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IL RITORNO DI "SOLIDARIETÀ"

 

Un importante convegno si è svolto a Roma il 27 settembre, organizzato dal Movimento Solidarietà.

 

Relazione e commento di Giorgio Vitali

 

Da qualche tempo non avevo notizie del Movimento Solidarietà, l'associazione italiana che fa capo a Lyndon LaRouche, che ha compiuto gli 80 anni lo scorso 8 settembre, dopo le non poche difficoltà che aveva dovuto affrontare in Italia come in altre parti del mondo in conseguenza delle posizioni certamente poco gradite all'establishment statunitense prese sempre con originalità, spesso con genialità da questo singolare personaggio, più volte candidato alla presidenza degli USA per il Partito Democratico. L'apprezzamento che ho sempre avuto per LaRouche fin dagli anni settanta, quando sul periodico "La Coscienza del Cittadino" recensii il volume da lui curato sul giro della droga, (forse la prima opera molto ben documentata che dimostrava come il traffico della droga non era un'attività in mano di organizzazioni criminali e marginali, ma al contrario era gestito da organizzazioni funzionali al mantenimento dello "status quo" a livello planetario, che aveva come terminali le banche  inglesi dislocate nei vari paradisi finanziari, non vuol dire che approvo in toto le tesi politiche da lui man mano elaborate, ma certamente che apprezzo l'opera finora svolta come quella di un alleato contro gli attuali potentati finanziari globali. Ho appreso pertanto con piacere l'annuncio fattomi dall'amico Enrico Galoppini della conferenza che sarebbe stata tenuta da Amelia Boynton Robinson, famosa esponente del Movimento dei Diritti Civili dei neri d'America, che ha compiuto 91 anni  in agosto. Una delle prime collaboratrici di Martin Luther King. Amelia ha dichiarato di lavorare con Lyndon LaRouche che sta attualmente «recuperando i pezzi di quello che fu il movimento dei diritti civili». Fatto molto positivo in questo momento in cui alcune etnie statunitensi come i neri, gli ispanici, gli italo-americani, sono costrette a chinare la testa di fronte all'attacco molto pesante dell'alleanza wasp-giudaico. Le storie narrate da Amelia sulla realtà sociale degli "States" sono più che sufficienti per chiarire alle tante vittime della propaganda dell'USIA quale sia la vera libertà vigente in quella «grande democrazia».

Amelia ci ha anche ragguagliato su come è vissuta l'attuale provocazione dell'Amministrazione  Bush contro il mondo.

La maggioranza degli americani è contro questa guerra, forse perché, malgrado la crisi economica e la probabilità che una carneficina  nel Golfo possa far uscire quella società, (come sempre, dall'ottocento ad oggi) da una fase di stallo, la sensibilità popolare intuisce che un passo falso può ribaltare la posizione di predominio mondiale. (Di sicuro il re è nudo!) La presa di coscienza da parte dei popoli è sempre più rapida. Il fatto che, come ha dichiarato uno degli oratori, sia stato reso di pubblico dominio il progetto di contenimento della popolazione mondiale attraverso la morte variamente provocata di un miliardo e mezzo di persone, non aiuta certamente Bush nella sua cosiddetta «guerra preventiva». (È lecito pertanto chiedersi: preventiva di che?)

Per inciso, noto con soddisfazione che è sempre piacevole sentire «buone novelle». La partecipazione a convegni come questo di "Solidarietà" serve da corroborante. Alla fine fine non si è mai soli. C'è chi si batte da sempre per princìpi elementari di giustizia. A volte vince. In tutti i casi, i popoli non possono essere nullificati. Come dimostrano  Brasile, Argentina, Uruguay Paraguay, Bolivia, Cile. La speculazione finanziaria li può piegare ma non li può uccidere, annichilire. Ha poi preso la parola un prete romagnolo, don Ulisse Frascali, che ha documentato come un gruppo di giovani diseredati, da lui raccolti e coordinati, ha in breve tempo e senza aiuti finanziari creato una ricchezza immobiliare di 44 miliardi. Questo prete ci ha raccontato dei contatti che sta intrattenendo con il terzo mondo, in specie l'Africa, ove sta portando la cultura imprenditoriale. Ci ha anche detto che, mentre fino a poco tempo fa era abitualmente chiamato alle trasmissioni televisive dei vari Maurizio Costanzo ed emuli della RAI, recentemente ha subito un totale ostracismo perché ha preso nettamente posizione contro il sistema del «volontariato benefattore» gestito dalle cooperative catto-comuniste, ed in favore di iniziative tendenti a favorire una mentalità imprenditoriale, cioè libera, non di accattonaggio, nelle popolazioni dei paesi «in via di sviluppo». Si è anche, grazie a queste sue iniziative, guadagnato l'appellativo di «anarchico». (Come se -detto tra di noi- fosse un' offesa, soprattutto in Romagna!)        

Non riporto altri interventi, tutti in sintonia con il tema, di Lucio d'Ubaldo, Paolo Raimondi, presidente del Movimento Solidarietà, Marguerite Lottin, e del prof. Nino Galloni, dirigente del Ministero del Lavoro, autore di volumi dedicati allo sfruttamento del lavoro ed alle politiche che favoriscono la disoccupazione, di Guglielmo Lolli Ghetti e del sottoscritto. Sono state distribuite copie di un numero molto interessante di "Solidarietà", rivista del Movimento. Per avere ulteriori informazioni e per leggere gli articoli di "Soldarietà" sulla strategia di dominio della finanza apolide internazionale, si può accedere al sito www.movisol.org.

Un titolo d prima pagina della rivista ha subito richiamato la mia attenzione: "Economia USA: un sistema decotto".

Altro articolo illuminante: "La bomba nascosta del debito USA" col quale ci viene fatta conoscere la cifra assolutamente impensabile del debito statunitense rapportato al PIL, cifra che rende risibili le dichiarazioni berlusconiane sulla possibilità di uscire dalla crisi economica grazie alla ripresa americana. (Cioè alla guerra contro l'Irak)

Nella serata sono venuto a sapere che, organizzato dalla "Executive Intelligence Review", si era precedentemente svolto a Roma il 2 luglio scorso un convegno dedicato a "Nuova Bretton Woods. L'alternativa alla crisi globale" che ha visto anche la presenza di Lyndon LaRouche, il quale ha dichiarato, tra l'altro: «Le radici della gigantesca follia di Bush, quella di dare sostegno alla guerra di Sharon, affondano nel disperato timore dell'amministrazione Bush di non saper arrestare la crisi economia e finanziaria».

È intervenuto anche il senatore Peterlini della SVP, che sta chiedendo assieme ad altri esponenti del suo gruppo una totale revisione del ruolo del Fondo Monetario Internazionale, nonché la convocazione di una Conferenza internazionale allo scopo di fondare un nuovo sistema monetario che rimetta in moto i programmi di ricostruzione dell'economia mondiale.

Infine l'economista Nino Galloni ha accusato il FMI di aver tradito gli scopi istituzionali per cui era stato creato, favorendo i paesi ricchi a scapito di quelli poveri, ed ha illustrato il meccanismo economico per cui il profitto non è più la conseguenza reale di un processo produttivo, ma qualcosa che il sistema finanziario stabilisce a priori. Questa è la ragione della gonfiatura delle azioni e dell'arricchimento dei manager a scapito degli azionisti del parco buoi.

Insomma, un convegno al quale avrei partecipato con piacere perché avrebbe sicuramente arricchito le mie conoscenze e mi avrebbe infondato un'altra piccola dose di fiducia nel constatare che «non si è mai soli a combattere contro il nemico comune».

 

Giorgio Vitali