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Economia

La verità sul comma 9 dell’art. 2 quinquies del decreto "mille proroghe"

 

  On. Domenico Scilipoti (MNR)

 

Roma, 24/02/2011: «Secondo voci raccolte dai rappresentanti delle associazioni antiusura e di tutela degli utenti bancari, il Sen. Azzolini, autore della modifica dell’art. 2935 del codice civile per la sua interpretazione autentica, risulta essere fratello del presidente della Banca Cattolica Popolare, assorbita dalla Banca Antonveneta, incorporata a sua volta dal Monte Dei Paschi Di Siena, il cui presidente Giuseppe Mussari è, anche, il nuovo presidente dell’ABI. Il provvedimento contestato (il comma 9 dell’art. 2 quinquies) -di cui beneficerebbero i Gruppi Bancari prevalenti del nostro Paese: Intesa San Paolo, Unicredit Banca di Roma, Gruppo Monte Paschi di Siena, Unipol ed altri, per altro anche soci di controllo dell’azionariato della Banca d’Italia- per la sua struttura, non rientra assolutamente tra quelli tipici o richiesti dal Milleproroghe, poiché costituisce norma interpretativa del codice civile che presuppone una specifica proposta legislativa».
Così il segretario nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale, On. Domenico Scilipoti, in riferimento alle ultime battute e retroscena concernenti l’usura bancaria e il decreto Milleproroghe, che ha assunto trattarsi di cosa diversa dalla proroga di decreti a rischio di scadenza.
«La sua definitiva approvazione -continua il deputato MRN- renderà nulle le numerose sentenze della Cassazione, con cui, a far data dal 1996, ha statuito la illegittimità degli interessi bancari applicati con riferimento agli usi di piazza, e dal 1999 l’illegittimità dell’anatocismo e delle commissioni di massimo scoperto, insieme alle valute difformi rispetto alle date delle operazioni annotate».
«Il provvedimento di interpretazione, per come inserito nel Milleproroghe -prosegue Scilipoti- ove approvato definitivamente, costituirà un autentico colpo di spugna alla innovativa giurisprudenza della Suprema Corte, per giunta a Sezioni Unite, favorevole ad imprese e cittadini, e un autentico regalo al sistema bancario non inferiore a 50 miliardi di euro, poiché inibirà tutti gli aventi diritto a potere reclamare l’usura subita dalle Banche insieme alla restituzione del maltolto e, beffa peggiore, esporrà imprese e cittadini che hanno attivato giudizi contro gli istituti di credito a condanne certe di risarcimento».
Secondo l’On. Scilipoti «non può assistersi insensibili al massacro sociale che ne deriverebbe, attuato da un sistema creditizio che non rispetta il Codice Civile in tema di divieto anatocistico, non rispetta il Testo Unico Bancario in tema di trasparenza nella pattuizione delle condizioni e non rispetta la Legge antiusura. Il tutto nel completo silenzio della Banca d’Italia, che, da controllore del sistema bancario, di fatto ne è controllata».
Conclude l’On. Scilipoti: «E, fatto gravissimo, usando parlamentari assoldati e compiacenti per amnistiare i loro misfatti. Motivazioni tutte, per le quali auspico che il Governo si adoperi per ogni possibile soluzione utile a salvaguardare i diritti acquisiti dai cittadini e dalle imprese per traghettare la transizione del difficilissimo momento economico verso l’ambita ripresa a cui tutti miriamo».

 

Dott. Giuseppe Cuschera      
Ufficio Stampa On. Domenico Scilipoti     
 

la NOTA di Giorgio Vitali

Il messaggio inviato dall'on. Scilipoti, che da anni si batte per la giustizia economica e monetaria contro l'EGEMONIA bancaria ed usuraia che sovrasta il mondo, richiede una rapidissima spiegazione.
Dopo decenni di lotte, sempre per la corretta interpretazione NON solo della Costituzione apparentemente vigente, ma anche delle norme più elementari di diritto civile, che vietano il reato di USURA, si era giunti ad una serie di sentenze della Cassazione a Sezioni riunite che davano ragione a tutti coloro che, vessati dalle banche, avevano fatto ricorso contro decreti ingiuntivi capestro, ingiunti loro dalle Banche o da altri Istituti di Credito, per l'ottenimento di cifre costitutive di moltiplicatori altissimi del valore del prestito inizialmente ottenuto. Crediamo di essere stati chiari, pur nella complessità del problema, senza dover aggiungere ulteriori spiegazioni. Ma basterebbe conoscere l'odissea vissuta da una quantità enorme di persone, spesso imprenditori di successo, che si son visti asportare tutti i loro beni, pagati con una minima cifra, tolto qualsiasi credito, messi sul lastrico e non metaforicamente, per lo più da autentiche associazioni per delinquere costituite da banchieri, speculatori di vario genere, soprattutto terrieri o abitativi. Un calcolo approssimativo giunge alla cifra di circa 20 milioni di persone in sofferenza con le banche. Ripetiamo che le banche applicano abitualmente ai loro debitori tassi usurari, come sostengono avvocati specializzati, nascosti fra le pieghe di contabilità apparentemente pulite. Ma è facilissimo smascherarli.
Contro questa prassi ormai acquisita abbiamo un vero e proprio blitz coordinato dal Potere Bancario che si avvale della partecipazione diretta di alcuni parlamentari i quali ne avranno di sicuro un altissimo lucro, sulla pelle di migliaia di disperati. Ricordiamo che è altissimo il tasso di suicidi fra le vittime di queste estorsioni. Perchè di estorsione si tratta. Se una banca minaccia la requisizione dei beni e soprattutto di uno dei beni fondamentali per l'esistenza del nucleo famigliare, quale è la casa, ben sapendo di non poter giuridicamente pretendere la cifra richiesta, questa è estorsione. E come tale dovrebbe essere trattata dai magistrati, se costoro fossero cultori della giustizia invece che politicanti in affitto. Aggiungiamo che esiste anche il reato di istigazione al suicidio. Reato che dovrebbe essere applicato ai dirigenti della banca che hanno messo una persona nella condizione di suicidarsi.

RIFLESSIONI - A questo punto sono necessarie alcune riflessioni:
1) La vicenda ci dice chiaramente che il popolo non comanda MAI in una democrazia, che è invece un sistema governato SEMPRE dalle elites del denaro e della finanza. La democrazia parlamentare è sempre alla mercè dei gruppi di pressione che agiscono dentro e fuori dal parlamento con le loro lobby. La falsificazione connessa con l'identificazione fra democrazia e libertà è stata costruita a suo tempo per abbagliare e confondere la massa ebete.
2) L'esportazione della democrazia nel mondo ad opera degli Stati Uniti, è da sempre in realtà l'esportazione del potere della finanza, che allunga i suoi tentacoli in tutti i paesi non ancora sottomessi, come lo sono i paesi islamici. Da qui l'odio irrefrenabile degli usurai contro l'Islam.
3) Il sistema lobbistico opera con intenti malavitosi quasi sempre di nascosto. Come in questo caso ove viene inserita artatamente una norma destinata a passare sotto silenzio, anche perchè assolutamente non prevedibile nel contesto legislativo da far votare. OVVIAMENTE NEL SILENZIO ASSORDANTE DEI MEDIA tutti presi dalle incredibili accuse di carattere erotico contro Berlusconi.
4) In questo caso si può ben parlare di cittadini prigionieri. Nessuna garanzia esistendo ormai nei confronti di qualsiasi forma di sopruso. Essendo il sistema bancario, nella sua (peraltro apparente) anonimità un vero CARCERE a cielo aperto, sul tipo di quello di Coltano, ove fu detenuto Ezra Pound, che fra i primi denunciò il potere usuraio, o di quello di Guantanamo. Teniamo comunque a precisare che l'anonimato dei "banksters" è apparente. Sono conosciuti e facilmente identificabili, anche se per ora non ancora ricercati dalla cosiddetta giustizia.
5) Teniamo comunque a ricordare che la seconda guerra mondiale fu chiamata la «guerra del sangue contro l'oro». Apparentemente vinta dall'oro, in realtà questa guerra non è mai finita. E noi continueremo sempre a combatterla, perchè questa lotta costituisce la nostra ragione di vita.
 

G.V.