Italia - Repubblica - Socializzazione


Primo Siena

La perestroika dell'ultimo Mussolini

Solfanelli Editore

 

(va alla recensione di Maurizio Barozzi)

Pagg. 280 - € 19,00
http://www.edizionisolfanelli.it/laperestroikadimussolini.htm

Mussolini: vi è un anelito di libertà responsabile che motiva la sua perestroika rovesciando l’accusa d’essere stato Egli un becchino della libertà italiana per aver denunciato e sostituito il conformismo gregario e livellatore delle democrazie illuministe precipitate nel male oscuro della partitocrazia.

In effetti il fascismo non era nato come dittatura, essendosi svolto in essa solo dopo il 3 gennaio 1925 in seguito alla crisi politica succeduta al delitto Matteotti, e sviluppatasi via via in una dittatura cesarista che cadde per implosione il 25 luglio 1943.

La RSI rappresenta un processo di transizione dal mussolinismo cesarista al suo legato politico: una democrazia organica ed olistica di radici greco-romane che va articolando un regime rappresentativo dove, accanto alla democrazia pluralista dei partiti, si colloca quale entità integrativa la società civile dei corpi intermedi.

Con la tragica uscita di scena del suo massimo protagonista, il fascismo cesarista si volge in una democrazia fascista, organica e presidenzialista, puntualmente configurata nel progetto costituzionale di Carlo Alberto Biggini, posto giustamente a confronto con un progetto analogo concepito da Duccio Galimberti, eroe nazionale della resistenza antifascista.

 

la NOTA di Giorgio Vitali

 

Consigliamo ai frequentatori del nostro sito la lettura di questo libro recentemente uscito per i tipi di Solfanelli. L'autore, che è uno studioso molto conosciuto, anche perchè sulla breccia da decenni, tratteggia un quadro generale della vicenda che ha portato dal fascismo del ventennio a quello, sia pure, moto breve, della RSI. Il passaggio va studiato passo passo per capire quanto in questo passaggio era già compreso nella mante del Duce e quanto invece fosse determinato da necessità contingenti. Che erano molteplici. Per la verità, non sono pochi gli studiosi che hanno scritto libri per documentare la sostanziale coerenza dell'azione politica mussoliniana: da "l'Avanti" alla RSI. Tra di essi due professori di Università statunitensi: Galatoli Landi e Gregor. Importante è anche il capitolo dedicato ai progetti di costituzione della RSI.

Su di essi si è a suo tempo scritto. Un testo significativo è quello di Franco Franchi: "Le Costituzioni della RSI", ed Sugarco, 1987 e "Caro Nemico, La Costituzione scomoda" di D. Galimberti, Ed Settimo Sigillo, 1990.

Su queste costituzioni, preparate da insigni costituzionalisti,ma non istituzionalizzate, è da dichiarare senza mezzi termini che la Storia fa strame dei progetti non realizzati. Si adduce a giustificazione il fatto che il territorio della RSI si stava gradualmente riducendo, non permettendo di chiamare al voto un numero consistente di italiani. Non lo discutiamo, ma dobbiamo anche aggiungere che la Costituzione repubblicana vigente, ma ben poco applicata, è stata ed è a tutt'oggi contestata proprio perché una massa notevole di italiani non poterono partecipare al voto (ne sono note le ragioni) ed anche perchè il risultato del voto fu PALESEMENTE FALSIFICATO. La falsificazione riguardò tanto il quadro istituzionale (Repubblica/Monarchia) quanto la composizione della Costituente, quanto il voto del 18 aprile.

Giorgio Vitali

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