Tel Aviv recluta "amici"
in Italia
la NOTA di Giorgio
Vitali
Nell'introdurre un articolo
piuttosto importante, pubblicato di recente, intendiamo aggiungere
un nostro commento.
Il Sistema mondiale/mondialista si
basa quasi esclusivamente sul controllo dell'informazione e, vedi il
caso, Israele decide di organizzare, oltre a quelli che ha già
organizzato fino ad oggi (fra cui rabbini, preti, cardinali, uomini
politici, giornalisti, intellettuali, organizzatori di meeting,
cineasti, politicanti di tutte le risme, fotografi scandalistici ed
escort, soprattutto escort), altri espositori del buon diritto di
Israele stesso ad angariare, torturare, uccidere Palestinesi, a
maggior gloria di Javè e di tutti i suoi associati.
Aspettiamoci dunque una nuova ondata
di laudatori e di estimatori della razza eletta, eletta da Javè
nell'interesse del profitto e della speculazione.
E tuttavia c'è qualcosa che non
quadra. Prima di oggi queste operazioni erano del tutto segrete e
difficilmente venivano smascherate, anche se certe prese di
posizione erano perfettamente identificabili. Oggi arriva tutto per
via diretta ed alla luce del sole. NON crediamo che sia un caso. Al
contrario, siamo convinti che, quando il Re comincia a denudarsi, si
vedono tutte le vergogne.
Giorgio Vitali |
da
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=41&sez=110&id=37548
Testata: Il Manifesto
Data: 4 dicembre 2010
Titolo: Tel Aviv recluta "amici" in Italia
Autore: Manlio Dinucci
Inaudito! "il Manifesto" di oggi,
4/12/2010, a pag.8, con il titolo "Tel Aviv recluta 'amici' in
Italia", scopre l'esistenza della propaganda! Su un giornale che non
ha altro nutrimento da offrire ai suoi lettori al di fuori
dell'ideologia ispirata all'odio più bieco contro Israele! Leggendo
il pezzo di Manlio Dinucci se ne ricava che il Ministro degli Esteri
israeliano dovrebbe guardarsi bene dal sollecitare le ambasciate del
suo paese di diffondere informazione su Israele. Capiamo il
disappunto del giornale comunista, il risultato non sarà gradito, si
consoli però, e continui a ritenere Tel Aviv la capitale dello stato
ebraico, e a definire "guerre di propaganda" quella che è una
normale comunicazione. Trinariciuti sì, fino alla morte! |
Ecco il pezzo:
Tel Aviv recluta "amici"
in Italia
Il documento non è filtrato attraverso Wikileaks. Se l'è procurato direttamente
"The Guardian" di Londra (28 novembre): è un cablogramma trasmesso pochi giorni
prima dal ministero degli esteri israeliano alle proprie ambasciate in dieci
paesi europei. Contiene l'ordine del ministro Avigdor Lieberman di identificare
entro gennaio fino a 1.000 persone perché agiscano da «amici di Israele».
Dovranno essere «reclutati tra giornalisti, accademici, studenti e attivisti sia
ebrei che cristiani». Essi saranno regolarmente istruiti da funzionari
israeliani perché intervengano a favore di Israele con articoli, lettere e
interventi in assemblee pubbliche. Dovranno non solo ricevere messaggi, ma
promuoverli attivamente. Chiave di questa campagna saranno cinque capitali
europee: Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Roma. Qui «le ambasciate israeliane
riceveranno fondi anche per reclutare professionisti: società specializzate in
pubbliche relazioni e lobbisti». Avranno il compito di rafforzare l'azione degli
«amici di Israele» diffondendo messaggi politici su argomenti come la posizione
israeliana nei confronti dei palestinesi e la violazione dei diritti umani in
Iran. Il ministero degli esteri suggerisce inoltre di organizzare mensilmente
eventi pubblici di alto profilo a favore delle politiche israeliane e di
invitare persone influenti a visitare Israele. Lo stesso Lieberman incontrerà il
mese prossimo gli ambasciatori nei paesi europei per dare impulso a questa
«offensiva di pubbliche relazioni». Intervistato dal Guardian a proposito di
questo documento, un funzionario israeliano si è rifiutato di commentare. Ha
però dichiarato: «Ovviamente cerchiamo sempre nuovi modi per migliorare le
nostre comunicazioni, non c'è niente di strano in questo ». Ha quindi precisato
che c'è «particolare preoccupazione su come Israele è visto all'estero, in
particolare in certi paesi dell'Europa occidentale». Perché proprio ora il
governo israeliano lancia una nuova offensiva di propaganda nelle capitali
europee, tra cui Roma? Si ricordi, pur essendo la propaganda merce di tutti i
giorni (non solo per Israele), l'ultima grande campagna israeliana fu lanciata
nel dicembre 2008 per presentare l'operazione "Piombo fuso" contro Gaza come
un'azione difensiva. La nuova campagna ha come scopo principale convincere
l'opinione pubblica italiana ed europea che non solo Israele, ma anche gli
europei sono minacciati dall'Iran. Preparandola così ad accettare come
inevitabile misura difensiva una nuova guerra in Medio Oriente. Ricordiamocene
quando gli «amici di Israele», reclutati da Lieberman, inizieranno la loro
offensiva sui giornali e nei talk show.
Manlio Dinucci
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