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Riforma del trattato per la governance economica europea
Savino Frigiola (18 novembre 2010)
Le crisi economiche come quella attuale si realizzano e derivano essenzialmente
dal debito pubblico e privato fabbricato appositamente con le più disparate
tecniche e con vari espedienti. I due grandi filoni operativi sono:
l'attività finanziaria e l'emissione monetaria. Deve essere vietata la creazione e la negoziazione di certificati rappresentativi di altri valori, titoli o beni materiali, esempio : qualunque forma di cartolarizzazione, qualunque forma di certificati rappresentativi di beni reali come il ferro, il rame, il petrolio, l'oro ecc. ecc. i cui valori possono essere variati non secondo la legge della domanda e l'offerta, ma dal semplice gioco di borsa come le attività bancarie e finanziarie sanno ben fare. Oltre a ciò, come accaduto in varie occasioni i certificati rappresentativi possono essere emessi a fronte di beni e materiali inesistenti o solo parzialmente
Il mercato e per esso lo Stato che lo rappresenta non deve essere gravato del
pagamento degli interessi ma solo ed esclusivamente delle spese corrispondenti
alla stampa ed alla gestione monetaria. L'emissione deve avvenire direttamente
accreditando le somme allo Stato e non attraverso lo sconto dei titoli del
debito pubblico emessi dallo stesso Stato, anche per non cadere nelle trappole
delle agenzie di rating. Esaminando solo attività ed atteggiamenti pregressi
delle società di rating di emanazione monetaria, quotate in borsa, rende
superfluo qualsiasi altra argomentazione. La circolazione monetaria sul territorio deve essere regolata ed effettuata dallo Stato mediante il pagamento delle opere pubbliche e delle attività di pubblico interesse. Queste proposte non sono ne nuove ne velleitarie. Lo Stato italiano ha battuto moneta in proprio con grande soddisfazione dei propri cittadini per cento anni, esattamente dal 1874 al 1975. La grande scuola economica di Chicago tramite Irving Fischer avanzò proposta simile al Governo degli Stati Uniti, ancora afflitti dalla grande depressione, sin dal 1933. Attualmente in tutto il mondo nel quale la banca d'emissione non è di proprietà dello stato, divampa l'ostilità a voler indebitare Stati e Cittadini nei confronti delle Banche Centrali per fornire risorse alle banche ordinarie, scoppiate con i bond farlocchi, le quali spesso sono socie delle stesse banche d'emissione.
Savino Frigiola
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