strategia stragista, violenta, criminale di questi banditi atlantici è passata in qualche modo attraverso i nostri Servizi di Intelligence, a loro subordinati, e si è poi mossa anche su gambe italiane, esattamente farabutti di destra e di sinistra che per demenza mentale, in alcuni casi, o per ributtanti interessi di collusione, hanno collaborato alla "guerra non ortodossa" contro il nostro popolo.

Molti anni addietro noi della FNCRSI scrivemmo a caratteri cubitali che chiunque, a qualsivoglia titolo aveva sparso sangue italiano, doveva essere passato per le armi. E alla schiena.

Ed invece questi criminali se la sono sfangata tutti. Qualcuno ha terminato la sua immonda esistenza umana per vecchiaia o malattia o incidenti, altri ancora deambulano in giro, nei bar, in qualche scantinato politico o altro, probabilmente a proseguire ancora fini e scopi di chi li ha sempre comandati e pagati.

Troppo sangue italiano è stato sparso per gli interessi Usa Israel, massonici o altro.

E troppi non hanno capito o voluto capire: o sono in malafede o sono imbecilli.

Ancora oggi in occasione di certe stragi leggo su facebook o in qualche manifesto, il ricordo di ragazzi, spesso adolescenti, morti ammazzati da una parte e dall'altra. Ammazzati su istigazione di chi aveva interesse a fomentare le stragi a mantenere in vita contrapposizioni di odio gratuito.

Giusto, doveroso, il ricordo, esemplare il tenerli sempre presenti questi ragazzi, ma il tutto dovrebbe oggi essere sfrondato da quella patina di odio, di gratuita contrapposizione politica che già al tempo ne causò la morte dietro un odio selvaggio.

E invece, spesso, leggo ancora frasi di odio, becere, da stadio, chiamandoli "zecche" se questi ragazzi ammazzati sono di sinistra, oppure "topi di fogna" se sono di destra.

Ma vi rendete conto che spesso si trattava di poco più che ragazzini, che se oggi fossero vivi chissà cosa starebbero facendo e come la potevano pensare.

Vi rendete conto che quell'odio, ingigantito dall'antifascismo viscerale, dall'anticomunismo viscerale, dagli opposti estremismi erano il gioco del sistema, era il mezzo con cui i Servizi arruolavano carne da cannone?

Il PCI con l'antifascismo ci ricompattava le sue fila.

Il MSI utilizzava generosi ragazzi per tenere in piedi le sue sezioni, laddove immondi individui vi facevano la base per farsi eleggere nella pappatoia democratica, e poi li scaricava puntualmente quando qualcosa andava storto,

La DC con i morti di ogni colore e le paure del ceto medio, ci perpetuava i suoi governi.

Gli Atlantici ci hanno mosso le pedine della loro guerra non ortodossa.

Noi preferiamo ricordarli tutti questi morti, questi italiani, a prescindere della loro collocazione politica.

Un grazie a Vinciguerra che ce li ha ricordati tutti. Noi fascisti non dimentichiamo, chi ha sputtanato il fascismo, chi ha sparso sangue italiano: di destra o di sinistra che siano.

Maurizio Barozzi

 

In un Paese in cui politici, giornalisti, storici o presunti tali hanno come unico denominatore comune la codardia e l'ipocrisia si continua a parlare sempre -e soltanto- delle vittime del "terrorismo", senza nemmeno offrire cifre reali, rispondenti alla verità perché ognuno interpreta le azioni "terroristiche" come meglio gli conviene.

Il risultato di questa opera di disinformazione è che gli italiani non hanno nemmeno il numero ed i nomi di coloro che sono caduti nel corso di una guerra politica che nessun "terrorista" ha mai dichiarato ma che è stata, viceversa, iniziata e condotta da quello stesso Stato che, dopo, ha avuto la sfrontatezza di affermare di averla vinta.

In una guerra civile non vince nessuno. In questa, hanno perso tutti gli italiani che ancora soffrono e patiscono le infamie politiche di un regime che porta nel suo patrimonio genetico il sangue dei cittadini massacrati perché fascisti e "presunti tali", dopo la vittoria degli anglo-americani nella Seconda guerra mondiale, quello dei comunisti e dei lavoratori ammazzati dalle forze di polizia negli anni della ricostruzione, quelli, infine, caduti nel corso dalla guerra civile degli anni Sessanta e Settanta.

Nella storia dell'Italia del dopoguerra non c'è un "filo nero", come tanti storici o ritenuti tali si sono prodigati ad affermare, ma solo un filo rosso, come il sangue degli italiani che sono stati uccisi perché fascisti, comunisti, cittadini innocenti da sacrificare, lavoratori che chiedevano solo pane e lavoro, "terroristi" più che mai presunti tali, rappresentanti delle forze di polizia impegnate sul terreno dell'ordine pubblico.

È un lungo elenco di nomi che nessuno ha osato pubblicare fino ad oggi perché il farlo costituisce una esplicita ammissione che c'è stata una guerra, e che sarebbe giusto e doveroso ricordare tutti coloro che nel suo corso hanno perso la vita senza ipocriti "distinguo" e con il rispetto dovuto a tutti i caduti ed ai loro familiari.

Non c'è una diversità nel dolore, nel lutto e nella disperazione delle madri che hanno visto morire i loro figli dall'una o dall'altra parte. Non c'è un dolore minore e uno maggiore, il primo da ignorare se non da disprezzare, il secondo da ricordare ed esaltare.

In un Paese in cui si fanno film e sceneggiati nei quali chi delinque è presentato come un eroe negativo, in cui una giornalista si permette di chiedere ad un ufficiale dei carabinieri se Renato Vallanzasca debba essere considerato un "eroe dei nostri tempi o un criminale", è ora di ricordare che tanti ragazzi sono morti solo per ragioni ideali e che le scelte, condivise o meno, giuste o errate che si vogliano giudicare, meritano rispetto.

Quel rispetto che va portato a quanti cittadini innocenti sono stati sacrificati nelle stragi per una lotta sordida all'interno del potere o per poter giungere alla proclamazione dello "stato di emergenza" che avrebbe fatto dell'Italia una democrazia autoritaria.

Nel pubblicare questo elenco di nomi caduti, chiediamo a tutti, compresi i codardi e gli ipocriti, di avere per una volta almeno il coraggio e la lealtà di affermare il loro rispetto per tutti loro, senza distinzioni.

 

Napoli Vincenzo

Farioli Lauro

Tondelli Afro

Franchi Ovidio

Serri Marino

Reverberi Emilio

Vella Francesco

Cangitano Andrea

Novembre Salvatore

Duroni Eugenio

Di Pol Ninì

Sarappa Antonio

Minasola Benedetto

Bongiorno Paolo

Savoldi Mario

Locher Josef

Sprenger Hubert

Riolo Filippo

Hofler Franz

Gostner Antonio

Mastrogiacomo Luigi

Erzen Gaspare

Ardizzone Giovanni

Mattei Enrico

Bertuzzi Irnerio

Mc Hale William

Gruber Kurt

Hattemer Gerhard

Wagner Paul

Tiralongo Vittorio

Amplatz Alois

Reiner Friedrich

Kerschbaumer Josef

Immervoll Helmuth

De Gennaro Luigi

Ariu Palmerio

Battaglia Carmine

Rossi Paolo

Bolognesi Bruno

D'Ignoti Giuseppe

Cabitta Salvatore

Petrucci Salvatore

Vollger Eriberto

Cossu Mario

Wieland Peter

Cecchi Bruno

Digilio Michelangelo

Prezzavento Innocenzo

Aliotti Antonino

Di Lecce Mario

Gentile Francesco

Dordi Olivo

Piva Armando

Foti Filippo

Martini Edoardo

Rocca Renzo

Giuà Vittorio

Scibilia Giuseppe

Sigona Angelo

Lavorini Ermanno

Congedo Domenico

Ricciardi Teresa

Citro Carmine

Ciglieri Carlo

Hags Tesfai

Meciani Adolfo

Manes Giorgio

Muraro Alberto

Viscale Tommaso

Semekhina Inesse

Ferioli

Pardini Cesare

Annarumma Antonio

Cusimano Raffaele

Arnoldi Giovanni

China Giulio

Corsini Ennio

Garavaglia Carlo

Gerli Paolo

Meloni Luigi

Pasi Mario

Perego Carlo

Sangallo Oreste

Silva Carlo

Valè Attilio

Dendena Pietro

Gaiani Carlo

Papetti Gerolamo

Pinelli Giuseppe

Calzolari Armando

Scaglia Angelo

Galatioto Calogero

Gruber Carla

Venturini Ugo

Labate Bruno

Camicia Rita

Fazzari Rosa

Cangemi Andrea

Mazzochio Nicoletta

Vassallo Adriana

Angeloni Maria

Tsikouris Christou

De Mauro Mauro

Campanella Angelo

Curigliano Vincenzo

Georgakis Costantino

Casile Angelo

Aricò Borth Annelise

Aricò Gianni

Scordo Francesco

Lo Celso Luigi

Saltarelli Saverio

Carminati Gianfranco

Bellotti Antonio

Centola Domenico

Malcaria Giuseppe

Floris Alessandro

Scaglione Pietro

Russo Domenico

Ferretti Massimiliano

Guaresi Michele

Della Savia Piero Angelo

Cattani Ernesto

Baldari Dante

Jaconis Carmine

Ginosa Edoardo

Ambrosini Vittorio

De Waure Vincenzo

Trovato Giuseppe

Tavecchio Giuseppe

Feltrinelli Gian Giacomo

Quintanilla Roberto

Serantini Franco

Calabresi Luigi

Ferraro Antonio

Poveromo Donato

Bongiovanni Franco

Falvella Carlo

Sevo Stiephan

Sevo Tatiana

Sevo

Lupo Mariano

Boccaccio Ivano

Zeaiter Abdul Wael

Mete Fiore

Franceschi Roberto

Marino Antonio

Olivaris Antonio

Mattei Virgilio

Mattei Stefano

Bortolon Gabriella

Bortolazzi Saida

Masarin Federico

Panzino Giuseppe

Katz Moshe

Savini Adriano

Santostefano Giuseppe

Enano Borreo

Bernardini Luigi

Grandi Mario

Schiavone Aldo

Zara Antonio

Ippolito Domenico

Terminiello Lucio

Brusa Vittorio

Ferrari Silvio

Banzi Bazoli Giulietta

Pinto Luigi

Calzari Trebeschi Clementina

Bottardi Milani Livia

Talenti Bartolomeo

Zombarda Vittorio

Natali Eupio

Trebeschi Alberto

Esposti Giancarlo

Mazzola Giuseppe

Giralucci Graziano

Ingria Vittorio

Carraro Maria Santina

Tsugufumi Fukada

Madaglia Antidio

Wilhelmus Jacobus

Buffi Nicola

Donatina Elena

Kotriner Herbert

Russo Nunzio

Celli Elena

Garosi Raffaella

Sirotti Silver

Russo Marco

Borghese Junio Valerio

Ceruso Fabrizio

Maritano Felice

Argada Adelchi

Mantini Luca

Romeo Sergio

Condò Giuseppe

Dallari Fanny

Lombardini Andrea

Valli Bruno

Minotti Zuino

Ceravolo Giovanni

Falco Leonardo

Pezzuto Nicola

Scrofani Pietro

Mantakas Mikis

Principe Vitaliano

Saronio Carlo

Varalli Claudio

Zibecchi Giannino

Micciché Tonino

Boschi Rodolfo

Ramelli Sergio

Costantino Gennaro

Taras Giovanni

Brasili Alberto

Rinaldi Silvana

Pardo Aldo

Cagol Mara

D'Alfonso Giovanni

Campanile Alceste

Morreale Calogero

Palladino Jolanda

Mantini Anna Maria

Palladino Rosaria

Niedda Antonio

Zicchieri Mario

Corrado Antonio

Pasolini Pier Paolo

Bruno Pietro

Baldelli Bruno

Muscarella Giuseppe

Marotta Mario

Calzoni Olga

Salvi Mario

Amoroso Gaetano

Pedenovi Enrico

De Rosa Luigi

Coco Francesco

Saponara Giovanni

Dejana Antioco

Occorsio Vittorio

Pacifici Adelmo

Cusano Francesco

Castelnuovo Pier Antonio

Vivarelli Benito

Palombo Prisco

Zicchitella Martino

Padovani Vittorio

Bazzega Sergio

Alasia Walter

Pistolesi Angelo

Ghedini Lino

Lorusso Pier Francesco

Gatto Rocco

Ciotta Giuseppe

Graziosi Claudio

Cerrai Angelo

Giudici Bruno

Passamonti Settimio

Croce Fulvio

Masi Giorgiana

Custrà Antonio

Vivirito Salvatore

Pietroni Remo

Lo Muscio Antonio

Amati Mauro

Giansante

Tognini Carlo

Pinones Marin Orlando

Di Napoli Alfredo

Anzà Antonino

Paccinelli Elena

Rossi Walter

Crescenzio Roberto

Sardone Rocco

Mino Enrico

Cerasoli Francesco

Sirimarco francesco

Di Fede Costantino

Friscia Francesco

Vilardo Luigi

Casalegno Carlo

Petrone Benedetto

Larghi Mauro

Sciotto Pier Luigi

Candura Prospero

De Rosa Carmine

Bigonzetti Stefano

Ciavatta Francesco

Recchioni Stefano

Dionisi fausto

Chiaravalle Giuseppe

Spighi Gianfranco

Palma Riccardo

Battagliarin Franco

Scialabba Roberto

Anselmi Franco

Berardi Rosario

Vanacore francesco

Leonardi Oreste

Ricci Domenico

Rivera Giulio

Zizzi Francesco

Iozzino Raffaele

Jannucci Lorenzo

Tinelli Fausto

Minetti Riccardo

Cotugno Lorenzo

De cataldo Francesco

Abbruciati danilo

Rigobello Roberto

Impastato Giuseppe

Moro Aldo

Santoro Antonio

Giuri Francesco

Caciani Giampiero

Esposito Antonio

Florio Salvatore

Esposito Ferraioli Antonio

Zini Ivo

Coggiola Pietro

Miccoli Claudio

Tartaglione Girolamo

Paolella Alfredo

Tucci Maurizio

Grandi Giampiero

Capone Roberto

Calvosa Fedele

Rossi Luciano

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Donato Enrico

Lanza Salvatore

Porceddu Salvatore

Marotta Alberto

Giaquinto Alberto

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Lorusso Giuseppe

Daidone Orazio

Rossa Guido

Francese Mario

Alessandrini Emilio

Sabbadini Lino

Torregiani Luigi

Scalia Rosaio

Di Sarro Luigi

Caggeggi Matteo

Azzaroni Barbara

Iurilli Emanuele

Reina Michele

Fava Gabriella

Guerrieri Giuseppe

Pecorelli Mino

Dutto Attilio

Schettini Italo

Berna Maria Antonietta

Del Sarto Angelo

Graziani Alberto

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Mea Antonio

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Ciferri Augusto

Berardi Francesco

Granato Michele

Battaglini Vittorio

Tosa Mario

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Romiti Mariano

Pautasso Roberto

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Bitti Giovanni

Leandri Antonio

Mattarella Piersanti

Cestari Antonio

Tatulli Michele

Santoro Rocco

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Casu Antonio

Gori Sergio

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Bachelet Vittorio

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Allegretti Luigi

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Mancia Angelo

Giacumbi Nicola

Minervini Girolamo

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Rtemi Mohammed Salem

Dura Riccardo

Betassa Lorenzo

Panciarelli Pietro

Ludmann Anna Maria

Pisciuneri Giuseppe

Tahasin Gueveng

Arnaldi Edoardo

Gelil Aref Abdul

Kazmi Abdallah Muhammad

Albanese Alfredo

Amato Pino

Bouhjar Mohamed Fouad

Tontonelli Vincenzo

Evangelisti Franco

Tobagi Walter

Chionna Antonio

Sabir Amur Nedda

Bkar Midhafar

Valarioti Giuseppe

Ladheri Azzedin

Viale Pasquale

Losardo Giovanni

Amato Mario

Andres Luigi Benedetti Cinzia

Bosco Alberto

Calderone Maria

Cammarata Giuseppe

Campanini Arnaldo

Cappellini Antonella

Casdia Antonio

Cerami Giovanni

Croce Maria Grazia

D'Alfonso Francesca

Davi Michele

Delisi Elvira

Di Natale Francesco

Di Dominicis Rosa

Diodato Antonella

Diodato Giuseppe

Diodato Vincenzo

Filippi Giacomo

Fontana Enzo

Fontana Vito

Fullone Carmelo

Fullone Rosario

Galli Domenico

Gallo Vito

Greco Antonio

Gruber Martha

Guarano Antonio

Guardi Vincenzo

Guerino Giacomo

Gherardi Guelfo

Guzzo Rita

Lacchina Giuseppe

La Rocca Gaetano

Licata Paolo

Liotta Marina

Lupo Francesca

Lupo Giovanna

Manitta Giuseppe

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Mazzi Erika

Mignani Maria

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Norrito Guerino

Ongari Lorenzo

Papi Paola

Parisi Alessandro

Parrinelli Francesca

Parrinello Carlo

Pelliccione Anna Paola

Pinocchio Antonello

Pinocchio Giovanni

Reina Giulia

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Ronchini Costanzo

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Ugolini Pierpaolo

Valentini Daniele

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Zanetti Nicola

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Pallotto Marino

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Bertasi Francesco

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Carli Velia

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Diomede Fresa Vito

Di Paola Antonino

Di Vittorio Mauro

Droubard Brigitte

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Ferretti Lina

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Fresu Angela

Fresu Maria

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Segrate (Milano)

Amburgo (Rft)

Pisa

Milano

Peteano (Gorizia)

Peteano (Gorizia)

Peteano (Gorizia)

Salerno

San Donà di Piave

San Donà di Piave

San Donà di Piave

Parma

Ronchi dei Legionati

Roma

Conflenti (Catanzaro)

Milano

Milano

Roma

Roma

Roma

Milano

Milano

Milano

Milano

Milano

Faenza

Reggio Calabria

Porto Marghera

Porto Marghera

Porto Marghera

Porto Marghera

Roma

Roma

Milano

Varese

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Brescia

Pian del Rascino

Padova

Padova

Barrafranca (Enna)

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro

Cadice (Spagna)

Roma

Robbiano di Mediglia (Milano)

Latina

Firenze

Firenze

Roma

Savona

Argelato (Bologna)

Modena

Roma

Empoli

Empoli

Trieste

Roma

Roma

Napoli

Milano

Milano

Milano

Milano

Firenze

Milano

Napoli

Aversa

Milano

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Francia

Acqui Terme

Milano

Reggio Emilia

Partanna (Palermo)

Napoli

Roma

Roma

Ponte del Brenta

Roma

Roma

Roma

Roma

Pesaro

Mezzojuso (Palermo)

Roma

Milano

Roma

Milano

Milano

Sezze Romano

Genova

Genova

Genova

Roma

Roma

Biella

Lecco

Bari

Roma

Roma

Milano

Milano

Milano

Roma

Milano

Bologna

Gioiosa Jonica

Torino

Roma

Roma

Roma

Roma

Torino

Roma

Milano

Milano

Firenze

Roma

Roma

Messina

Tradate (Varese)

Torino

Torino

Roma

Roma

Roma

Torino

Torino

Sila

Sila

Sila

Sila

Sila

Sila

Torino

Bari

Milano

Catania

Catania

Cassino

Roma

Roma

Roma

Firenze

Roma

Prato

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Venezia

Roma

Roma

Torino

Sorrento

Roma

Roma

Roma

Roma

Roma

Milano

Milano

Roma

Torino

Milano

Milano

Bologna

Cinisi (Palermo)

Roma

Udine

Lissone (MIlano)

Roma

Genova

Veneto

Pagani

Roma

Milano

Napoli

Roma

Napoli

Roma

Milano

Frosinone

Frosinone

Frosinone

Frosinone

Roma

Roma

Torino

Torino

Napoli

Roma

Roma

Torino

Milano

Genova

Palermo

Milano

Venezia

Milano

Barzanò

Roma

Torino

Torino

Torino

Palermo

Bologna

Bergamo

Roma

Cuneo

Napoli

Thiene

Thiene

Thiene

Roma

Roma

Roma

Torino

Milano

Roma

Verona

Milano

Milano

Roma

Torino

Torino

Milano

Torino

Torino

Rovigo

Roma

Cuneo

Roma

Genova

Genova

Roma

Roma

Rivoli (Torino)

Nuoro

Nuoro

Roma

Palermo

Milano

Milano

Milano

Genova

Genova

Mestre

Sesto Torinese

Roma

Roma

Milano

Roma

Roma

Roma

Roma

Bari

Roma

Salerno

Roma

Milano

Roma

Genova

Genova

Genova

Genova

Torino

Roma

Genova

Roma

Roma

Mestre

Napoli

Roma

Roma

Roma

Milano

Martinafranca (Taranto)

Roma

Roma

Rosarno (Reggio Calabria)

Milano

Torino

Cetraro (Cosenza)

Roma

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Ustica

Sila

Cuneo

Roma

Velletri

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Bologna

Grosseto

Bologna

Viterbo

Viterbo

Roma

Beirut (Libano)

Beirut (Libano)

Roma

Roma

Roma

Roma

Nuoro

Nuoro

Milano

Milano

Milano

San Donato Val Comino (FR)

Milano

Milano

Milano

Roma

Seveso

Milano

Milano

Roma

Zinasco (Pavia)

Napoli

Roma

Roma

Roma

Padova

Padova

Milano

Rivoli (Torino)

Roma

Novara

Napoli

Napoli

Mongrande (Vicenza)

 

Settimio Milanese

Maimone (Nuoro)

Roma

Roma

Mestre

 

Roma

Como

San Benedetto Val di Tronto

Roma

San Benedetto Val di Tronto

Nuoro

Milano

San Cataldo (Caltanissetta)

Roma

Roma

Roma

Milano

Milano

Milano

Acilia (Roma)

Acilia (Roma)

Milano

Orvieto

Roma

Roma

Roma

Cuneo

Rovigo

Pisa

Guidonia

Guidonia

Monteroni d'Arbia

Monteroni d'Arbia

Monteroni d'Arbia

Roma

Ottaviano (Napoli)

Roma

Napoli

Napoli

Palermo

Palermo

Roma

Roma

Viareggio

Roma

Roma

Milano

Roma

Roma

Milano

Londra

Roma

Pisa

Napoli

Napoli

Lissone (Milano)

Trani

Milano

Novara

Salerno

Salerno

Salerno

Ascoli Piceno

Palermo

Palermo

Palermo

Rocco Canavese

Roma

Torino

Torino

Roma

Milano

 

Roma

Roma

Napoli

Roma

Grosseto

Nuoro

Nuoro

Nuoro

Nuoro

Nuoro

Milano

Parigi

Napoli

Catania

Roma

Guastalla

Udine

Merano

Merano

Rapallo

Firenze

Spoleto

Roma

Roma

Roma

palermo

Roma

Bologna

Volterra

Roma

Orgosolo

Orgosolo

Orgosolo

Orgosolo

Orgosolo

Trieste

Avellino

Alessandria

Alessandria

Roma

Nuoro

Napoli

 

Firenze

Milano

Roma

Milano

Avignone

Napoli

Napoli

Roma

Roma

Roma

 

San Domino (Isole Tremiti)

Palermo

Roma

Busto Arsizio

Trapani

Castelmassa

 

Conclusioni

Dal 1960 al 1989 abbiamo elencato i nomi di 751 italiani e stranieri caduti in una guerra interna ed internazionale che si cerca ancora oggi di negare.

È un elenco incompleto per difetto perché molti sono i nomi mancanti per carenza di documentazione.

Sono le cifre di una guerra "a bassa intensità" che è stata scatenata per raggiungere il duplice obiettivo di tenere lontano dal governo il Partito comunista italiano, da un lato, e di stabilizzare il potere democristiano, dall'altro.

Abbiamo elencato solo i nomi e i cognomi, senza fare distinzioni fra militanti politici di sinistra e uomini delle istituzioni, fra i paramilitari di destra ed i semplici cittadini, perché riteniamo che sia ipocrita continuare a distinguere, perfino fra i morti, fra i "buoni" e i "cattivi", fra le vittime del "terrorismo" e tutte le altre.

Ipocrita perché tutti sono morti per volontà di quanti, riconoscendo la propria incapacità politica, hanno ritenuto di dover ricorrere ad altri mezzi per mantenersi al potere e per "stabilizzare" l'Italia dentro i confini dell'Alleanza atlantica.

La strategia della confusione deve ora cessare, per lasciare il posto all'affermazione di una verità che si conosce ma non si riesce a divulgare perché i protagonisti politici di quella guerra ed i loro eredi ne temono l'effetto dirompente sulle giovani generazioni.

Il primo passo da compiere, per rispetto a tutti i caduti, è quello di abolire il 9 maggio come giornata della memoria delle vittime del "terrorismo" perché quella data ricorda la morte di Aldo Moro, vittima certamente di quella guerra di cui però è stato fra i più cinici ed attivi protagonisti.

La scelta del 9 maggio, imposta dal centrosinistra in perfetto accordo con il centrodestra, è derisoria nei confronti di tutti coloro che sono morti nella guerra scatenata anche da Aldo Moro.

E sulla morte di quest'ultimo, che pure rientra a pieno titolo e a prescindere dalla sue responsabilità, nella lista dei caduti c'è il dubbio legittimo che sia morto per altre ragioni ben diverse da quelle politico-ideologiche ufficialmente affermate dagli esecutori materiali che, per tacere, hanno avuto in carcere trattamenti privilegiati e tutti i benefici di legge a cominciare da quel Mario Moretti che è divenuto il direttore onorario del mandamento penale di Opera.

E se questo regime, compatto in tutte le sue componenti, ha premiato gli esecutori materiali dell'omicidio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta, non si comprende perché bisogna stare al gioco di chi finge di voler onorare la memoria di tutte le vittime nel giorno in cui è stato ucciso da Mario Moretti.

Cancelliamo questa offesa, scegliendo come data per ricordare tutti i caduti quella del 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana, a Milano.

Sempre che questa guerra sia conclusa, perché l'ultimo morto (il collaboratore di giustizia Sergio Calore) risale ad alcuni mesi fa, mentre si cerca in tutti i modi di bloccare l'emergere della verità e di mettere a tacere chi la pubblicizza.

All'elenco mancano i morti degli anni Novanta e Duemila, perché abbiamo concluso alla data in cui, con la caduta del muro di Berlino, si è posta fine alla Guerra fredda ed al confronto fra le due potenze mondiali, Unione sovietica e Stati uniti.

Non ha trovato pace l'Italia mentre la menzogna di Stato ha autorizzato molti a ritenere che questa guerra sia ancora in corso, senza comprendere che è finito il tempo delle armi per usare l'unica arma che questo potere teme: quella della verità.

Non è ancora possibile onorare i caduti con la verità, il solo modo che permetta a costoro di trovare pace, ma è già possibile raccoglierli tutti insieme in un solo luogo ideale circondandoli di silenzio e di rispetto.

Lasciando ai vivi il compito di continuare a battersi perché la loro morte non sia stata inutile e vana.

 

Vincenzo Vinciguerra      

(Opera, 10 dicembre 2012)      

      

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