Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Sempre con noi!

 

 

tratto da "Gladio", foglio informativo del RNCR-RSI e Continuità Ideale
(numero 16 del luglio 2010 pag. 5)

 

Gregorio Misciatelli: Presente!


 

Gregorio Misciatelli Bernardini,

 

un Combattente della Repubblica Sociale che per oltre mezzo secolo, fino all'ultimo respiro,

ha testimoniato una coerenza

«senza se e senza ma».

Assoluta.

 

Gregorio Misciatelli è passato avanti l'11 aprile scorso nella sua casa di Orvieto dopo un lungo e logorante declino fisico, assistito dalla moglie Piera e dai figli. Legionario della I Legione M d'Assalto Tagliamento è stato fondatore e Presidente della Associazione Reduci della stessa Legione e Presidente del Comitato Onoranze Caduti di Rovetta.
Nato ad Orvieto il 23 giugno 1924, parte volontario per la Seconda guerra mondiale arruolandosi nella 105ª Legione. Alla fine del 1943 entra nella Scuola Allievi Ufficiali di Fontanellato, guidata dal Tenente Colonnello Giovanni Baccarini, dalla quale esce col grado di Sottotenente il 10 settembre 1944. Nell'ottobre dello stesso anno viene assegnato, su sua richiesta, al 63° Battaglione I Legione M d'Assalto, reparto che si autoscioglierà il 5 maggio 1945 a Fondo Revò, presso Bolzano, «la cui popolazione protesse i giovani fascisti dalla Resistenza» e da dove può raggiungere Padova, ospite della sorella materna Maria Bernardini col marito Alessandro Rigo de Righi. Ancora ricercato, facendo tappa a Piacenza, raggiunge la Sardegna ospite del fratello del padre, Alberto Misciatelli. Qui, a Capoterra, viene raggiunto dai genitori Girolamo e Ada, reduci dal San Vittore di Milano e scarcerati grazie all'intervento dello zio di Gregorio, Davide Misciatelli.
Militare autentico, che unisce al senso del dovere e del comando anche la capacità psicologica di entrare in sintonia con i propri soldati e di farsi da loro stimare e seguire, gli vengono assegnati incarichi che egli assolve sempre con dedizione e felice esito. Partecipa con la Tagliamento, agli ordini del Comandante Merico Zuccari, a diverse azioni di guerra, fra cui quella più impegnativa sul Passo del Mortirolo. È qui che viene raggiunto dalla notizia della resa germanica e inizia la marcia verso il Tonale e la Valle del Sole, dove la Legione si autoscioglie deponendo le armi di propria volontà, liberata da Zuccari dal giuramento prestato.
Non a caso, Gregorio Misciatelli afferma fin dal primo dopoguerra che per lui la guerra non era finita, e che, anche senz'armi, continuava in forme diverse, con lo spirito e con le opere. Si deve infatti a Misciatelli la creazione dell'Associazione I Legione d'Assalto M Tagliamento, attraverso la quale continua a combattere per la salvaguardia della Memoria delle Legione e della stessa RSI. Si realizzano così i Raduni Annui dei Reduci superstiti a Rovetta, in ricordo dei 43 giovanissimi Caduti, traditi e spietatamente fucilati nella strage del 28 aprile 1945.
La costituzione dell'Associazione, da lui voluta, ha permesso da lunga data, fino ad oggi in cui si è giunti alla Commemorazione del 65° anniversario dell'eccidio, di onorare e ricordare i Caduti in un appuntamento in cui i Reduci e i familiari degli uccisi, e i giovani che ne seguono gli ideali, si ritrovano per raccogliersi in preghiera.
Rimane viva la raccomandazione di Misciatelli di considerare le celebrazioni commemorative di Rovetta, come pure al Verano di Roma, davanti al sacello che contiene i resti mortali dei 43 Martiri, come «Celebrazioni rivolte, unitamente ai Caduti di Rovetta, a tutti gli altri Caduti della RSI». Commemorazioni alle quali è stato sempre presente fino al 2008, finché il fisico glielo ha permesso. Per i suoi meriti militari e sociali, il Comitato Onoranze, in apertura del 63° Raduno del 2007, gli assegnava un Riconoscimento di Merito, Premio Alto Morale, contento in ogni ricorrenza dell'eccidio.
Due altri momenti non sono da dimenticare. Il primo, distinto dalle parole pronunciate dalla signora Piera nel corso di un'intervista rilasciata nel cimitero di Rovetta nel maggio del 2008: «Io, personalmente, voglio dire una cosa, che sono estremamente orgogliosa di essere la moglie di un vero uomo italiano. Uno degli ultimi veri uomini italiani». Il secondo è quando, nella stessa occasione, viene chiesto a Misciatelli un parere sulla continua crescita della manifestazione e all'intervistatore viene data questa risposta messaggio: «Io rappresento la Tagliamento. Perché in fondo sono stato io che l'ho tirata fuori, l'ho salvata. Siete voi giovani che dovete prendere l'esempio di noi vecchi. Capito? Ormai, noi, abbiamo fatto». E non a caso, giovani in camicia nera, convenuti da varie regioni al suo funerale ad Annerona il 12 aprile 2010, chinando sulla sua bara il Labaro della Tagliamento, hanno gridato, forte e chiaro, il braccio alzato: Presente!