Israele ha sempre ragione!
Francesco
Paolo d'Auria
Il titolo è di ieri, sul "giornale", organo del
governo italiano: Israele ha fatto bene a sparare… L'ho solo sbirciato e il
resto non l'ho letto per un istintivo senso di vergogna e di disgusto che mi ha
pervaso.
L'autore è tal Feltri Vittorio, di professione superman della carta stampata al
servizio di Berlusconi e dei suoi danti causa.
Non c'era alcun bisogno che ce lo rammentasse il prode Vittorio. Tutti sappiamo
che Israele è autorizzato a compiere qualsiasi nefandezza, anche la più assurda,
senza rischiare neppure un rimbrotto, una semplice brutta figura. Nessun Bush e
tantomeno un Premio Nobel per la Pace scomoderà la flotta per garantire libertà
di navigazione in acque extra territoriali a navi dirette a Gaza. Anche il solo
tentativo di forzare il blocco imposto dai democratici israeliani è atto di
provocazione e attentato alla libertà di Israele. Lo dice Vittorio in lotta
disperata per togliere a Emilio Fede l'ambito alloro di "lecca lecca" doc
dell'attuale "divo", il Silvio!
Sostiene il lustrissimo che i poveri soldati israeliani, pacificamente scesi
sulle navi turche da elicotteri da guerra, altro non facevano che difendere il
diritto alla esistenza di Israele, notoriamente legata allo sterminio degli
arabi restii ad abbandonare i territori assegnati da Jahvè ai legittimi
proprietari. Questi arabi insulsi e prepotenti si comportano come sopraffattori
perché non vogliono riconoscere i diritti del popolo eletto. Magari si può
conceder loro l'attenuante della buona fede perché, essendo illetterati, non
hanno letto a fondo la bibbia e non sanno, di conseguenza, che non è Israele a
invadere la Palestina ma sono i palestinesi ad aver occupato, senza alcun
documentato atto di donazione divina, la terra assegnata per diritto eterno e
incontestabile ai figli prediletti del citato onnipotente Jahvé!
N.d.A. (Nessuno, nemmeno Vittorio, osserva che la sola e semplice idea o ipotesi
di "popolo eletto" o "prediletto" negherebbe l'esistenza o l'essenza stessa di
Dio che, in quanto tale, non potrebbe che amare TUTTI i suoi figli con
indistinto identico amore, senza figli e figliastri, compreso i "figli della
serva" Agar, schiava e amante, ripudiata e poi accolta nuovamente dal mandrillo
Abramo. Ma che casino ….. il libro dei libri!)
Tornando ai fatti, ecco chiarito il diritto, secondo Vittorio, alla discesa dal
cielo dei "rambo" armati solo di pacifici fucili mitragliatori ed ecco
giustificata la reazione contro chi, con inaudita violenza, assaltava a cazzotti
i "commandos" costretti, di conseguenza, a sparare qualche raffica intimidatoria
per proteggersi contro l'aggressione di veri delinquenti sotto spoglie di finti
pacifisti.
La logica di Vittorio non fa una grinza. Resta da chiedersi se lo stesso metro
di giudizio possa valere per tutti.
Israele ha diritto alla esistenza, per cui può espandersi in tutta la Palestina
anche contro le risoluzioni dell'ONU. Israele ha diritto ad avere armi nucleari
e di distruzione di massa senza dover subire le "provocazioni" di eventuali
controlli da parte di chicchessia. Israele può avere arsenali militari di ogni
tipo mentre i cattivi vicini possono al massimo avere qualche pistola. Israele
può invadere territori, ammazzare, arrestare, imporre la sua giustizia, i suoi
tribunali e le sue prigioni. Israele può decidere se e come la Palestina possa
essere o non essere stato indipendente, chi può rappresentarlo. Israele ne
controlla i confini, ne sorveglia la popolazione, può abbattere case, fare
guerre preventive, assassini mirati o meno mirati, incursioni punitive, sparare
missili per uccidere "terroristi" alcuni anche di dieci anni o anche meno!
Diritti incontestabili, indiscutibili e chi se ne stupisce è un nazista
antisemita!
Vittorio è arrivato al punto di affermare che le navi finte pacifiste stavano
violando la "sovranità" di Israele. Ora chiunque superi un coefficiente di
intelligenza pari a 5, ma non Vittorio, riesce a capire che le acque
internazionali NON possono essere considerate zona sotto la sovranità di
chicchessia e quindi non può esserci nessuna "violazione" mentre è certamente
violazione, un tempo chiamata pirateria, l'occupazione armata e il forzato
dirottamento di navi straniere.
Questa arroganza di Israele, consentita e giustificata dalla condiscendenza
della unica superpotenza mondiale ed imposta alla pletora di stati sudditi,
finirà per perdere non solo Israele ma anche i loro protettori. La Storia,
quella vera, è zeppa di arroganza, di violenza, di ingiustizie e sopraffazioni
ma la nemesi tramuta inesorabilmente i vincitori in vinti, punisce gli
arroganti, esalta gli umili e i perseveranti concedendo loro, al fine, la
vittoria.
Stiano attenti gli israeliani, la loro sopravvivenza come stato è legata in
ragione inversa alla albagia, alla arroganza, alla sopraffazione, alla
ingiustizia, alla prepotenza, ai tanti crimini da loro commessi, alle delittuose
imprese degli agenti del Mossad. È crollato lo stato di Israele 2000 anni fa. È
crollato l'Impero di Alessandro, l'Impero di Roma, l'Impero Bizantino, il Sacro
Romano Impero, l'impero di Carlo V, l'impero di Gengis Khan, è finito
miseramente l'impero britannico, quello francese… crollerà quello statunitense,
la storia ce lo lascia sperare. Come? Non saprei; forse un processo di
involuzione, di putrefazione per cancrena endogena o forse un meteorite che
incocci il bersaglio giusto. Non so ma ne sono certo, lo strapotere USA un
giorno finirà e allora cosa farà Israele se mantiene rapporti di odio e
intolleranza con i suoi vicini?
Lo stato di Israele è una stortura (volevo dire aborto) storica. Una decisione
degli USA fatta passare per decisione dell'ONU, il consesso mondiale creato per
coprire, con una spessa coltre di ipocrisia, le nefandezze dei potenti, in primo
luogo degli USA. Ma la coltre è ormai un velo, strappato in più parti. Ormai non
esiste se non come un inutile consesso dove si decide solo ciò che gli USA hanno
già deciso e qualsiasi opinione contraria viene democraticamente ascoltata e
cestinata.
Guai a voler pretendere che le risoluzioni dell'ONU vengano rispettate da
Israele. Insorgono a difesa dei "diritti" violati e contro le "provocazioni", a
gara per il podio, Frattini e Berlusconi, Feltri e Fini, Alemanno e chiunque
ritenga opportuno, per le proprie fortune, piegarsi a 90° di spalle a Netanyau o
chi per lui! Ciò assicurerà un minimo di necessaria visibilità e notorietà.
Condannare la violenza islamica è cosa scontata, é il massimo dell'ovvietà;
comprendere e giustificare le nefandezze di Israele è assolvere un precetto
religioso, è compiere un dovere inderogabile, è obbedire a un imperativo
assoluto.
Usque tandem Victor?
Chi non ha letto, con dubbioso interesse e tanti interrogativi, gli ormai famosi
scritti sui "Protocolli dei Savi Anziani di Sion"? Tutte balle, è stato detto e
sarei d'accordo. Chi, infatti, pur non dotato di anziana saggezza, metterebbe
per iscritto un tal disegno diabolico? Solo un "Diabolik contro il mondo" o
altro romanzo di fantascienza potrebbe stare a pari di un'opera simile e non una
scrittura canonica come I Protocolli pretenderebbero essere. Ma forse, anche se
falsa, quella lettura è stata, successivamente alla diffusione di un tale libro,
utilizzata come schema per la effettiva costituzione di una organizzazione
sionista! Il falso autore non immaginava certo che, basandosi sulle sue utopie e
i suoi vaneggiamenti, qualcuno potesse apprender l'arte e cercare di metterla in
pratica. Forse così è successo! Basterebbe controllare in qual modo la
microscopica minoranza ebraica ha acquistato lo strapotere di cui oggi dispone.
Non sono affatto antisemita, la "razza ariana" mi fa venir dal ridere; nei
milioni di anni di esistenza dell'uomo gli incroci si sono moltiplicati tanto
che sarebbe davvero interessante risalire, con studi sul DNA, alle origini di
ciascuno di noi… chissà se il futuro potrà darci questa informazione.
Ma è certo che, se di razzismo si può parlare oggi, questo riguarda
l'atteggiamento che gli Israeliani hanno verso il resto del mondo. L'acquisito
assoluto potere finanziario con conseguente controllo di ogni attività politica
a quello soggetta, il dominio occulto di ogni aspetto della vita del mondo non
fa che confermare la realizzazione di quanto ipotizzato nei libercoli
menzionati. Che poi questo immenso potere si materializzi in una difesa ad
oltranza del concetto di Stato di Israele crea voragini di incredulità. Israele
è incomprensibile perché uno Stato non può essere fondato sulla occupazione di
un territorio, abitato da secoli da altri popoli, con la pretesa che, venti
secoli prima, era la patria degli antenati (sicuro?) degli attuali occupanti.
Non può esistere uno Stato basato sulla discriminazione degli abitanti, sui
dettati di un libro di sconosciuta provenienza e pieno zeppo di incredibili
falsità e assurdità, apologia di crimini e sopraffazioni ordinate da un Dio
cattivo e crudele oltreché ingiusto, sul fanatismo religioso che ha sostituito
il "nazionalismo" dei due secoli passati, sulla chiusura delle frontiere a chi
non sia di religione ebraica, sul potere di partiti politici che sono congreghe
di fanatici estremisti che ricordano i tempi della Inquisizione. Israele è un
concetto preminentemente religioso a cui si è data concretezza soprattutto come
ricompensa per le persecuzioni subite specialmente nel corso dell'ultima guerra
mondiale. Ma perché gli ebrei sono stati premiati e i perseguitati curdi no? E
perché gli ebrei hanno l'attenzione e l'appoggio incondizionato dei loro
protettori USA e i Tibetani no? Nella realtà, inseguendo un sogno chimerico
(rispettabile come fede religiosa ma con nessuna valenza politica e storica)
coltivato per duemila anni, si è voluto costituire uno stato coloniale
nell'assoluto dispregio della volontà dei popoli che abitavano quel territorio.
Questa forzatura ha portato a sessanta anni di guerre che non finiscono con
l'Iraq e non finiranno con l'Iran. È tutto questo giusto? A me sembra una
bestialità anche per il fatto che la stragrande maggioranza della popolazione
ebraica continua a considerare Israele come Patria ma poi vivono in Europa, in
Russia, in America e dovunque nel mondo. Considerata la tendenza alla diaspora e
il mancato sognato ricongiungimento in Israele a che è valso questo atto di
follia che ha precipitato il mondo in lacrime e sangue da oltre sessant'anni? È
ora di smettere di parlare di "diritti" di Israele e di "terrorismo" arabo. Il
terrorismo finirebbe istantaneamente se gli arabi fossero lasciati in pace a
casa loro. Non ci sarebbero più Jihad, Fatue, atti criminali, ritorsioni e
attentati alle torri gemelle.
Se gli ebrei posseggono il mondo perché si azzannano con i reietti arabi per un
lembo di territorio dove possono affollarsi pochi milioni di abitanti tutti in
fondo cittadini di diritto anche di altri Stati?
Per la Fede si dirà. Mah..! Gli ebrei si sono sparpagliati nel mondo così come
hanno fatto gli africani, gli europei, e tanti altri popoli o etnie. Come gli
altri popoli si sono integrati e incrociati tanto che gli ebrei tedeschi hanno
occhi azzurri o verdi (una mia favolosa fiamma - N.d.A.) e capelli chiari,
quelli italiani sono prevalentemente bruni e quelli restati in Palestina sono
identici ai loro odiati e disprezzati nemici arabi! Come mai questo ritorno alla
antica Patria? E perché non vi ritornano TUTTI gli ebrei? Perché ci sono tanti
ebrei nel resto del mondo a cominciare da quei pochi italiani che restano con i
loro negozi e i loro traffici di oro e gioielli in Italia? Tutto è così strano,
incongruente e irrazionale. Eppure guai a chi fa domande o pone dubbi. Israele è
cosa sacra come Jahvé che non si deve neppur nominare.
Ecco, anche io mi sento strano… perché per me è tutto incomprensibile!
Ho sparlato a vanvera? Ho detto assurdità? Mah!
Francesco Paolo d'Auria
la nota di Maurizio Barozzi
Per l’atto di pirateria israeliana e il massacro
dei civili sulla nave, non voglio aggiungere altro a quanto è stato
detto e denunciato da varie parti, compresi quanti hanno fatto
notare l’inesistente rispetto, dai tempi biblici, per la vita umana
dei “gentili” e per i nemici di Israele che devono essere sterminati
anche per volere di Dio.
Voglio invece portare l’attenzione su due particolari alquanto
importanti.
PRIMO: è indubbio e non può essere diversamente che i soldati
che sono piombati sulla nave addosso ai civili pacifisti avevano
l’ordine di far uso delle armi.
Ora gli israeliani non possono non aver considerato le reazioni
internazionali alla strage che ne sarebbe seguita. Quindi le hanno
considerate ed hanno evidentemente soppesato che, anche grazie al
controllo mondiale dei mass media e delle agenzie di informazione,
in qualche modo si sarebbe potuto attenuare le inevitabili reazioni.
Ma hanno altresì considerato che questa azione di forza, se da una
parte esponeva Israele a critiche, dall’altra avrebbe portato
consistenti benefici rendendosi quindi necessaria.
Quali sono questi benefici, oltre il fatto che Israele ha anche
voluto mandare a tutto il mondo un “messaggio” di potenza e di forza
in tutti i campi?
Di primo acchito non può che vedersi la volontà dello stato ebraico
di procedere nel tempo, lentamente, ma completamente alla pulizia
etnica di tutta la striscia di Gaza, e di riflesso degli altri
territori annessi in qualche modo, dove vengono incentivate le
costruzioni di colonie ebraiche.
In pratica con il piombo, quando occorre, con il terrorismo e con il
controllo degli approvvigionamenti, si vuole portare alla
disperazione e quindi alla totale evacuazione della rimanente
popolazione palestinese, tranne sacche di manovalanza di fatica.
Ma oltre a questi obiettivi “geopolitici”, deve esserci anche
qualche ALTRA mira di carattere internazionale che al momento
sfugge, ma che sarà evidente a breve.
Detto questo, pongo subito, l’altra domanda che ho premesso.
SECONDO: mi riferisco al nostro paese, che ovviamente conosco
meglio degli altri.
Quando avvengono fatti di questo genere, quando la pressione e le
critiche salgono di livello verso lo Stato israeliano, vi siete mai
chiesti, sul piano della manipolazione dell’opinione pubblica, come
se ne esce fuori e spesso viene capovolta a situazione, facendo
passare gli israeliani per vittime?
Semplice: da qualche parte avviene una “provocazione” o qualche
aggressione contro degli ebrei, contro negozi di israeliti, ovvero
una profanazione di un cimitero, qualche svastica messa in luoghi
considerati “sacri” per la comunità ebraica, e così via.
Ai tempi della strategia della tensione c’erano gruppuscoli,
occultamente manipolati, atti a procedere ad aggressioni e
provocazioni contro i “rossi”, scatenando reazioni di ogni genere e
tornando utili, queste azioni, sia per il mantenimento della
strategia della tensione e sia per la saldezza del Sistema o Regime
che si giovava delle violenze degli opposti estremismi.
Tutto lavoro per i Servizi (che ci dicono erano “infedeli”).
Oggi il comunismo non esiste più, però....
Maurizio |
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