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Marilina Veca

La testa dell'Idra

Sensibili alle foglie

Una giornalista di fantasia in una località inventata con personaggi inventati, indaga su una vecchia storia che però richiama con minuzia di particolari la vera vicenda di Maria Teresa Novara. Rapita da un balordo che la segregò in un cunicolo della cascina in cui abitava, in un paese vicino a quello della rapita. Il quale accortosi che la famiglia non era benestante decise di monetizzare comunque la fanciulla vendendola per prestazioni sessuali ad abitanti del luogo.

La vicenda si concluse tragicamente in seguito alla morte più o meno accidentale del rapitore: la fanciulla segregata morì di stenti poche ore prima del ritrovamento del suo corpo, senza che nessuno di chi aveva abusato di lei, e di tutti gli altri che sapevano, si degnasse di fare una telefonata anonima o di avvertire un sacerdote.

Il romanzo indaga su questa tragica vicenda scoprendo quella verità che era troppo orribilmente assurda per non essere censurata.

Chiara T.   

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