Lettera al direttore di
"Rinascita"
sulla libertà d’opinione e
di circolazione delle idee
Giorgio Vitali (18 ottobre 2010)
«È compito dell’uomo, creatura divina,
discernere l’errore e guardare la Verità».
dai Versi Aurei di Pitagora
«Un discepolo chiese al Maestro quale fosse la
verità. Il Maestro rispose: "Tu sei al centro
del Mondo". Allora il discepolo si schernì
affermando che lui non avrebbe mai potuto essere
il centro del mondo. Chiese anche di avere la
possibilità di accedere alla Verità. Il Maestro
allora gli impose di dedicarsi interamente, nel
tempio, alle più umili faccende e di presentarsi
a Lui qualora ritenesse di aver raggiunto il
livello di purificazione sufficiente per
accedere alla Verità. Passati dieci anni, il
discepolo si presenta al Maestro e riformula la
domanda, ma il Maestro risponde sempre con la
stessa frase: "Tu sei il centro del Mondo".
Perplesso, il discepolo chiede il perché della
medesima risposta e il Maestro risponde: "Dopo
soli dieci anni ritieni che la verità si possa
cambiare?»
dalle parabole Zen |
Caro Direttore,
mi riferisco al notevole articolo di Maurizio Barozzi
concernente il "Caso Moffa" ("Rinascita" 12 ottobre 2010) e
alla questione inerente alla libertà di pensiero e di
espressione. Mi riferisco anche a quanto pubblicato
sull’ultimo numero di Rinascita, sempre a proposito del
medesimo oggetto: il culto della "Shoa" e i suoi riflessi
sulla società civile.
Premesso che la parola "shoa" altro non è che la traduzione
in un presunto linguaggio ebraico della parola, ben più
consistente, Nabka in autentica lingua palestinese, occorre
stabilire che è molto difficile per chi detiene il potere o,
al limite, ritiene di poterlo detenere perché possiede fondi
economici coi quali compra e dirige i Media, demorda dai
propri intendimenti.
La Logica, infatti, non è di casa nei sistemi umani, e tanto
meno in quelli nei quali domina la Rete elettronica
comunicazionale a livello globale. Possiamo, volendo,
aggiungere che la "globalizzazione", più che ad una
rivoluzione/modernizzazione dei trasporti, come all’epoca
delle unificazioni nazionali ( Germania, Italia, USA, UE), è
dovuta alla possibilità di arrivare ovunque con
l’informazione, anche visiva.
E tuttavia vige anche in questo settore il "Principio della
Retroazione", in inglese Feed-Back, detta anche "calcio di
ritorno": ad ogni forza corrisponde una forza uguale e
contraria, detta anche ( Del Noce, Evola), "Eterogenesi dei
Fini". Intendo dire che il Sistema "virtuale" nel quale
siamo tutti immersi (e ne è un esempio il caso di Avetrana,
con quelle ragazze dai nomi di personaggi da soap-opera, che
hanno vissuto, fino al delitto, pressoché isolate dal
contesto sociale della cittadina ma ben aperte alle
suggestioni della TV d’evasione), ingenera per "forza
naturale" la reazione ad una forzatura ideologica quale
l’imposizione della "Holocaustica Religio" con un’operazione
di rigetto che è, prima di tutto, esistenziale, nel senso
che si cerca di reagire all’imposizione per preservare la
propria natura.
In altri secoli, il potere ideologico/impositivo era
punteggiato dai roghi dei dissidenti e dei dissenzienti
(eretici) e la Massa accettava per mancanza di
sollecitazioni alternative. Devo ricordare che per secoli le
uniche informazioni al popolo erano impartite sul sagrato
delle Chiese dal Parroco di turno. ( Ricordo ancora io
stesso certe "recite" nella Maremma grossetana del 1945-46).
Se non avessi informazioni, derivatemi dall’esperienza
personale non potrei fare certe asserzioni. Ma, seppure
oggi, per chi ritiene necessario continuare a detenere il
potere comunicazionale, il problema è leggermente diverso,
perché implica una messe enorme di strumenti di persuasione,
che peraltro le scienze umanistiche (psicologia, sociologia,
psicoanalisi, scienza della comunicazione, programmazione
neurolinguistica e quant’altro) mettono a disposizione con
dovizia di mezzi, [d’altronde, chi è che studia con maggiore
intensità queste tecniche?], occorre ricordare che la Massa
è refrattaria per l’intrinseca natura di "massa" che essa
detiene, cioè peso inerte. Alla Massa, motivata per lo più
dai risultati delle partite di calcio, forse per reagire al
troppo stress della nostra società, non interessa della Shoa
di più che la velocità di ascensione al cielo di Gesù
imposta come regola dogmatica di fede, all’imposizione della
quale si sono dedicati, anima e corpo, centinaia di migliaia
di Clerici, muniti peraltro del "Dono delle Indulgenze".
Cosa non da poco. A questo punto c’è da chiedersi quale
tipologia di "indulgenze" potrebbe essere proposta dai nuovi
"CLERICANTES" (i clerichezzanti), giacché, per mettere le
mani avanti, già il papa attuale ha dichiarato l’inesistenza
del Limbo. (A ben vedere il colpo è grosso. Dove potremmo
mettere, infatti, gli shoatici penitenti? Il grande Carmelo
Bene aveva dichiarato di essere lui che appariva alla
Madonna e non questa, lacrimante o sorridente, a lui. Mica
scherzi!)
In buona sostanza, il disinteresse cui alludo è soprattutto
indifferenza. Che si riverbera, da una parte, verso gli
avvenimenti internazionali, sui quali è molto difficile, per
il cittadino europeo, intervenire; quanto per il resto,
riguardo agli avvenimenti del passato, sul quale è data per
acquisita la nozione che sarebbero i vincitori a fare la
storia. Noto per inciso che i miliardi di Viae Crucis
recitate fino ad oggi non sono riuscite a modificare di una
epsilon gli atteggiamenti umani, e tantomeno lo potranno
fare i pellegrinaggi ad Auschwitz in alternativa a quelli
verso Padre Pio o alla Madonna di Loreto, di Fatima, di
Garabandal, di Lourdes, o della Salette, tanto per citarne
qualcuna.
Potremmo in ogni caso polemizzare sul concetto della storia
scritta dai vincitori, per una serie di ragioni tra cui
quella che non siamo più ai tempi di Cesare che si scriveva
da solo le proprie imprese, ad uso, comunque, dei pochi che
sapevano leggere, mentre la diffusione degli studi
scientifici non permette più di raccontare le fiabe delle
Torri Gemelle, accettate peraltro da gonzi più o meno
acculturati, o tutti i racconti strappalacrime sull’ultimo
conflitto mondiale, come se i milioni di morti e feriti
delle guerre "coloniali"(africane, centro sud asiatiche,
centro sud americane, Iraq, Afghanistan, Somalia, Sudan)
siano spariti d’incanto dalla Storia riveduta e corretta,
obbedendo alla dichiarazione degli Atlantici che non ci
sarebbero state più guerre.
E su queste dichiarazioni si potrebbe discutere a lungo,
anche per rendere pubbliche le informazioni che si
riferiscono all’estorsione attuata dagli Alleati contro gli
Italiani, di cui oggi vengono alla luce gli estremi più
edificanti: ad esempio, con le amlire, monete d’occupazione,
battute liberamente dai "liberatori" sul suolo italico,
questi si sono appropriati " dal Nulla" ( ecco da dove viene
la pratica!) di 143 miliardi di lire del 1943, considerando
il valore di 100 Amlire uguale a 1 dollaro), quando in
precedenza la lira equivaleva pressoché al dollaro, essendo
stati ambedue svalutati nel 1934, venendo a costituire la
base di partenza dell’attuale < debito pubblico> .
In ogni caso, discussioni a parte, è palese a chi sappia
vedere le cose attraverso le chiacchiere, che i "vincitori"
di allora sono i perdenti di oggi. E spiego il perché:
1) L’Europa ha capito che l’epoca delle guerre europee è
finita. E se teniamo presente che Napoleone, italiano di
nascita e di mente, nel suo grandioso progetto
d’unificazione imperiale d’Europa, peraltro del tutto
antitetico alla tradizione francese nazionalista e
antimperiale, ha avuto contro paesi europei sempre diversi,
ma pur sempre satelliti d’Inghilterra, dobbiamo arguire che
il Continente per antonomasia ha cambiato pagina.
2) La Gran Bretagna ha perso l’Impero, conquistato con
lacrime e sangue, più altrui che proprie, durante due
secoli.
3) Gli USA nel breve periodo di sessanta anni hanno perso la
loro egemonia, iniziata con la guerra alla Spagna nel 1898,
di fronte alle potenze emergenti: Brasile, Cindia, UE), per
l’incapacità intrinseca nella sua classe dirigente composta
di USURAI, ad affrontare i problemi reali del mondo, come
invece faceva brillantemente Roma. Anzi, il concetto di
Globalizzazione, elaborato in quegli stessi ambienti che
programmano le guerre, è nato esclusivamente in funzione
della speculazione usuraia.
4) Se riflettiamo che fra USA/Israel e Iran lo scontro oggi
è diretto (laddove ai tempi dello Shah Reza Pahlavi la
Persia, sotto una parvenza retorica di Impero persiano, era
in realtà l’avamposto dì Occidente contro l’URSS, che
all’epoca impersonava il "Continente", come dimostra l’esito
infausto del progetto di nazionalizzazione del petrolio
portato avanti da Mossadeq, mentre anche la Turchia era
assolutamente "allineata" per il tramite del regime militare
stile Sudamerica, alle linee direttrici atlantiche) e che la
Turchia, recuperando ancestrali linee geopolitiche che, per
il tramite di corridoi di collegamento "Made in Germany" la
concatena alla Russia e alla Cina, ha preso atteggiamenti
antioccidentali costituenti un fronte comune che coinvolge
senza tema di smentita la "terraferma", allora possiamo solo
prendere in considerazione il quando e il come l’UE farà la
sua definitiva discesa in campo.
Ne consegue una sola soluzione: tanto da parte della classe
dirigente di Israele quanto da parte della Lobby che ancora
controlla l’establishment statunitense, si dovrà cominciare
a fare marcia indietro. Senza contare che, prima o poi, ma a
mio modesto avviso la questione è imminente, entrerà in
gioco la Russia, che è l’unica a possedere, ben protetti
negli archivi del KGB, tutti i documenti che si riferiscono
ai famosi campi di concentramento, meglio: di transito, del
Terzo Reich.
P.S. Naturalmente noi portiamo considerazioni di carattere
razionale, mentre Lorsignori continuano a insistere nei loro
miti. Proprio ieri domenica 17 ottobre, in un incontro
internazionale indetto dalla Fondazione Pio Manzù di Rimini,
(di cui relazionerò in futuro) Edward Luttwak, consulente
della Casa Bianca e del Pentagono, nonché esperto della
decadenza dell’Impero Romano, ha avuto l’impudenza di
dichiarare che è contrario alle spedizioni statunitensi
perché è inutile insistere a portare la democrazia ed il
progresso a persone che vogliono rimanere "barbari". [Come
se il mondo non sapesse che gli USA in Afghanistan sono
solo, a spese della popolazione locale, per il controllo del
territorio in senso anti-russo come già nell’ottocento la
presenza degli Inglesi].
Ed Ely Karmon, israeliano, esperto di "terrorismo arabo" ha
avuto il coraggio di insistere, contro ogni logica razionale
e scientifica, che le Tre Torri Gemelle Tre sono cadute in
verticale a causa della botta ricevuta sul tetto da due di
esse.
Giorgio Vitali
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