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Lettera aperta di Stelvio Dal Piaz

 

Arezzo 22/02/09   

       

Leggo sul mensile "Italia Tricolore" del gennaio u.s. l'intervento del sen. Finestra il quale si lamenta di «interpretazioni strumentali e maligne» con riferimento al nostro Presidente del Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci RSI Gianni Rebaudengo.
Dati i rapporti di stretta contiguità tra l'UNCRSI ed Alleanza Nazionale non ci ha meravigliato il fatto che il sen. Finestra abbia interpretato l'infelice ed estemporanea esternazione di Berlusconi su un «25 aprile festa di libertà di tutto il popolo italiano» quale apertura politico-istituzionale nei confronti dei Combattenti RSI, apertura che ravvisa addirittura anche nelle dichiarazioni di un certo personaggio che risponde al nome di Gianfranco Fini.
Una accoppiata -Berlusconi/Fini- che, sempre secondo il Finestra/pensiero, rappresenterebbe un punto di riferimento per il riconoscimento dei Combattenti della RSI.
Tutto questo ha spinto pertanto il sen. Finestra a scrivere la famosa lettera datata 22 maggio 2008 con la quale supplica un «riconoscimento» ufficiale del combattentismo repubblicano nonostante che lo stesso sen. Finestra sia a conoscenza del fatto che la stragrande maggioranza dei Combattenti RSI ancora in vita, abbia sempre respinto con fermezza qualsiasi ipotesi di riconoscimento da parte delle Istituzioni delle quali non condivide valori, princìpi, progetto politico-istituzionale, alleanze internazionali.
È per noi doloroso e spiacevole dover polemizzare con il Ten. Aimone Finestra al quale riconosciamo il grande merito di essere stato un soldato valoroso come attestato dalle decorazioni al Valor Militare da Lui conquistate sul campo. Ma, nella circostanza, abbiamo il dovere di contestare il comportamento del Presidente pro-tempore dell'Unione Combattenti RSI, organismo associativo che, proprio in conseguenza di certe contiguità con ambienti antifascisti e massonici, si ritrova adesso in lento, malinconico, irreversibile declino.
Anche perché l'operazione "riconoscimento" fa parte di un chiaro progetto destrorso di «pacificazione nazionale» sulla base di una cosiddetta «memoria condivisa», cioè una «memoria cerchiobottista» costruita a tavolino e perciò una trappola infernale e perversa messa in piedi solo per motivi di carattere elettorale.
Sulla deriva di questo progetto nasce la proposta di legge d'iniziativa di 42 deputati della maggioranza parlamentare datata 23 giugno 2008 (tenere presente la sequenza delle date!) relativa all'istituzione dell'Ordine del Tricolore da attribuire a chi ha partecipato in armi alla 2ª Guerra mondiale «compresi coloro che hanno fatto parte delle forze armate partigiane o gappiste», una proposta si afferma «coerente con la cultura di pace e di pacificazione della nuova Italia».
A parte il fatto che, evidentemente, questa nuova Italia la intravede solamente il sen. Finestra il quale, sul piano personale, può prendere tutte le iniziative e decisioni che ritiene più opportune, ma in tal caso avrebbe dovuto innanzitutto lasciare correttamente la presidenza di un organismo che ha, o meglio avrebbe dovuto avere come obiettivo prioritario, la tutela dei valori morali del combattentismo repubblicano e delle Istituzioni statuali della RSI.
Giustamente il nostro Presidente del "Raggruppamento Nazionale Combattenti e Reduci della RSI - Continuità Ideale" ha tempestivamente e pubblicamente dichiarato IRRICEVIBILE tale proposta che, in ipotesi, vedrebbe i Combattenti dell'Onore richiedere la legittimazione della propria scelta volontaristica ai rappresentanti di un paese a sovranità limitata chiamato ancora Italia e tutto ciò solo per fregiarsi di una "patacca" da iscrivere nel biglietto da visita.
Tanto per chiarezza delle posizioni e sempre più fieri ed orgogliosi della nostra diversità.
 

Stelvio Dal Piaz