Italia - Repubblica - Socializzazione

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Siamo liberi? E da cosa?
 

C. R.

 

Che bella la libertà! Puoi scegliere tra Berlusconi e Veltroni (che bello!), puoi anche scegliere dove mangiare l’hamburger, tra McDonald o Burgerking (veramente bello!). Dico io: ma come si fa a pensare alla Sacra Patria se puoi scegliere l’Happy Meal? A chi importa far battere il proprio cuore per un Ideale, difendere la propria Terra, il proprio Popolo, le proprie Radici se hai un hamburger a cui pensare? A chi importa dell’Italia se hai Berlusconi e Veltroni che fanno a gara a chi è più filoamericano? A chi importa della Patria se abbiamo i valori importatici «amorevolmente» dagli USA?
Democrazia e Libertà questo è ciò che ci piace! La quasi totalità degli Italiani ed Europei, o ingenuamente o in malafede, pensano di aver vinto l'ultima guerra e di aver sconfitto il «male assoluto» combattendo tra le file del «bene» aiutati un tantino da gente disinteressata. Persone che sono venute per puro eroismo e senza niente in cambio a fare una «passeggiata» in Europa. Gente che ha fatto della parola «libertà» la propria bandiera e la propria ragione di vita. Tutta l'ipocrisia dei «liberatori» è facile da individuare anche perchè è la stessa da oltre 60 anni (pensate un po’, mica poco?).
Per rendersi conto di come stanno le cose basterebbe semplicemente fare il paragone con la cultura Americana degli anni '40 e quella odierna del cosiddetto "Occidente"; basterebbe vedere che propaganda veniva fatta dagli USA (assolutamente da vedere "La taverna dei sette peccati" di Tay Garnet del 1940). Le stesse parole e gli stessi concetti che vengono sbandierati ai quattro venti da tutti i politicanti nostrani, senza escludere nessuno. Il Premier Berlusconi al congresso USA (1 Marzo 2006): «… è per me uno straordinario onore essere stato invitato a pronunciare questo discorso nel luogo che è uno dei massimi templi della democrazia (…) Per la generazione di italiani alla quale appartengo gli Stati Uniti rappresentano il faro della libertà e del progresso civile ed economico. (…) Sarò sempre grato agli Stati Uniti per aver salvato il mio paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane. Sarò sempre grato agli Stati Uniti perché nei lunghi decenni della guerra fredda hanno difeso l’Europa dalla minaccia dell’Unione Sovietica. (…) Quando guardo la vostra bandiera [USA] non vedo soltanto la bandiera di un grande Paese, ma vedo soprattutto un simbolo un messaggio universale di democrazia e libertà ...»
Gli stessi partiti sono espressioni di tale sudditanza e dominio culturale, politico, economico: Popolo delle Libertà, Partito Democratico (clone dell’originale presente negli USA).
La sconfitta militare che, nel 1945, si è abbattuta sulle potenze dell'Asse, non ha solamente contribuito ad eliminare il Regime fascista italiano e quello nazionalsocialista tedesco. La disfatta bellica ha spianato la strada alla principale superpotenza gli Stati Uniti d'America; ed ha provocato la fine della libertà e dell'indipendenza (politica, economica, culturale e militare). Di tutte le Nazioni europee, mediterranee e vicino-orientali.
Nonostante l'ultimo conflitto mondiale sia terminato dal 1945 e la "Guerra fredda" si sia conclusa da 18 anni, ancora oggi gli insediamenti militari che gli Stati Uniti d'America costruirono in Europa, non solo continuano ad esistere ma sono addirittura aumentati. Come tutti sanno (almeno lo spero) tra il 1945 ed il 1990, gli USA, con la scusa della «lotta contro il comunismo» e della difesa a oltranza del cosiddetto «mondo libero», si sono semplicemente mantenuti sulle posizioni militari che avevano acquisito durante la Seconda guerra mondiale. E dopo avere terminato di insediare le loro basi strategiche all'interno del territorio conquistato, le hanno principalmente utilizzate per controllare, assoggettare e ricattare militarmente, politicamente ed economicamente la totalità dei paesi del nostro specifico scacchiere.
Ahimè (non so se è un bene o un male)! Nel 1990 il comunismo è finito e con esso anche la guerra fredda. Così i nostri «graditi ospiti» non avevano più nessun motivo di mantenere queste posizioni strategiche. Ma una scusa può essere sempre trovata? Certo che si. Ecco venir fuori qualche guerra qua e là che risolve tutti i problemi.
Gli Stati Uniti, con il pretesto della "Guerra del Golfo" (1990-1991), dell'intervento internazionale in Somalia (1993-94) e dei diversi "Conflitti balcanici" (1992-2000), sono riusciti a rendere agli occhi dell’opinione pubblica mondiale indispensabile la loro presenza militare. Con creazione ad hoc di nuovi e focolai di guerra e di destabilizzazione politica e militare hanno creato nel cuore dell’ Europa loro enclavi (Bosnia, Albania, Kossovo).
Con il nuovo millennio, sfruttando l'ondata di terrore e la tensione dovuta agli attentati dell'11 Settembre 2001, gli Stati Uniti hanno incrementato la loro presenza militare all'interno del nostro continente (installazione di numerose basi USA nell'Est europeo e all'interno della maggior parte delle ex Repubbliche musulmane sovietiche senza dimenticare l’incremento nel territorio di stati amici).
Con le stesse motivazioni si sono auto-assegnato il compito di Liberare i popoli appressi e civilizzare quelli barbari (quelli che hanno il vizio di darsi al terrorismo). Hanno creato e diffuso l’idea dello «scontro di civiltà» con la sua conseguente politica di allineamento ideologico.
Mentre i nostri politici ci raccontano come è bella la democrazia e come siamo buoni e generosi, i nostri «amici» piazzano, qua e là, 107 LORO basi e nelle quali piazzano pure 90 e passa atomiche, opportunamente occultate. Purtroppo nessun giornale o canale televisivo ci racconta delle «democratiche» atomiche segno di «amicizia» (altrettanto democratico dovrebbe essere il loro eventuale utilizzo). Altro segno d'amicizia è poter inviare i nostri uomini in giro per il mondo per diffondere il messaggio di pace americano. E già, non possiamo usare l’esercito per il bene della nazione ma lo possiamo fare nel nome dell’«Amicizia», che grandi conquiste!
Ora abbiamo Democrazia e Libertà; secondo alcuni sono le più grandi conquiste dell’umanità e per questo devono sempre essere diffuse e meglio ancora «esportate». Anche se potremmo considerare queste come un filo spinato invisibile che tiene prigionieri i Popoli. Che c’è di meglio di una finta libertà per tenere imbrigliati i popoli senza che questi abbiano modo di capire cosa accade al di fuori di questa bolla dorata?
Ci si considera liberi anche se le libertà possedute sono solo irrisorie rispetto alla reale Libertà. Ci prendono in giro facendoci credere che liberi significa vivere tutelati da qualcuno, ma non ci dicono perché quel qualcuno lo fa realmente.
Prendiamo il Kosovo: questo è una regione della Serbia fatta diventare uno "Stato" solo per gli interessi americani nei Balcani. Gli americani hanno costruito basi immense in un territorio che fino al 1990 aveva pieno possesso territoriale e che non dipendeva da nessuno. Ora con la scusa delle "etnie" hanno diviso uno Stato Libero e Sovrano diffondendo l’illusione della LORO Libertà, per crearne uno alle loro dipendenze. In realtà quest'ultimo non ha raggiunto ne una minima forma di indipendenza e ne una parvenza di autogoverno. Verrà gestito da rappresentanti voluti dagli Stati Uniti e dalla NATO. Questo dominio imperialista non va a beneficio delle popolazioni locali. Infatti il Kosovo, dopo nove anni di occupazione militare diretta da parte della NATO, ha uno sbalorditivo tasso di disoccupazione del 60%. È diventato un centro del traffico internazionale di droga, e delle tratte della prostituzione in Europa. Un'amministrazione coloniale a pieno titolo. Sarà praticamente territorio americano nel cuore dei Balcani e dell’Europa.
Con il «dividi e impera» si creano Stati fantoccio nella parvenza liberi, ma in realtà un’arma nelle mani di chi li controlla. Questi ultimi continuano liberamente la politica da sciacalli ma mostrano un volto da benefattori. Basta guardare la realtà con sguardo obiettivo per capire dove ricercare la vera Libertà.
Potremmo accontentarci della vecchia Autodeterminazione dei Popoli, ma non so se lo zio Sam sarà d’accordo. Eppure una volta erano i primi a proporla!
 

C. R.

 

il COMMENTO di Giorgio Vitali:

 

Questa analisi della realtà europea d'oggi ci trova pienamente concordi. E tuttavia, la storia dei popoli non presenta manifestazioni diverse. Esistono popoli occupati ed oppressi ed esistono popoli oppressori. NON esistono, né sono mai esistite, vie intermedie. E dunque, il problema, a nostro avviso, non è la constatazione di una realtà, ma la presa di coscienza dei sistemi messi in opera dagli oppressori per tenere buoni gli oppressi. La religione, ad esempio, vecchio metodo di controllo delle popolazioni, come riconosceva onestamente Napoleone il grande, dopo aver realizzato accordi col papa. Poche volte, pertanto, leggendo con attenzione la storia, abbiamo potuto constatare un atteggiamento così servile di un pontefice romano come quello del papa attuale nei confronti della potenza statunitense. Atteggiamento al quale si sono adeguati prontamente gli esponenti governativi italiani d'ogni colore politico. Dimostrando con ciò che la politica nazionale è da troppo tempo manifestazione di un'appendice della geopolitica vaticana. D'altronde, come abbiamo in precedenza dichiarato, i rapporti fra Stati sono unicamente rapporti di forza. Ed è proprio dalla presa di coscienza di questa situazione che può nascere, in un futuro che speriamo vicino, una speranza di riscatto per tutti gli italiani, anche per i «figli della resistenza».

Giorgio Vitali