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Perchè sullo stragismo, autori seri, intelligenti e impegnati nella ricerca della verità,

più di tanto non vanno
La verità non può essere "embedded"

 

Maurizio Barozzi (8/6/2013)

 

Nel nostro articolo "Maledetti!" (fncrsi.altervista.org - Notiziario) con il quale recensivamo l'ottimo libro di Stefania Limiti "Doppio Livello", premettevamo quanto segue:

«Non è certamente con la lettura di alcuni testi, anche quelli qui da noi definiti indispensabili e consigliati, che si può arrivare alla verità su certi avvenimenti. Molte le imprecisioni, le omissioni, molte le generalizzazioni, spesso vengono perseguiti dagli stessi autori fini che a noi sfuggono, ma che non hanno niente che vedere con la verità. Non siamo ingenui fino a questo punto».

In calce a questo articolo, infine, riportavamo una serie di testi (Limiti, Giannuli, Imposimato, Priore, Cucchiarelli, Fasanella, ecc.), definiti indispensabili, per quel lavoro di ricerca della verità qui richiamato.

Ora, affrontando l'argomento da un altro punto di vista, dobbiamo allargare il discorso per considerare il fatto che la carenza principale che impedisce di prendere per oro colato tutto quello che questi testi, normalmente prodotti da autori e da una editoria, pur sempre interna al Sistema, non è tanto quella di non fidarsi di costoro, tra l'altro preparatissimi e per i quali possiamo anche presumere sincera la loro ricerca storica per un contributo alla verità, quanto per il fatto che i suddetti autori, per la maggior parte provengono o sono collocabili in quell'ambito, diciamo così, ma solo per rendere l'idea, "di sinistra", cioè di una componente, quella progressista, della società pur sempre prodotto di questo sistema degenere.

Non che la loro affinità in questo ambito politico sia un impedimento alla ricerca della verità più di quanto non lo sia una collocazione nella componente conservatrice della società, ovvero "a destra", dove oltretutto alberga, in genere, una pochezza intellettuale ed un allineamento marcato e ideologicamente molto più conforme proprio a quell'Occidente nostro colonizzatore che è stato ed è la causa di tutti i nostri guai.

Ma è possibile che questo "inquadramento", questo pedigree personale, alla fin fine diventi una palla al piede.

Quello che riguarda questi autori poi, ancor più riguarda le loro case Editrici che per quanto possano avere una funzione critica apprezzabile, sono pur sempre parte di una editoria finalizzata al business e quindi embedded.

Mi faceva osservare un amico di grande cultura ed esperienza: "quando vedi in libreria o in televisione, un testo, magari di autori noti, che sembra finalmente aver fatto luce su certi avvenimenti di grande portata, un bel libro in elegante confezione editoriale, ebbene, stai pur certo, che lì al massimo può esserci una parte di verità, ma non tutta la verità. E se per caso ci fosse veramente tutta la verità, allora è poco ma sicuro, che qualche grande potere la sta usando per i suoi fini".

Forse questo mio amico sarà un pò troppo pessimista, ma forse tutti i torti non li ha.

Comunque sia, è già tanto che alcuni di questi autori, in particolare Stefania Limiti, Aldo Giannuli, l'ex magistrato Ferdinando Imposimato e pochi altri, hanno, almeno in parte superato la vecchia interpretazione, funzionale al Sistema per garantire una certa "continuità di potere" e non sconvolgere del tutto il quadro Istituzionale, cioè la risibile tesi che per quanto riguarda la strategia della tensione e relativo stragismo, ci si trovasse in presenza di apparati dello Stato infedeli e deviati e così pure di una Massoneria deviata.

Una tesi questa che ha impedito seriamente la ricerca della verità e ha finito per prendere in giro gli stessi parenti delle vittime, sballottati tra promesse e manifestazioni politiche, ma lasciati all'oscuro per quanto veramente sia accaduto e perchè è accaduto, ai loro congiunti mutilati o uccisi.

Più di una volta, invece, abbiamo sostenuto che non ci sono, non ci possono essere Servizi nostrani di Intelligence, infedeli o deviati, per il semplice motivo che il nostro paese, in virtù del diktat imposto dai vincitori con la sconfitta militare e soprattutto con svariati accordi per lo più segreti, protocolli e trattati subentrati negli anni, è stato saldamente inquadrato in un sistema Atlantico per il quale gli alti quadri dirigenti delle nostre FF.AA. e i gangli indispensabili delle nostre forze di polizia e sicurezza sono non solo controllati, ma subordinati, agli alti Comandi Nato.

Certo, ci possono essere stati, anzi ci sono stati, generali e dirigenti dei Servizi la cui carriera politica dipendeva essenzialmente dai clan politici ai quali facevano riferimento, e quindi a questi referenti per lo più rispondevano determinando deviazioni, personalismi discordanze o omissioni anche gravi e importanti, ma sostanzialmente l'agire di questi personaggi, che oltretutto non è indifferenze che spesso hanno perfezionato la loro formazione militare negli Stati Uniti, per quanto possa essere stato considerato "deviato" o "infedele" non poteva assolutamente essere contrario agli interessi Atlantici e non poteva interferire, ma anzi agevolare quelli che erano gli "input" che le centrali atlantiche, attraverso mille canali, di volta in volta emanavano.

Stessa cosa può dirsi per la Massoneria. Ora la massoneria è un aggregato di Lobby che rispondono ad una obbedienza universale, anche se possono esserci grandi differenze di carattere storico e persino "esoterico" tra queste obbedienze.

Ma per quantunque ci siano difformità e interessi diversi, il mondo massonico nelle questioni di grande importanza storica non produce scollamenti e quelle che, per esempio, sono state definite "massonerie deviate", come se ci fosse una massoneria "buona" e non interessata al potere a qualunque prezzo, ad esempio la P2 di Gelli, non lo sono affatto, essendo semplicemente un particolare aspetto che la massoneria, o parte di essa, ha assunto nel tempo, per perseguire certi fini, certi interessi.

essendo queste strutture fatte di "uomini" è ovvio che abbiano anche una loro caratterizzazione particolare e quando la "casa madre" decide di cambiare rotta e di smantellarle perchè non più necessarie, ci siano stracci che volano e lacerazioni traumatiche anche nei loro alti quadri dirigenti.

La Massoneria, così intesa e riconducibile ad una obbedienza universale, terminati con la fine della seconda guerra mondiale i suoi atavici e storici compiti di lotta al Trono e all'Altare prima e al Fascismo dopo, ha assunto altri impegni, tra l'altro da sempre impliciti: quelli di proiettarsi ad un livello mondialista, di indirizzare le politiche degli Stati verso la perdita delle loro sovranità nazionali in vantaggio di Istituti e Organismi mondialisti di natura trans e over nazionale. Ed ovviamente il tutto confacente al dominio di quell'Alta Finanza che ha sempre manovrato le fila massoniche, anzi ne è sempre stata il substrato principale.

Specificate queste contraddizioni e limiti nella ricerca storica sulla verità dello stragismo, anche se negli ultimi anni sembrano superati almeno in parte dagli autori da noi indicati, vi è però un altro limite a cui neppure gli autori più preparati, non sfuggono, a mio avviso anche a causa del loro inquadramento professionale, oltre che forse politico-ideologico.

Questi autori svolgono le loro inchieste e ricostruzioni partendo dal presupposto che nella nostra povera Italia, siano da sempre esistite due realtà opposte: sinceri democratici e perfidi prezzolati, criminali politici e non, ecc.

Ma la realtà non è esattamente così. Chi conosce la natura umana e la struttura del potere, le conformazioni delle società, sa benissimo che le cose non sono così semplici e schematiche.

La stessa Magistratura, che pur ha pagato un prezzo in vite umane, è comunque interna al Sistema, i suoi esponenti non sono insensibili alle carriere, non sono estranei a certe centrali di potere che li condizionano e quindi, le loro inchieste e campagne giudiziarie finiscono quasi sempre per "adeguarsi", avendo in cambio della rinuncia a perseguire la verità in totto, che sarebbe sconvolgente per il Sistema, laute carriere, anche politiche, che si spalancano davanti a loro.

Spesso questi autori citano, giustamente, Vincenzo Vinciguerra, il quale grazie alle sue denunce e ricostruzioni ha consentito di disegnare un quadro dello stragismo molto convincente. Ma guarda caso minimizzano o si guardano bene, dal riportare le denunce che Vinciguerra, con piena prova dei fatti, ha elevato verso certi magistrati, di comprovato pedigree democratico e che si sono fatti un nome proprio con queste inchieste, che hanno perseguito la verità solo fino ad un certo punto, anzi da quel punto in poi, hanno anche contribuito a deviarla e insabbiarla con "verità" per tutti di comodo. E spesso questi magistrati ce li siamo poi ritrovati sugli scranni del parlamento.

E per fare un altro esempio, consideriamo il PCI dell'epoca. E' fraudolento o errato ritenerlo un organismo "pulito" esente da colpe o interessi di bottega.

E' pur vero che il partito comunista, di fatto si trovò ad essere stato un difensore delle libertà e garanzie democratiche, ma lo fece per interesse di bottega, perchè per altri versi era perfettamente al corrente di tante magagne, di tanti sotterfugi, di tante condivisioni speculative, ma si guardò bene dal denunciali, mettendo a repentaglio gli spazi di potere, e non erano pochi, che aveva acquisito dal dopoguerra in avanti.

Stette al gioco degli "opposti estremismi" il PCI, perchè così gli conveniva e a poco a poco venne inglobato anche idealmente, tramite le ideologie neoradicali, nel mondo occidentale di cui oggi, i suoi epigoni, pidiessini o rifondaroli, ne sono parte essenziale, comprese le responsabilità che portano addosso, per il totale inquadramento e sottomissione del paese al sistema bancario internazionale, all'usura dei banksters, alle strutture mondialiste che hanno spazzato via ogni minimo residuo di Stato sociale, di risorse strategiche sotto controllo dello Stato, per l'iperliberismo di mercato che contraddistingue l'attuale società.

E del pari non ci furono solo elementi criminali di destra, manovrati dalle centrali di Intelligence Occidentali, impegnati nella strategia destabilizzante, ma anche frange di estrema sinistra e anarchiche. D'altronde sappiamo benissimo che la Hyperion di Parigi era un crocevia di provocazioni e ricovero di terroristi, a cui partecipavano, in virtù di Jalta, tutte le Centrali di Intelligence d'Europa, di Est ed Ovest, e senza dimenticare i servizi segreti Vaticani e del Mossad.

Ma attenzione: quando andiamo a valutare la presenza dei servizi dell'Est, in particolare della Stasi della Germania Orientale, sotto direzione pluriennale dell'israelita Markus Wolf, gira e rigira si trova più una funzionalità filo israeliana e filo mondialista che una funzionalità filo sovietica, come dovrebbe darsi per scontato.

Non si deve credere che questi Servizi dell'Est proteggevano, finanziavano e fornivano armi e rifugi, a terroristi di sinistra, vedi la Raf tedesca, per non parlare dell'affaire Moro (questo sicuramente sotto influenza occidentale), in funzione sovietica, perchè, vi erano anche altre esigenze dietro certi attentati, come ad esempio quelli della RAF, che guarda caso ad un certo punto cominciarono a diventare funzionali a determinate politiche dell'Alta Finanza apolide e mondialista.

Ma stranamente su questi aspetti i suddetti autori non hanno mai mostrato una volontà indagativa, concentrando invece, per lo più, le ricerche verso le trame atlantiche che in Europa perseguirono la guerra al comunismo.

Per fortuna oggi, alcuni di questi autori, si rendono conto che "l'anticomunismo", sia pure cruento che venne praticato dalle strategie Stay Behind, solo apparentemente era in funzione anticomunista e antisovietica, aspetto questo marginale, transitorio e di facciata. In realtà la vera funzione delle Stay Behind e relative Gladio, era quella di dividere i paesi europei in "attivisti della NATO", da contrapporre agli "attivisti del Patto di Varsavia", scemi & più scemi, perchè quelle divisioni di governi, partiti e opinione pubblica, quella "guerra fredda", quel catafalco di strutture paramilitari segrete, era funzionale a Jalta, accordo epocale di portata strategica, sia pure transitoria (circa 40 anni), dove l'intesa USA-URSS era basata sul reciproco interesse, la reciproca cooperazione segreta e la reciproca non interferenza.

In definitiva chi ha condotto il gioco sono state le grandi Lobby mondialiste, sia pure in un contesto storico che cambiava di volta in volta. E la prova provata l'abbiamo proprio con il punto di arrivo, i risultati, che dagli anni '90 in avanti sono stati conseguiti da queste lobby, altro che P2, trame nere, farabutti mercenari di destra, utilizzati in perfido e cruento gioco.

Si riveda e si ripercorra tutto la strategia della tensione:

una prima fase stragista (1967-1970) dove gli attentati false flag da addebitare ai "rossi" e agli anarchici, sono evidenti. Una fase a cui vennero chiamati a partecipare ambienti della destra pseudo neofascista controllati dalle Intelligence Occidentali che avevano interesse, in quegli anni pre e post guerra dei "sei giorni", ove incorreva una grave crisi mediterranea e mediorientale, a tenere fortemente ingessata l'Italia nel Sistema Nato: destabilizzare, attraverso il terrore, il paese, per stabilizzarlo, nel senso di impedire la nascita di iniziative di governo o economiche, che si discostassero dagli interessi Atlantici.

Ma poi le strategie cambiarono, anche in virtù della situazione nel mediterraneo, che prendeva a stabilizzarsi e del Watergate in America, dove certe Lobby, impossessatisi totalmente dell'amministrazione americana, riformulati tutti i quadri dirigenziali delle Intelligence, diedero il via ad altre strategie (non si penserà si spera che il New York Times e il Washington Post, grimaldello delle campagne del Watergate, di proprietà di potenti lobby finanziarie, erano animati da aneliti di verità e giustizia?).

Cosicchè, dopo una fase transitoria dove si alternarono violenze e attentati, da "schegge impazzite", tipiche situazioni che scaturiscono quando avvengono certi ribaltoni e scaricamenti di sicari, ecco che ci si incammina in un nuovo periodo stragista dove ogni bomba, ogni attentato deve essere ora etichettato come "nero".

A prescindere da chi mise in atto quegli attentati, 1974 - primissimi anni ‘90: nuove cellule terroristiche o vecchie cellule "nere" sempre sotto controllo delle Intelligence americane e dei nostri Servizi miliari e civili, ricatti e pressioni di ogni genere, ecc. e a prescindere dai fini contingenti che quegli attentati, per esempio Brescia e Italicus, si prefiggevano o scaturivano, era evidente che tutto stava diventando funzionale ad una trasformazione in senso progressista e modernista della società italiana.

Sembrerebbe assurdo, un paradosso, eppure è così. Non si trattava più di una "guerra non convenzionale" per combattere il comunismo, ma ora ogni bomba veniva accollata, nell'immaginario collettivo, all'uopo sollecitato, ai "neri", tutto era finalizzato a spostare in senso progressista il clima del paese.

Si badi bene, non stiamo insinuando che il PCI, che pur beneficiò di quel clima, rasentando nel 1975-'76 per la prima volta nella sua storia la maggioranza relativa, era responsabile di quegli attentati. Ci mancherebbe, oltretutto il PCI, al tempo doveva subire l'ostracismo americano per una sua assunzione al governo (ostracismo che sarebbe terminato solo dopo la fine di Jalta e solo dopo che l'opera del "clan dei Berlinguer", facoltosa famiglia sarda, imparentata con altri clan anche per via di matrimoni endogamici e fin dal tempo della guerra utilizzati dagli Alleati nelle loro AMG, non avesse totalmente "occidentalizzato" il partito).

Intendiamo invece dire che, dietro le quinte c'erano forze e lobby che a volte ispiravano, a volte sfruttavano questo "nuovo" periodo stragista e tendevano ad un fine in prospettiva, ad approdare alla Seconda Repubblica, un perfido adeguamento del nostro paese alle ideologie mondialiste, con la liquidazione di vecchi e obsoleti partiti, costituiti su basi ideologiche, anche se magari false, e aggregazioni sociali, per sostituirli con nuovi soggetti moderni, genericamente divisi, ma neppure tanto, in progressisti e conservatori, quasi come un "prodotto" commerciale.

Anche gli attori del potere esecutivo, nonchè le alte cariche delle Istituzioni, avrebbero dovuto andare in mano a certi "tecnici", nati nell'alveo del mondo finanziario e a questo legati.

I ministri, in realtà, erano sempre stati i "camerieri dei banchieri", ma purtuttavia mantenevano un minimo di agibilità anche se spesso si avvalevano o "dovevano" avvalersi di "tecnici" nell'opera di governo. E il mondo dell'Alta finanza, si accontentava di un condizionamento da dietro le quinte.

Ma, guarda caso, fu proprio con la Seconda Repubblica che questi "tecnici", mai eletti da nessuno, a cominciare da Amato, a seguire con Ciampi, poi Prodi, per arrivare a Monti e ora, in un certo senso, a Letta, hanno potuto prendere direttamente in mano le leve di potere.

Ma come non si può vedere a cosa hanno veramente portato 20 anni di stragismo. Altro che lotta al comunismo, attraverso la "guerra non ortodossa" da parte degli Atlantici e relativo confronto con i sovietici che poi erano perfettamente concordi negli accordi strategici di Jalta. Tutti aspetti transitori e contingenti.

Il vero fine, finalmente raggiunto con gli anni '90, è stato quello della "modernizzazione" e totale inquadramento del nostro paese nel sistema mondialista.

La perdita totale della nostra sovranità nazionale - e in ogni campo! - l'istallazione fino ad arrivare a 113 basi, anche nucleari sul nostro territorio, sotto controllo straniero. Oggi, non sarebbe più possibile una iniziativa geopolitica di grande respiro come fu quella di Enrico Mattei, e neppure una impennata di orgoglio nazionale come fu quella di Craxi per Sigonella.

Le bombe false flag sui treni e a piazza Fontana, quelle dei "neri" degli anni '70, i Golpe da operetta, il terrorismo dei rossi, la P2, la guerra di Mafia, gli scandali a orologeria, a questi risultati hanno portato, altro che alla proclamazione di uno Stato di emergenza o un Golpe che agli americani, almeno in Italia, non è mai interessato o comunque era sconveniente. Semmai possono averlo fatto credere, come carota davanti al bastone, a squallidi prezzolati di destra, cialtroni che mai nulla avevano contato.

Termino quindi dicendo che questi autori, nessuno gli nega di coltivare conoscenze ed amicizie in ambienti di sinistra, anche se ci fa storcere il naso quando li vediamo fotografati in questi consessi, ben sapendo che PD, Rifondazione e altro, sono oramai tutti partiti, ideologie e strutture interne al Sistema Occidentale e Atlantico, ma li invito ad alzare lo sguardo dal particolare, dal non essenziale.

Anche a rischio che le loro ricerche e indagini, fino ad ora tollerate anche se scomode, ma forse a volte utili a chissà chi, toccando certi delicati tasti, scoprendo certi scheletri negli armadi, non trovino editori disposti a pubblicarle.

In questi giorni, tanto per fare un esempio di attualità, è esploso uno scandalo USA circa il controllo e lo spionaggio delle telefonate degli americani e perfino delle loro spese tramite le carte di credito.

Ecco quindi pronta un altra crociata che dovrebbe far "pulizia", ecco quindi certi mass media alimentare il fuoco della indignazione popolare.

Ma si crede veramente che questi mass media, ripeto di proprietà proprio delle immense lobby finanziarie che hanno in mano gli Stati Uniti, siano animati da intenti di giustizia? Ma credete veramente che solo ora ci si accorge che uno spionaggio urbano, una schedatura era in atto?

Non passa a nessuno per la mente che dopo le "campagne scandalistiche", funzionali chissà a quali poteri, non solo tutto resterà come prima, se non peggio, perchè il fine di questi scandali era ben altro che la democrazia e la giustizia

 

Maurizio Barozzi      

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