Interessanti scambi di pareri del 12 e 13 febbraio
2012
N.B. alcune e-mail possono essere fuori ordine cronologico
Un fronte comune contro le
guerre dell'occidente
da:
http://www.giuliettochiesa.it/lettere/item/2610-brevi-appunti-sul-movimento-pacifista.html
Brevi appunti sul
"movimento pacifista"
Caro Giulietto
Chiesa,
ogni tanto sento
il bisogno di scriverti e di rubare un po' del tuo prezioso tempo.
Questo non solo perché condivido spesso il tuo punto di vista ma
anche perché la massa di bugie che ci propina la stampa occidentale
ci fa sentire soli e sperduti. Lo sai meglio di me cosa significa
non allinearsi al pensiero dominante: si viene emarginati. Ma vengo
al dunque. Quanto
sta accadendo in Siria meriterebbe, a mio parere, una seria
riflessione da parte di tutti circa la realtà dei fatti e gli
obiettivi strategici in gioco. Mi sarei aspettato, forse
ingenuamente, una risposta chiara e forte da parte delle
associazioni diciamo così "antagoniste" e dal movimento per la pace.
Invece quest'ultimo non solo appare diviso, ma alcune frange si
stanno allineando con la propaganda di guerra occidentale. Almeno
così mi sembra. Ad esempio il "tavolo per la pace" organizza per il
19 febbraio una manifestazione a Roma in favore del popolo siriano,
nel senso del popolo ribelle ad Assad; paxchristi pubblica sul suo
sito articoli conformi alle menzogne occidentali e peacereporter non
fa certo di meglio. Il quadro è desolante proprio in un momento
delicato come questo, in cui sarebbe necessaria unità e
l'elaborazione di una strategia comune contro la guerra magari in
collegamento con altri movimenti di altri paesi. La questione
della Siria mi sembra fondamentale: se cade il regime di Assad la
guerra con l'Iran sarà certa.
Io spero in
Alternativa e nella rinascita di una coscienza pacifista,
progressista e ambientalista. Perchè il materiale umano c'è. Penso
ai referendum. Se
leggi i commenti alle notizie sulla Siria pubblicate, ad esempio,
sul sito de "Il fatto quotidiano", vedrai che la maggior parte di
chi scrive non crede alle bugie della stampa occidentale. È
confortante, ma è ancora poco, purtroppo.
Grazie Nicola
***********************
Caro Nicola,
quello che dici è, purtroppo esatto. Diverse componenti dell'ex
movimento pacifista hanno ormai -come si potrebbe dire in gergo
marinaro- perduto la bussola. La cosa è tanto più sconcertante se si
tiene presente che abbiamo, fresca fresca, l'esperienza della Libia.
Quando il pacifismo finisce per scrivere i suoi proclami con
l'inchiostro del Dipartimento di Stato USA, si capisce che non può
restare a lungo "pacifista". Poi partiranno i missili e i
bombardieri, e loro si strapperanno le vesti in nome delle vittime
martirizzate.
Come se non avessimo già visto il Kosovo, l'Afghanistan l'Irak, la
Libia.
La
potenza della GFSM (Grande Fabbrica dei Sogni e delle Menzogne) è
davvero micidiale.
I poveri di spirito non possono sottrarsene perchè non hanno alcun
riferimento concettuale che li aiuti a capire cosa succede. Il
movimento pacifista fu demolito non perchè era debole, ma perché non
aveva una analisi delle cause, cioè delle strategie, che producono
la guerra infinita di questa fine dell'Impero. Così fu costretto a
piangere le guerre già fatte invece di prevenire quelle che stavano
arrivando. L'Irak lo ammazzò definitivamente, quando si vide che
l'Impero ignorava totalmente la risibile "potenza delle moltitudini"
disorganizzate e cieche.
Adesso fanno di peggio: adesso accettano la preparazione delle
guerra e portano acqua al mulino che prepara la farina sanguinante.
Alternativa non sta da quella parte. Io ho firmato l'appello di
Losurdo, Cardini, e altri. Tra qualche giorno Alternativa uscirà con
un documento, che è in preparazione, in cui diremo queste cose.
E tu, caro Nicola, visto che le vedi come le vedo io, perchè non
vieni con noi?
Giulietto |
UNA MIA NOTA (Maurizio Barozzi)
Qui è necessario che TUTTI, a prescindere dall'ideologia che li distingue,
si ritrovino in un fronte comune concordante su poche, ma sostanziali cose,
che le espongo qui terra, terra:
1. È in atto un tentativo di governo planetario, che sovrasti e annichilisca
ogni anelito di indipendenza nazionale. Il peso militare di questo tentativo
viaggia per lo più su gli Stati Uniti d'America, ma non solo. Questa
imposizione di un nuovo ordine mondiale, globalizzato, dovendo contrastare
varie spinte centripete, di natura geopolitica, che puntualmente si
verificano sulla scena internazionale, espone il genere umano ad una
catastrofe apocalittica. Tanto più che costoro non hanno alcuno scrupolo,
per intraprendere una guerra e massacrare un intero popolo, come è
dimostrato dalle false flag dell'11 Settembre, dalle fandonie sulle armi di
distruzione di massa e dall'ignobile aggressione alla Libia.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che TUTTI si devono impegnare in atti,
scritti e manifestazioni contro la guerra, contro ogni guerra che questi
delinquenti intraprendono dietro spudorati e falsi motivi. Occorre quindi
sostenere e solidarizzare con quelle personalità, quegli Stati, che sono
aggrediti da strutture mondialiste, quali organizzazioni ONG, false
istituzioni per i diritti umani, la democrazia, falsi movimenti di
liberazione sessuale, ecc., campagne criminalizzanti dei mass media. Sono
tutti cavalli di troia per determinare violenze e morti e preparare il
terreno alle aggressioni militari.
2. È estesa su tutto il pianeta una tremenda tela di ragno, rappresentata
dall'Alta Finanza, un pugno di potentissime famiglie che da secoli detengono
nelle loro mani una spaventosa ricchezza, e che dagli inizi del secolo
scorso, attraverso la diffusione del dominio bancario e del Federal Reserve
Sistem, è riuscita ad impadronirsi del controllo della moneta, imponendo
agli Stati uno strangolamento da usura. Ogni crisi, di carattere economico
finanziario, causata da questo sistema perverso e speculativo, che mira ad
accrescere e non a cedere il ben che minimo potere, deve essere accollata al
popolo, se serve anche attraverso governi di uomini partoriti dal sistema
finanziario e sostenuti da un pò tutti i partiti succubi del mondialismo.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che ogni analisi sociale ed economica, ogni
strategia di contestazione non può prescindere dal fatto che tutte le realtà
sociali essenziali: economia, imprese, multinazionali, mass media, circoli
culturali, persino movimenti politici antagonisti, sono in qualche modo,
vuoi palese attraverso partecipazioni azionarie, o vuoi occulto attraverso
prestanome, di proprietà o sotto controllo di queste famiglie, di queste
Fondazioni, di queste banche.
3. Vi è in medioriente una nazione, Israele, dotata di arsenale nucleare,
pervasa da una ideologia teocratica e di dominio mondiale su presupposti
biblici, il quale non deflette di un unghia nel perseguire i suoi sogni
aberranti. Attraverso una diffusa presenza di lobby potentissime questo
Stato si assicura la protezione e la connivenza delle nazioni dell'Occidente
facendole complici delle sue malefatte.
DI CONSEGUENZA, questo vuol dire che si deve lasciar stare, da una parte,
ogni ideologia antisemita che non ha ragione di persistere e offre il fianco
al vittimismo e dall'altra ogni solidarietà,indecente e immotivata tipo "La
sinistra per Israele". Israele deve essere contestato per la sua espansione
ed egemonia razzista che pone in pericolo l'esistenza di tutti e per i suoi
crimini e genocidi perpetrati nell'indifferenza delle nazioni
dell'Occidente. Maurizio
da CLAUDIO MOFFA
Concordo pienamente con la diffusione di questo dialogo di Chiesa con un suo
interlocutore, e con il commento di Barozzi, che caricherò anche sulla mia
pagina fb (a meno non lo faccia qualcun altro). Per due motivi: il primo è
lo stesso che mi ha indotto a invitare il 22 dicembre scorso a Teramo
Giulietto Chiesa (prendendo peraltro spunto - come esplicitamente scritto -
da un altro commento di Barozzi a un precedente articolo del giornalista),
vale a dire la gravissima situazione in cui siamo, a livello nazionale e
mondiale. Occorre superare gli steccati tra destra e sinistra, facendo
emergere i fatti a livello di analisi e convergendo di volta in volta su
obbiettivi concreti condivisibili, dentro lo schema generale (né
antisemitismo, né filosionismo) proposto nella sua nota da Maurizio.
Secondo, per quanto è successo ai margini del dibattito teramano con Chiesa
e poi su FB: un intervento provocatorio contro Chiesa, con argomentazioni
ridicole (lo "smascheramento" di Chiesa come amico di Gorbaciov e simili,
cosa strarisaputa) e che puntava solo a seminare zizzania e a ostacolare il
mio lavoro a Teramo (precedentemente avevo partecipato o organizzato
dibattiti con Scilipoti, Amoroso, Manfredi, auritiani vari, sulla crisi
economica). Un intervento che ha disvelato una certa condivisione nel mondo
FB e non solo, da parte di gente che o sragiona, o è ancorata a settarismi
pestilenziali, o pensa solo alle "sue" elezioni, oppure svolge l'antico
mestiere di provocatore, nel caso specifico a favore di Repubblica e
loreletti, come da fatti puntuali che hanno coinvolto l'accusatore di
Chiesa.
da JOE FALLISI
Mi trovo d'accordo su tutto quel che hai scritto, dunque idealmente faccio
parte di quel fronte comune che auspichi. Tuttavia non ritengo necessaria la
puntualizzazione finale, politically correct, sull'"antisemitismo", che
potrà tanto piacere a Giulietto Chiesa (il quale, comunque, anche lui dice
nel suo intervento cose giuste), ma mi lascia indifferente. La "questione
ebraica" e "razziale" è presentissima ancor più che ai tempi in cui fu
individuata, e più OPERANTE di allora. Sono i razzisti-suprematisti su (fanta-)base,
appunto, biblica i mostri che vogliono lo Stato "ebraico" e il dominio
mondiale, la Lobby tentacolare che li sostiene e l'infinita schiera di goyim
a servizio, NON chi li vede, denuncia e combatte (cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/91775).
Del resto non si tratta affatto solo di una lotta fra i ricconi e le masse
sempre più depauperate. Farebbe comodo lo schemino ottocentesco, ma non è
così. Agiscono forze molto più radicali, ovvero che si muovono alla radice,
e ora sono venute apertamente allo scoperto. Lo scontro, come tu del resto
hai varie volte adombrato, è persino metafisico. Bisogna vedere le cose per
quel che sono.
da GIORGIO VITALI
Nel confermare la posizione di Joe, credo di interpretare il pensiero di
Maurizio dicendo che PER IL MOMENTO occorre accantonare questa tematica che
porta a discriminazioni e distinguo (motivati troppo spesso da IDIOZIA,
perbenismo idiota e soprattutto PAURA).
NOI sappiamo troppo bene cosa muove Lorsignori e basterebbe leggere qualcuno
dei tantissimi libri circolanti e ch Lorsignori NON riusciranno mai a
fermare, per capirlo.
Al momento il nostro impegno deve essere proteso solo al raggiungimento di
un movimento corale, di difficile realizzazione, visto che le forze oscure
operano dietro le quinte, MA NECESSARIO.
Da: SILVIO CHIACCHIARARELLI SILCHI
Sono passati decenni da quando si parlava di superare lo steccato
destra/sinistra, i fatti hanno dimostrato che si tratta di pura e pia (?)
illusione.
Di fatto si è trattato di fuorviare ed imbrigliare in perniciose discussioni
e falsi obiettivi le tematiche di fondo.
Lo steccato si salta ad una sola condizione: condividere in toto la
conclusione dell'intervento di Maurizio, senza se, senza ma e senza
distingui.
Sic et simpliciter
da CLAUDIO MOFFA
A Silchi. Credo che con me lei sfonda una porta aperta, come da continui
miei interventi scritti e non, ovunque mi capita di discutere di affari
italiani o internazionali. Semmai, il campo va allargato oltre la questione
specifica dello Stato d'Israele: è chiaro ad esempio che si deve includere
nella auspicabile trasversalità destra-sinistra (non capisco al proposito
perché lei la respinge seccamente come utopia: non va in questa direzione
l'intervento di Barozzi su Chiesa: non è di sinistra Chiesa?) anche la
libera discussione sulla shoah, o la questione cruciale oggi, dell'euro,
della crisi monetaria e del capitalismo finanziario. Anche qui mi sono
sforzato di trovare punti di convergenza (che non vuol dire eguaglianza di
vedute) tra Marx e Pound, in diversi dibattiti, l'ultimo a Chieti il 18
gennaio scorso, per cercare di far capire alla sinistra doc che la questione
dei poteri bancari e finanziari non può essere elusa in nome del dogma (oggi
pericoloso) del conflitto tra capitale industriale e lavoro.
da PAOLO D'ARPINI Circolo Vegetariano
Ah... la solidarietà fra esseri umani è essenziale per la sopravvivenza
della specie, e soprattutto, per il mantenimento dell'intelligenza...
da CLAUDIO MOFFA
Caro d'Arpini, se ricordo bene sei un amico di Vittorio Marinelli ... Non
capisco perché ridurre la questione del dialogo tra destra e sinistra solo
al "pacifismo", mi pare un po' pochino. I problemi sono ben più ampi,
diciamo a tutto campo, anche se al loro interno si potrà o dovrà di volta in
volta (o magari ad personam) scegliere l'argomento da privilegiare: come
eliminare? dall'orizzonte della possibile (sottolineo possibile) convergenza
sinistra-destra, le questioni delle sovranità statali minacciate dall'UE,
della sovranità monetaria, dell'autonomia della Politica (quella vera) dai
poteri bancari-finanziari e mediatici, delle immigrazioni, del rapporto
maggioranza-minoranze etc etc?
Ma credo di capire (sempre che tu sia quello che recensì la Polizia del
pensiero) che tu ti riferisci alla questione della shoah e dintorni: anche
qui semmai il problema è allargare il campo a ogni tipo di revisionismo, che
non deve essere un controdogma, ma semplicemente una potenzialità insita nel
far ricerca, da parte di chiunque (non solo la casta degli storici) voglia
capire come ha funzionato e funziona il mondo. Veramente Mussolini è stato
fucilato dai partigiani? Veramente non bisogna sospettare (per usare un
eufemismo) della mano dei servizi segreti inglesi? E che dire di quella
orribile morte, lo scenario sadico dei cadaveri a testa in giù, che ricorda
tanto i linciaggi di Saddam e Gheddafi... Insomma, anche il ripensamento
degli eventi storici è nel "pacchetto" della auspicabile-eventuale
trasversalità, senza eccezioni: eliminare il dogma olocaustico sarebbe a
questo punto assurdo.
da PAOLO D'ARPINI Circolo Vegetariano
Caro Claudio Moffa, sono quel D'Arpini... e sono un pragmatico laico,
coltivare troppi argomenti crea divisione.. mentre ora abbiamo bisogno di
ritrovarci tutti nell'idea "pacifista" di dire no alla guerra incombente..
Quel che tu proponi è un "progetto" politico, pur condivisibile da parte
mia... ma sarebbe causa di infiniti
Poi se la "ragione" dovesse prevalere.. sarà anche il caso che si possa far
chiarezza sui tanti temi da te evocati..
Questo ovviamente è il mio parere e non pretendo che prevalga.. il mio è
solo un auspicio di coesione attorno ad un fine comune, che rappresenta
l'intelligenza della sopravvivenza umana...
Non inserirei gli ultimi punti sollevati da Moffa nella ricerca di una
confluenza unitaria, di un movimento pacifista "aldilà degli
schieramenti"... Mi fermerei ai punti sostanziali... E qui esprimo il mio
parere.
Una condizione essenziale per il mantenimento della vita sulla Terra,
soprattutto in riferimento alla vita umana, è che gli uomini la smettano di
procurare continue autodistruzioni, in forma di guerre umanitarie.
Assistiamo alle spinte sempre più forti, dopo la caduta della Repubblica
Sovietica Socialista, di guerre di conquista economica e culturale,
mascherate da "liberazioni".. Gli ultimi esempi li abbiamo visti con
l'invasione dell'Irak, dell'Afganistan, della Libia ed ora si aspetta
l'invasione della Siria e dell'Iran… Ma non credo che tutte le altre nazioni
del mondo staranno a guardare quel che gli "alleati" occidentali considerano
un sacro dovere democratico. Le avvisaglie di reazioni violente ci sono già
tutte nelle parole dure di Russia e Cina, ma anche di Pakistan, India e di
altri paesi che non intendono sottomettersi al tallone "USA" e dei potentati
economici.. La possibile futura guerra mondiale, distruttiva più che mai,
per via dell'uso di atomiche fra i vari belligeranti, si profila oggi come
una prospettiva "concreta"… Ai tempi del conflitto in Vietnam il mondo
intero si era sollevato e gli USA hanno dovuto fare marcia indietro… Tutti i
pacifisti della Terra si erano mossi con proteste in ogni parte del mondo..
Ma ora, anche in seguito alla crisi economica "pilotata" e provocata ad
arte, che impaurisce le masse e gli animi dei benpensanti, mantenendoli in
una condizione di timidezza nei confronti del potere costituito (per paura
di perdere quel poco che ancora hanno), nonché in seguito alla promulgazione
di leggi sempre più repressive e poliziesche, i movimenti pacifisti sono
inibiti, rendendo in tal modo quasi impossibile la sollevazione popolare
contro questa solerte spinta guerresca occidentale. Ma qualcosa ancora si
muove, qualche coscienza si anima... Lasciamo che la coscienza collettiva
inorridisca di fronte alla prospettiva di una guerra, causata da semplici
interessi economici, e lì fermiamoci...
da CLAUDIO MOFFA
Colpito! Scherzo, ma non riesco a capire: se Giulietto Chiesa parla dei
banchieri come padroni del mondo, chi è di destra non deve cogliere questa
novità in bocca a uno di sinistra doc che ha sempre ragionato in termini di
conflitto tra capitalismo produttivo e lavoratori? Se Giorgio Cremaschi
parla di nazionalizzazione delle banche, anche questo non è un avvio
(sottolineo avvio) di una percezione di una questione chiave da parte di un
sindacalista che -per suo mestiere, ma non solo- ha visto solo e sempre i
"padroni" di fabbrica come controparte della lotta di classe. Più ci uniamo
e meglio è: a tutto campo, e magari privilegiando proprio quelle questioni
su cui i Poteri forti cercano da sempre di dividere destra e sinistra.
da PAOLO D'ARPINI
Giusto.. ma Giulietto non ha poi partecipato a tutta la discussione.. Lo
scritto iniziale di Giulietto è stato da noi estrapolato e spremuto per
trarne succo.. Ma come sarebbe andata la cosa se Giulietto avesse preso
parte "comunitariamente" al discorso?
Inoltre. È ovvio che anch'io sono favorevole alla sovranità ed autonomia
economica in tutti i sensi, sono persino favorevole all'autarchia... ma in
un mondo che sia "sopravvissuto" e non discutendone sul ciglio del
burrone...
da CLAUDIO MOFFA
Chiedo scusa, ho evidentemente ecceduto nel linguaggio. La sostanza però
resta, il pacifismo e basta è poca cosa. Ma che vuol dire "Lo scritto
iniziale di Giulietto è stato da noi estrapolato e spremuto per trarne
succo"? Noi chi? E cosa diceva la versione integrale?
D'Arpini, please rifletti: tu stai argomentando in vari modi che non si deve
parlare della Shoah e nello stesso tempo vanti qua e là origini ebree, io ne
parlo e scrivo quanto cazzo mi pare, anche se non pretendo che altri
facciano altrettanto. Mi pare però che un po' di coerenza ci voglia. Il
dogma dell'Olocausto è un arma terribile nelle mani di Israele e del
sionismo internazionale, e va costantemente constrastata non per pregiudizio
ideologico, ma perché alla verifica dei fatti non regge ed è una enorme
menzogna. Sull'orlo dell'abisso? Sull'orlo dell'abisso non ci stai tu, ma
l'Iran: ed è in Iran che è stato riinvitato Faurisson nella recentissima
conferenza sull'hollywoodismo, proprio nei giorni di maggiore paura per un
attacco americano o israeliano. Il parlare solo di "pacifismo" (al di là del
termine un po' consunto) è veramente limitativo rispetto ai problemi posti
da quanto leggo in questa mailing list.
PS. Alla conferenza di Teheran c'erano diversi ebrei, tra cui l'italiano
Mario Moncada, autore di Israele, Stato razzista. C'erano Tarpley e altri
studiosi americani di origie ebraica, eppure lì si è potuto parlare
liberamente. Cerchiamo di fare altrettanto anche in Italia, almeno in una
mailing list .
da FABRIZIO BELLONI
Destra, sinistra... sono solo locazioni geografiche. La sinistra è finita
col crollo del muro. La sua sorella gemella, la visione liberalcapitalistica,
è durata poco di più, e solo perchè abbiamo (meglio, avevamo
consumisticamente) la pancia piena. Un nuovo patto sociale si impone. Ma, se
non vorrà a sua volta fallire, dovrà porre come primo valore il lavoro, cioè
l'uomo, l'essere umano. Grazie ed Odino (la Natura, a ben guardare), in
Europa si sta risvegliando sia il senso di sè, di appartenenza, sia l'isopprimibile
senso di affermazione. Il Sangue, che ha ricominciato l'eterna lotta contro
l'oro. Europa, ervache!
da MAURIZIO BAROZZI
Non credevo, con il mio intervento, di suscitare tutte queste reazioni,
fatto comunque positivo.
Io volevo semplicemente dire che, dando per scontato il fatto che abbiamo a
che fare con persone che, bene o male (forse più male che bene), hanno un
loro precedente percorso politico di destra o di sinistra, occorre trovare
dei punti di convergenza che uniscono, accantonando fin dove possibile
quelli che uniscono.
Sulle nuove generazioni c'è ben poco da sperare, anche se tutto è poi
possibile, sono nate nella alienazione più totale, tra pulsioni sportive
portate all'eccesso, modo sconfinanti nella paranoia e discoteche da
allucinante lavaggio del cervello. Il loro mondo è quello dei videogiochi,
salve rare minoranze, li hanno "invecchiati" già dalla nascita.
Joe per sua natura diffida spesso di tizio o caio, e altrettanto spesso ci
azzecca. In questo mi somiglia, perchè anche io tendo a denunciare certi
soggetti, specialmente se "famosi", che con questo loro nuovo atteggiamento
mentale e politico, mi fanno venire il dubbio che possano far deviare una
corretta contestazione su binari del tutto futili. Per fare un esempio,
tipico è il caso della Strage di Stato dove la sinistra ha fuorviato tutti
(parenti delle vittime compresi) sulla "innocua" interpretazione dei
"servizi deviati o separati", di una "massoneria separata", ecc. Salvando
così la continuità del sistema. Sull'11 settembre state pur certi che è in
atto un tentativo del genere. Sanno benissimo infatti che, alla lunga,
quella false flag verrà definitivamente svelata ed allora tornerà comodo o
comunque poco dirompente, accollare quei 3000 morti al solito Bush
guerrafondaio, alle industrie di armi e ai soliti Servizi deviati. Ma non è
così.
Mi fece però riflettere Giorgio, quando mi disse che in questo momento non
possiamo metterci a fare distinguo perchè siamo in presenza di una
situazione in movimento e occorre agevolare questo movimento. Altrimenti
rischieremmo di fare i "grilli parlanti" che ritengono di essere i puri e
stare dalla parte della ragione, ma non concludono niente. Come sempre nella
Storia, personaggi e forze di ogni genere si inseriscono nei fatti di un
certo rilievo per piegarli ai loro interessi. Ci sarà sempre un braccio di
ferro inevitabile, chi lo vince prevale.
Sull'antisemitismo ho invitato ad accantonarlo perchè è un altro elemento
che divide visto che riconduce il discorso a posizioni ideologiche.
Oltretutto presta il fianco al "nemico", che se ci fate caso utilizza molto
la guerra delle parole: "negazionista" invece che "revisionista",
"antisemita" invece che "antisionista".
Noi dobbiamo cercare l'intesa, sincera o meno che sia, sui tre punti che ho
citato, con i quali non si può barare. Quindi non dobbiamo attaccare l'ebreo
in quanto tale, altrimenti dovremmo poi dare delle motivazioni e delle
giustificazioni che finirebbero inevitabilmente per sconfinare nel razzismo
e in cui non tutti siamo d'accordo, e neppure tanto se sia sionista o non
sionista, ma dobbiamo attaccare colui che diverge dalla valutazione di quei
tre punti evidenti a tutti. Anche qui, io non mi sono mai fidato di certi
ebrei che si dichiarano "non sionisti", per esempio gli Azmon, ecc., ma il
solo modo per verificare la loro sincerità è quello di metterli alla prova
su tutte quelle tematiche.
Comunque i miei sono solo degli accenni non certo dei punti programmatici.
da JOE FALLISI
Ma no, scusa, qui non si tratta, né per Joe Fallisi, né per nessuno di noi,
di attaccare l'"ebreo in quanto tale", ma di mettere in luce come la critica
NON si possa affatto limitare solo al sionismo, ma debba necessariamente
rivolgersi al suo vero fondamento ideologico, il giudaismo-talmudismo, che
prescinde da qualunque adesione a qualsivoglia fede religiosa e il cui
spirito usuraio, come aveva ben visto il rabbi di Treviri, si è in vario
modo generalizzato. Tutti sono diventati "ebrei", la cosa ci riguarda. Far
finta, per quieto vivere e politically correct, che non sia così è come
vedere il Re nudo e descriverne l'abbigliamento. Oltre a tutto non serve a
nulla neanche in relazione al "prestare" o meno "il fianco al nemico". Che
in ogni caso ha già schedato tutti e per il quale al momento opportuno
saremo carne da koshermacello o da koshergulag.
da MAURIZIO BAROZZI
Ma certamente caro Joe, qui siamo d'accordo nella critica a quel fondamento
ideologico che è il giudaismo talmudismo da cui poi deriva tutta la
presunzione della razza eletta prescelta per dominare il mondo. Io
nell'evitare l'antisemitismo intendevo discorsi tipo "la difesa della razza"
e simili.
Tuttavia dobbiamo arrivare al cuore della gente comune, sensibilizzarla e
coinvolgerla nel prendere coscienza del grande pericolo che sovrasta tutta
l'umanità.
E cosa fa il nemico per impedirci di sensibilizzare l'opinione pubblica?
Semplice la butta in caciara, la butta sull'antisemitismo, sul razzismo. E
se non basto utilizza anche qualche deficiente o strumentalizzato dai
servizi che si presta a fare qualche oltraggio ad un negozio di ebrei o
magari in un cimitero ebraico. Apriti cielo: il giorno dopo eccoti i mostri
in prima pagina con tanto di svastiche, ecc. Quindi bisogna stare attenti a
non prestare il fianco a queste provocazioni.
So benissimo che siamo tutti schedati e ce l'hanno promessa. Se certe
tradizioni non mentono, oltretutto, niente sarà dimenticato. 40 anni
addietro un mio amico mi faceva notare come ci sono centrali apposite che
notano e annotano ogni nominativo che risulta avverso all'ebraismo a
Israele. Figurati oggi con i mezzi che si hanno a disposizione.
da PAOLO D'ARPINI Circolo Vegetariano
Caro Claudio. Parlare in questa mailing list di argomenti i più disparati è
senz'altro "consentito" e pure necessario... mi riferivo soltanto ad un
"messaggio" esterno relativo alla necessità di fermare le aggressioni in
corso... Un invito a tutto campo finalizzato alla "pace" e.. per quel poco
che si può fare, ovviamente, dato che non abbiamo in mano altri strumenti
che queste mail lette da un gruppetto di amici.. Però con comunicazioni
"mirate" si possono raggiungere più persone.. che se vedono espressi
argomenti "altri" magari neanche leggono etichettando subito la
corrispondenza come "indesiderabile" (se non peggio)....
Parlare della shoah, in questo momento, lo trovo dispersivo se non
controproducente... (ne ho le prove... ci ho provato pure recentemente in
seguito alla "festa" del 27 gennaio)... mentre parlare della politica
economica sporca dei vari Soros, Goldman Sachs e fratres.. incontra maggiore
interesse, soprattutto considerando le aggressioni in corso, che sono
pilotate da tali potentati, contro la Siria e l'Iran.. etc. etc. Insomma
siamo ad una guerra che richiede nervi saldi e sottigliezza...
da CLAUDIO MOFFA
Risposta a maufil, devo leggere le altre. D'accordo sul programma
generalgenerico e sul dialogo ad oltranza e vigile con tutti. Quanto al
sottoscritto, come ho scritto anche in occasione della mia reazione agli
attacchi a Chiesa a Teramo il 22 dicembre scorso (una vera e propria
provocazione, di un soggetto lanciato da Repubblica), polemizzai e in certo
modo ruppi con lui dopo che, da me invitato a Teramo nel febbraio 2002, se
ne uscì apertamente con un "sto scrivendo un libro sull'11 settembre, ma non
parlerò di Mossad". Se però c'è qualcosa che oggi si muove, qualche segnale
da parte di un noto e ottimo giornalista, sarebbe sterile e spocchioso non
farvi attenzione. In questa guerra, ci vuole anche umiltà e capacità di
mettersi al di sopra delle parti, cercando di capire a fondo la strategia
seminazizzania del sionismo.
Quanto alla distinzione tra antisemitismo e antisionismo, la mia posizione
più volte espressa e anche praticata, è questa: "Il cognome non fa l'ebreo,
l'ebreo non fa il sionista, il sionista non fa il talmudista". Ammetto che
l'ultimo passaggio è a rischio, ma nei fatti Rabin è stato assassinato su
quel crinale, o cmq la sua morte segnava una crisi del monolitismo sionista,
che si regge sulla violenza anche nei confronti dei suoi "contribali", da
cui le possibili ambiguità di cui parla Barozzi. Il problema è però non
demordere da una visione a tutto campo di quello che è il sionismo, che non
riguarda solo i palestinesi come fanno finta di credere molti
pro-palestinesi di sinistra (vedi il Forum Palestina), ma è fenomeno
"totale", dallo Stato ebraico alle diaspore, dalla finanza ai tutti i
settori chiave delle principali istituzioni in tutti i paesi del mondo, dai
mass media tv e stampa, a Hollywood, dall'invenzione del dogma olocaustico
all'occultamento e edulcorazione di TUTTA LA STORIA che riguarda gli ebrei
-come insegna il caso Toaff- e di tutta la CRONACA, non solo le guerre
all'Iraq o all'Iran, ma anche per recitare un esempio che ho fatto sul mio
sito, le bombe del 1993: sei mesi di dibattito dopo le dichiarazioni del
pentito criminale Spatuzza all'insegna de: "le ha messe Berlusconi, no gli
islamici o i mafiosi", con nessuno -nemmeno la stampa pro-berlusconiana- che
tirava fuori le dichiarazioni di Mancino alla Camera in risposta alle
interrogazioni parlamentari sugli attentati di quell'anno, per le quali la
rivendicazione islamica proveniva da un cellulare di un cittadino
israeliano.
Occorrerebbe un lavoro collettivo, su un programma a tutto campo, fatto con
assoluta serietà, fondato sulla puntuale verifica dei FATTI. Io ci provo, ma
devo dire che ogni volta che decollo grazie a qualche collaboratore valido,
poco dopo questi scompare nel nulla. Così è accaduto con un gruppo di miei
studenti nel giugno scorso -con cui avevo messo in piedi, dentro l'Ateneo,
un gruppo di riflessione sulla Shoah- e con un bravissimo informatico capace
di fare bellissime locandine in due minuti, e che mi aveva promesso di
gestire i siti 21 e 33 e del Master, lavoro che mi porta via un sacco di
tempo e con non certi ottimi risultati tecnici. Così mi è capitato col sito
21e33, con un avvocato che non ha fatto mai un tubo, e un altro -onesto- che
me lo ha detto apertamente "non posso", e a cui va tutt'oggi la mia stima
non solo professionale ma anche umana. Così è accaduto dal maggio 2007 ad
oggi con quattro personaggi su cui non spendo qui nomi e attributi. Infami
che hanno provocato la rottura con me, attaccandomi in modo velenoso e
falso, non appena hanno capito che l'aria che tirava era brutta, come da
loro esplicite ammissioni prima appunto della rottura. Bastava dire, mi
metto da parte per un po', e avrei capito ... Per inciso, il master teramano
è boicottato dal mio rettore, da un paio di massoni nella mia Facoltà (uno è
della fondazione Magna Charta, Pera e Quagliarello), e alcuni amministrativi
in posti chiave: quest'anno l'Unite è stata la prima Università a lanciare
-il 26 gennaio- la giornata della memoria, e a ospitare dunque il varo della
"catena della shoah" dei docenti universitari. Casuale? Non credo proprio
...
Cordiali saluti a tutti.
Caro Paolo, la mia risposta è nell'ultima mail inviata a "tutti".
PS. per evitare equivoci, nei quattro di cui all'ultima mia mail, non c'è
nessuno di questa mailing list.
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