da "Rinascita", martedì 4 giugno 2002
Gaspare Fantauzzi non è più con
noi
Gaspare Ferretti Fantauzzi
non è più con noi.
Nel primo pomeriggio di ieri 4 giugno, un male incurabile lo ha stroncato in
pochi giorni all'età di 76 anni. La sua morte improvvisa ci addolora
profondamente. Il senso di vuoto che proviamo in questo momento è
particolarmente profondo perché, oltre ad essere scomparso un amico di sempre,
avvertiamo il venir meno della sua presenza, che è stata per noi testimonianza
attiva e militante di un'idea che non conosce confini temporali, né può
dissolversi dinanzi a sconfitte di sorta.
Gaspare, giovane volontario della RSI, ha vissuto la sua vita nella più coerente
ed assidua continuità con quella esperienza. Gaspare ha affermato nel corso
della sua vita, con la sua ininterrotta militanza i valori morali e le idee
sociali che entusiasmarono migliaia di giovani che vissero l'esperienza della
RSI.
È stato un uomo che ha improntato la sua vita alla assoluta coerenza, ad una
tensione morale, ad una passione civile che permeava ogni suo pensiero, ogni suo
discorso, ogni sua scelta. Seppe attrarre e coinvolgere, dal dopoguerra in poi,
varie generazioni di giovani che in lui potevano riconoscere il senso più
autentico e dinamico del fascismo repubblicano, da lui inteso come concezione
della vita, come quello spirito presente nell'uomo, quale componente attiva
della propria comunità, della propria patria, che attraverso la sua opera ed il
suo sacrificio costruisce il destino della società in cui vive.
Ebbe un profondo e radicato senso del dovere inteso come dedizione, come
missione, dono della propria vita alla comunità in cui egli ha vissuto ed
operato. Gaspare, come soldato, militante, lavoratore e padre della sua famiglia
fu sempre se stesso, uomo dotato di forte personalità, passione, dedizione, non
conobbe compromessi e distinzioni tra i ruoli che ebbe a ricoprire nella sua
vita. Fu sempre lui, unico, irripetibile, irriducibile, fu sempre se stesso. Uno
spirito severo, inquieto e ribelle che seppe dare un volto, una voce, una
volontà ad una idea della vita.
Non tollerò mai compromessi, commistioni, adeguamenti alla morale corrente.
Rifiutò ogni mistificazione dell'Idea del Fascismo con la destra borghese e
reazionaria come si è espressa nelle vicende del MSI-DN e di AN, movimenti da
lui visti come tappe di una progressiva degenerazione ed inserimento nel sistema
liberal-capitalista, nemico irriducibile dell'Italia e del Fascismo.
Gaspare fu spesso duro, tenace, intransigente. Sì, intransigente, perché le
idee,per vivere, diffondersi ed affermarsi, debbono procedere sulle gambe degli
uomini. Ed ogni compromesso si traduce in rinuncia, sconfitta ed asservimento al
sistema. Pertanto le scelte compiute sono irrinunciabili ed indissolubili dai
comportamenti umani. Infatti questo sistema putrescente ancora esiste grazie
alle rinunce, ai piccoli egoismi ed alle ambizioni dei piccoli uomini.
Egli fu attento ed acuto osservatore dei fenomeni della realtà in cui viviamo e
seppe trovare nuovi spunti ed elaborare problematiche che rivelavano sempre
l'attualità e la attuabilità delle idee sociali del Fascismo.
Pensare a Gaspare significa accumunare in un unico ricordo tutta la grande
comunità di camerati ormai scomparsi, ma che non abbiamo mai dimenticato.
Gaspare, noi ti diciamo grazie, a Te e a tanti altri come te. Perché se oggi
esiste l'idea del Fascismo, dello Stato e della Socializzazione, lo si deve solo
a Voi.
Coerentemente alle Sue Idee, Gaspare non ha voluto riti funebri di sorta. Si
rende omaggio alla sua salma dalle 9 alle 19 di oggi presso la Camera Ardente
del Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina a Roma.