da "Libero pensiero la casa degli Italiani esuli in
Patria"
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2012/02/di-sergio-di-cori-modigliani-chiedo.html
Joseph Stieglitz rivela i nomi
della cupola finanziaria internazionale
Si chiama I.S.D.A. e la
sede centrale è a Londra...
Sergio Di Cori Modigliani
Chi ha incontrato Mario Monti, a New York, quindici giorni fa, di talmente
importante, da fare in modo che nessun giornalista, curioso, (e tantomeno
bloggers indipendenti) potessero sostenere di averli visti insieme?
In teoria, la persona più importante che lui ha visto in USA è stato Barack
Obama. Dopotutto si tratta del comandante in capo del più potente esercito mai
esistito.
Macchè.
Se Monti è un semplice ragioniere, Obama è, diciamo così, un solidissimo
direttore generale. Poi ci sono altri, nei piani alti.
Il nostro baldo premier sembra che abbia incontrato un piccoletto anonimo, un
signore di Singapore, totalmente sconosciuto ai più. Il suo lavoro ufficiale
consiste nell'insegnare all'università di Toronto "pianificazione dei sistemi di
telecomunicazione avanzata" nella facoltà di ingegneria elettronica. È un grande
esperto (considerato tra i primi cinque esperti al mondo) in "gestione delle
risorse energetiche europee e sue applicazioni economiche". Vabbè che è un
professore pure lui, e tra professori si capiscono. Ma non basta per
incontrarlo.
L'anonimo piccoletto di Singapore ha anche un'altra curiosa particolarità. Che a
noi ci interessa. Eccome se ci interessa!!!!!
Dai primi di quest'anno 2012, infatti, questo professore ha trovato un nuovo
lavoro. Glie lo hanno dato gli arabi. Per essere precisi gli emiri. Per essere
ancora più precisi: gli sceicchi che rappresentano gli interessi petroliferi e
finanziari dell'Emirato Arabi Uniti a Dubai. Costoro, quattti quatti, zitti
zitti hanno di recente fatto un acquisto in apparenza disastroso: la più alta
quota di maggioranza in Unicredit, la cosiddetta "banca del made in Italy" in
teoria simile alla nave Concordia, dato che ha soltanto debiti, ma rappresenta
la Repubblica Italiana (così recitava la pubblicità mandata in televisione per
sedurre i gonzi italioti con patriottico cuore, pronti a versare i propri
risparmi per acquistarne le azioni). Possiedono, infatti, gli emiri, dal 28
gennaio 2012 il 6,5% del capitale finanziario della banca -sufficiente per
imporre ogni decisione- attraverso un fondo reale del Dubai che si chiama "Abaar
Investment Fund".
Gli emiri hanno convocato a Dubai il nostro piccoletto anonimo e gli hanno
delegato la rappresentanza. E così, l'ometto, alias "the professor", alias
"controllore della pianificazione investimenti in Europa di Unicredit" si è
messo al lavoro.
Alias Lim Teng Joon: un genio della finanza al servizio dei cinesi.
Un genio delle telecomunicazioni strategiche.
È stato immediatamente cooptato come unico… forse è meglio ripeterlo… UNICO…
rappresentante italiano (non è folle che noi italiani siamo rappresentati da un
piccoletto di Singapore che in Italia non c'è mai neppure stato?) all'interno
della più potente organizzazione finanziaria planetaria, che attualmente
gestisce un capitale complessivo di 47.000 miliardi di euro. Questa è la cifra
che la cupola tratta.
L'organizzazione ha sede a Londra.
Si chiama I.S.D.A.
In USA è considerata la cupola finanziaria sovranazionale planetaria.
È un acronimo.
È il datore di lavoro di Mario Draghi.
Praticamente è ufficiale, questo è il bello. Anzi, il triste. Per non dire, il
tragico.
Chi lo dice, questo? Il sottoscritto: macchè. Il furioso Paolo Barnard?: proprio
no. Il "Wall Street Journal", allora?: no no no.
Ce lo rivela, con parole semplici, dirette e un solo condizionale, il premio
nobel per l'economia Joseph Stieglitz, ormai reo-confesso («sì sono io la Gola
Profonda di "occupy wall street" e allora?» confessione fatta a "Bloomberg
television" in data 12 febbraio 2012) in un articolo pubblicato in data 6
febbraio 2012 da un modesto giornale studentesco della Columbia University dove
lui insegna Economia, dato che la rivelazione è stata fatta, così, volutamente
en passant, nel corso di una lezione registrata dagli studenti. In tale
articolo, Stieglitz ci spiega che la BCE non decide un bel nulla. Bensì, esegue
gli ordini dell'I.S.D.A.
L'acronimo sta per "International Swaps and Derivatives Association".
Secondo Stieglitz, sono loro a decidere il destino della Grecia; sono loro che
hanno deciso e stanno decidendo su come la BCE deve o non deve occuparsi della
gestione della finanza in Europa. Il tutto non è stato presentato come uno
scandalo, né come una notizia da scoop, né come un allarme clamoroso. Non è
nella tradizione di Stieglitz. L'esimio professore non è in cerca nè di
visibilità (non ne ha bisogno, dato che è il numero 1 al mondo) nè tantomeno di
pubblicità (ne ha fin troppa). Lo ha fatto commentando con i suoi studenti la
situazione finanziaria dell'Europa, delle richieste fatte a Italia e Spagna e
dell'imposizione dei tagli alla Grecia. Dice Stieglitz
«… the final oddity of the ECB's
stance concerns democratic governance. Deciding whether a credit
event has occurred is left to a secret committee of the
International Swaps and Derivatives Association, an industry group
that has a vested interest in the outcome. If news reports are
correct, some members of the committee have been using their
position to promote more accommodative negotiating positions. But it
seems unconscionable that the ECB would delegate to a secret
committee of self-interested market participants the right to
determine what is an acceptable debt restructuring. The one argument
that seems – at least superficially – to put the public interest
first is that an involuntary restructuring might lead to financial
contagion, with large eurozone economies like Italy, Spain, and even
France facing a sharp, and perhaps prohibitive, rise in borrowing
costs........The ECB's behavior should not be surprising: as we have
seen elsewhere, institutions that are not democratically accountable
tend to be captured by special interests. That was true before 2008;
unfortunately for Europe – and for the global economy – the problem
has not been adequately addressed since then».
Joseph
E. Stieglitz |
Tradotto e in sintesi, Stieglitz ci annuncia che la BCE è sottoposta a ordini
esterni di privati, i quali porteranno l'economia europea al disastro.
Intendiamoci, a naso e istinto lo sapevamo già. Ma è utile sapere nomi e
cognomi, date e dati, quando l'informazione la dà un premio nobel dell'economia
stimato in tutto il mondo.
E perché lo fa?
Perché la lezione che stava tenendo era di "democrazia e politica", con il
sottotitolo: "quale governance nell'interesse dei cittadini delle nazioni
democratiche?".
E poi, perché ci teneva a fare il mago.
Alla fine della sua lezione, infatti, ha predetto (davvero uno stregone) che «l'ISDA
annuncerà formalmente sul suo sito di qui a qualche giorno che posizione
l'Europa deve assumere rispetto alla Grecia. Sono un'associazione di
industriali, non sono mica clandestini. Loro sono orgogliosi di essere al
comando delle operazioni e da un mese a questa parte ci deliziano nel loro sito
con il racconto addirittura sfacciato relativo a ciò che stanno facendo. Quando
loro parlano e scrivono sul sito, al massimo dopo 48 ore parlano la Merkel,
Sarkozy, Monti».
Agghiacciante.
Immancabilmente la profezia di Stieglitz è diventata realtà.
E così, sul sito dell'ISDA, in data 27 febbraio è comparsa la seguente notizia:
«LONDON,
February 27, 2012 - The International Swaps and Derivatives
Association, Inc. (ISDA), as secretary to the Determinations
Committees (the DCs), today announced that a question relating to
the Hellenic Republic has been submitted to the EMEA Determinations
Committee.
In accordance with the Determinations Committee process, the EMEA
Determinations Committee will decide whether to accept the question
for deliberation or reject it and this decision will be made by 5PM
GMT on Wednesday, February 29, 2012.
Further information regarding the question is available at
www.ISDA.org/credit.
For Media Enquiries, Please Contact: Lauren Dobbs, ISDA New York, +1
212 901 6019, ldobbs@ISDA.org
Claire Freer, ISDA London, +44 203 088 3578, cfreer@ISDA.org» |
Per dirla in breve e in sintesi: sembra un comunicato stampa dal fronte di
guerra. Il che ci chiarisce la posizione dei tedeschi, da efferati padroni
integerrimi ridotti, povere stelle, a efficienti quanto efficaci ragionieri
sottoposti.
Il comunicato, infatti, specifica che si riserva il diritto di stabilire se
tutta la manovra finanziaria relativa alla Grecia può funzionare o meno
(naturalmente per i loro interessi). Il che vuol dire che se loro decidono che
non funziona, andiamo tutti a picco.
Non è una notizia clamorosa.
Forse, per i più, non è neppure una notizia.
Diciamo che è un buon segreto di Pulcinella.
Ma è bene cominciare a passare dagli stereotipi alle informazioni garantite.
E soprattutto con nomi e cognomi, in modo tale da avere un quadro esauriente e
veritiero su chi è al comando delle operazioni e chi decide per davvero.
Se non altro, quando (nel caso esista qualcuno che in Italia intenda farlo
potendoselo permettere) si va da Mario Monti in conferenza stampa o alla tivvù,
si possono fare domande precise e nette a proposito di questi signori.
Ecco l'elenco dei nomi dei funzionari preposti alla gestione di quello che loro
chiamano «il pacchetto Europa».
Lista dei direttori:
Stephen O'Connor….. Morgan Stanley
Michele Faissola….Managing Director…… Deutsche Bank
Gay Huey Evans…..Consultant Executive….. ISDA
Diane Genova…….Treasurer…………….. JPMorgan Chase & Co.
Guillaume Amblard………Global Head Fixed Income Trading…… BNP Paribas
Brian Archer…….Managing Director Global Head Trading…….. Citi
Martin Chavez…….Managing director…….. Goldman Sachs & co.
Bill De Leon…….Global head of Portfolio risk management……… PIMCO
Thibaut De Roux………Global head of structured derivatives…… HSBC bank
Nitin Gulabani……Global head of Rates……………………. Standard Chartered
Bank
George Handjinicolauou……..Deputy Chief Executive Officer………ISDA
Harry Harrison…………………Head Rates trading………… Barclays Capital
Alan Haywood……Head Commercial Development…….. BP p.l.c.
Peter Healey………Fixed Income, Currency, Gold & Silver………….. UBS AG
Jonathan Hunter…………Managing Director Fixed Income…… RBC Capital
Markets
Jeroen Krens……………Managing director risk trading…… RBC market &
Capital
T.J.LIM…………………..Global Co-Head of Markets…………….. Unicredit
Eric Litvack…………………Chief Operating Global Equity Flow…… Societè
Generale
Ted MacDonald…………Managing Director of Shaw……………… The D.E. Shaw Group
Yutaka Nakajima……Senior Managing Director…………………. Nomura Securities
Robert Pickel………..Chief Eexecutive Officer…………… .ISDA
Gerard Sheebacher……Head Global Rates, Foreign Exchange and
Structured Credit Trading………… Bank of America Merryl Lynch
Yasushiro Shibata……Joint Head Fixed Income Group…….. Mizuho
Securities
Eraj Shirvani…..managing director Head Fixed income …. Credit Suisse
Stuart Spodek………..managing director…………………… Black Rock Investment
Emmanuel Vercoustre……..Head of AXA Bank Europe…….. AXA Bank of
Europe
Lili Wang….executive director and senior e vice-president… ICBC Ltd |
Come noterete non c'è nessun italiano. Il che è una notizia.
Non piacevole per i mitomani, ma mi auguro lo sia per tutti gli altri cittadini
che ragionano. Così quando sentono il ragionier Monti che ci spiega come adesso
contiamo in Europa, ecc., gli si può sempre dire «come mai visto che contiamo
tanto non c'è nessun italiano seduto nel consiglio direttivo dell'I.S.D.A.?».
La risposta, molto probabilmente sarà «Non so che cosa sia questa sigla».
Avrete notato che c'è Unicredit.
Siamo rappresentati dal piccoletto di Singapore: il nostro Lim Teng Joon.
In teoria, e in pratica, con la totale complicità del primo ministro in carica
Mario Monti, e del PDL, PD, UDC, FLI, API che lo appoggiano, il nostro unico
rappresentante è un anonimo quanto geniale ingegnere di Singapore che lavora per
gli emiri del Dubai e ha rappresentato per quindici anni gli interessi
finanziari dei cinesi.
Vi sembra normale, tutto ciò?
Non pensate che sarebbe il caso di cominciare a far domande a furor di popolo?
A pretendere delle risposte?
Vogliamo che la gentile e squisita generosità di Joseph Stieglitz non trovi da
noi una sponda?
Vogliamo far credere al premio nobel per l'economia che siamo insipienti?
Ingrati? O peggio ancora: indifferenti alle notizie che lui divulga?
In Germania e Francia hanno cominciato la diffusione, analisi, dibattito e
discussione sull'I.S.D.A., sulle sue funzioni, sulle sue modalità, sulla sua
natura. Sono 862 membri.
Consiglio a chiunque sia in grado di leggere in inglese di andare a leggere il
loro sito: troverà tutto lì. Loro, così si presentano:
Since 1985, ISDA
has worked to make the global over-the-counter (OTC) derivatives
markets safer and more efficient. Today, ISDA is one of the world's
largest global financial trade associations, with over 815 member
institutions from 58 countries on six continents. These members
include a broad range of OTC derivatives market participants:
global, international and regional banks, asset managers, energy and
commodities firms, government and supranational entities, insurers
and diversified financial institutions, corporations, law firms,
exchanges, clearinghouses and other service providers. Information
about ISDA and its activities is available on the Association's web
site: http://www.ISDA.org/. |
Per quanto riguarda il nostro prode ometto di Singapore, il geniale professor
Lim Teng Joon, va ricordato che è il più grande esperto al mondo in "Energy
harvest" (ovverossia "raccolta e sfruttamento energetico" oltre ad essere il
riconosciuto inventore della "cognitive radio system", nonché direttore generale
del "Sistema Informatico Europeo Operativo nel campo delle Transazioni
Elettroniche". A Bruxelles è il duce.
Certo, con tanti cervelloni europei, a me sembra quanto meno strano che un
anonimo signore di Singapore sia riuscito ad avere un potere così forte, così
vasto, al punto tale da poter andare in giro per il mondo e con il suo inglese
-peraltro declinato in maniera non certo decorosa- presentarsi a chiunque
sostenendo, a ragione «Salve io rappresento Unicredit».
Buona fortuna a tutti noi.
Sergio Di Cori Modigliani
la NOTA di
Giorgio Vitali
Quanto sta avvenendo
sotto i nostri occhi (o meglio, sotto gli occhi di coloro che
s'informano tramite Media alternativi, per nostra fortuna ci
avviciniamo alla maggioranza della popolazione italiana) può essere
spiegato soltanto con un problema più grande che ci viene
accuratamente nascosto. È infatti impensabile che l'accanimento
degli Occidentali contro le Nazioni a conduzione social-nazionale, e
perciò stesso modernizzatrici, non abbia un secondo fine. Certamente
l'aspetto ideologico è presente, così come l'aspetto della guerra
del POTERE FINANZIARIO APOLIDE contro qualsiasi tentativo di
sganciamento dal ricatto finanziario da parte dei reggitori la cosa
pubblica di questi paesi,saldamente ancorati agli interessi
nazionali. E tuttavia c'è qualcosa di molto più grave che incombe.
Per averne un'idea è
bene riferirsi ad un grande studioso di Geopolitica del passato:
Anton Zischka, segnatamente ai suoi due libri: "Africa" e "Pane per
2 miliardi di uomini". Editi negli anni '50. Di recente uno
studioso, Liberti, nel suo libro: "Land Grabbing" ci aiuta a capire
che la vera lotta si sta svolgendo in Africa per il pane e l'acqua.
E vede come contendenti, da una parte gli Occidentali, con alla
testa i SAUDITI che, totalmente privi di acqua, hanno fatto
ingentissimi investimenti proprio in Africa centrale, e dall'altra i
cinesi che con studiata lentezza stanno penetrando in Africa
centrale attraverso il Corno d'Africa.
Penetrazione già
tentata dall'Italia ma sempre contrastataci dalle potenze
atlantiche, che provocarono le nostre sconfitte di fine ottocento e
ci attaccarono appena consolidata la nostra presenza in Etiopia
negli anni '40 del novecento.
La ferocia e la
determinazione dei conflitti in Africa settentrionale ed in Asia
minore, attestano la gravità della situazione, peraltro già prevista
da tanti scrittori. Pertanto, se la lotta è per l'acqua,dobbiamo
aspettarci continui cambiamenti di fronte che potrebbero
disorientarci. Tenendo ben presente, comunque, che le chiavi
dell'acqua sono tenute fermamente in mano del Governo Turco. In
questo degno erede dell'Impero Romano d'Oriente.
GV |
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