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Il messaggio del Comandante Borghese

 

Il messaggio del Comandante Borghese

Ai partecipanti al Convegno invio il mio augurale saluto.

La R.S.I. fu sublime espressione della estrema rivolta contro il mondo che aveva ancora una volta vinto la guerra: il mondo del capitalismo occidentale alleato con il bolscevismo orientale, brutale negazione di ogni valore morale.

Contro tali mondi ci siamo battuti in arme, a difesa del nostro Credo di Italiani: in tale lotta è caduto il nostro Capo e falangi di seguaci fedeli.

Nel successivo decennio si è tentato d'imporre al popolo italiano il bugiardo mito che esso avesse avuto torto nel seguire per venti anni la strada nuova che risolveva i nostri problemi con una soluzione prettamente italiana.

Contro l'abbandono in tali posizioni di comodo, pochi uomini anziani, fedeli ai princìpi ed al loro passato, e molti giovani, hanno innalzato la bandiera della rivolta; ed io vi dico oggi che tale bandiera non può essere che quella nostra della R.S.I.

I Combattenti della R.S.I. e tutti coloro che a tale epopea hanno coscientemente portato il contributo della loro dedizione, tetragoni a lusinghe, persecuzioni e minacce, spiritualmente con l'arma al piede, attendono la squilla per riprendere la lotta e liberare l'Italia dalle varie internazionali che per conto di stranieri, oggi la occupano e contendono, per riconsegnarla agli Italiani.

Il vostro Convegno, apertamente e coraggiosamente intitolato alla R.S.I. è un segno premonitore che il tempo del combattentismo si avvicina rapidamente.

La lotta per così alta posta, ci piace.

Roma, 30 Settembre 1956.

JUNIO VALERIO BORGHESE

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