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da "notizie dalla Terra Santa"    http://www.terrasantalibera.org/LucaF_veri_italiani.htm

 

Vaccino o arma biologica? Emergenza in Ucraina 

   
Maurizio Blondet (3 novembre 2009)    

   

IL COMMENTO DI GIORGIO VITALI

 

L'attacco contro le libertà individuali da parte della sovrastruttura statunitense, non poteva avvenire nell'utilizzazione di NUOVI strumenti di CONTROLLO e di minaccia delle POPOLAZIONI.

Evidentemente le armi non sono più necessarie.

 

Pubblichiamo qui di seguito due interventi, di cui uno è di Maurizio Blondet, che illustrano la situazione con sufficiente chiarezza.

 

Giorgio Vitali 

 

Il 14 agosto scorso, a Washington, la polizia arrestò un uomo di nome Joseph Moshe sostenendo che, pazzo terrorista, aveva minacciato di mettere una bomba alla Casa Bianca. L'arresto ebbe aspetti paradossali: per otto ore Moses si rifiutò di uscire dalla sua Volskswagen rossa, standosene calmissimo al volante mentre gli agenti lo inondavano di cinque canistri di lacrimogeno e di abbondante spray al pepe. Alla fine si lasciò catturare (1).

In realtà, l'uomo non aveva espresso alcuna minaccia contro il presidente (e lo prova il fatto che ad arrestarlo non è stato il Secret Service che protegge il presidente, ma l'FBI). Ma alcuni giorni prima aveva chiamato durante un radio-show su temi sanitari ("Dr.. A True Ott") trasmesso da Republic Broadcasting: asserendo di essere un microbiologo, aveva detto di poter provare che un vaccino, usato per l'influenza suina, e prodotto da Baxter Biopharma Solutions, era in realtà un'arma biologica mascherata.

Joseph Moshe aveva raccontato che il vaccino, prodotto da Baxter in un suo laboratorio in Ucraina, conteneva un coadiuvante o additivo «concepito per indebolire il sistema immunitario», oltrechè RNA replicato dal virus della Spagnola (la pandemia che nel 1918 uccise 18-22 milioni di persone) per causare un eccidio di massa. Moshe annunciò che avrebbe reso pubblica la sua denuncia.

Il mattino dopo, accortosi che la sua abitazione era sorvegliata, Joseph Moshe saltò in macchina con pochi effetti personali e cercò -essendo di doppia cittadinanza- di rifugiarsi nel consolato israeliano; l'FBI lo bloccò prima, e come si è detto il braccio di ferro durò otto ore. Caso significativo, sul luogo del blocco i federali fecero intervenire un grosso veicolo nero, che aveva montato sul tetto qualcosa come un'antenna a microonde, probabilmente per neutralizzare un cellulare o altro apparecchio di trasmissione con cui Moshe avrebbe potuto contattare i media, o un avvocato, o chiunque potesse soccorrerlo.

Parecchi siti complottisti si sono occupati del caso, cercando di ricavare qualche informazione aggiuntiva. Si è scoperto che effettivamente Moshe è un biologo esperto di virus infettanti dei vegetali, con diverse pubblicazioni scientifiche al suo attivo. Si è ventilato che sia un agente o ex-agente de Mossad, e la sua inattaccabilità ai lacrimogeni sarebbe dovuta ad una immunità a questo tipo di armi che viene data (con un vaccino?) agli agenti israeliani.

Fatto è che Moshe, una volta catturato, non è stato ammanettato, perchè non era accusato di nulla. A quanto pare, poche ore dopo, è stato espulso o mandato in Israele, dove dovrebbe trovarsi ancora.

Lasceremmo questa storia nel girone del complottismo allarmistico screditato (c'è già abbastanza allarmismo per l'influenza suina), se non fosse per un particolare. Moshe aveva detto che il falso vaccino, in realtà arma biologica, era stato prodotto da un laboratorio della Baxter in Ucraina.

Ebbene: proprio l'Ucraina è il teatro di una preoccupante pandemia, che dapprima si presenta come un'influenza, ma poi peggiora dopo una settimana, palesandosi come una gravissima infezione polmonare virale (2).

Segnalata prima nella regione di Ternopil (dove le prime notizie parlavano di febbre tifoide), si sta spandendo rapidamente nella zona di Lvov e di Ivano-Franivsk, mettendo a letto decine di migliaia di ucraini. Al 29 ottobre scorso, i morti erano una quarantina, e alcune centinaia gli ospedalizzati. Le scuole sono state chiuse e il governo sta per dichiarare lo stato di emergenza. Un quarto dei medici che sono stati a contatto coi pazienti si sono ammalati. Apparentemente, è una malattia atipica che nessuno sa come trattare, e che qualcuno già chiama «pneumonic plague», peste polmonare (cosa che non è). La pandemia ha messo in allarme la sanità della vicina Polonia. Le autorità locali hanno escluso che si tratti del virus dell'influenza suina che ha fatto parecchie vittime in Messico, H1N1.

Che dire? La farmaceutica Baxter (sede centrale a Deerfield, Illinois) è già stata colta con le mani nel sacco a distribuire un vaccino contaminato, e potenziale arma di distruzione di massa. Ne ha parlato persino la stampa italiana:

«Secondo la difficile ricostruzione dell'accaduto, operata da alcuni giornalisti, la filiale austriaca della multinazionale Baxter avrebbe inviato campioni del virus influenzale stagionale H3N2 inquinati con il virus vivo dell'aviaria H5N1 a svariati laboratori in Germania, Slovenia e della repubblica Ceca».

«Il fatto è accaduto all'inizio dell'anno, ma solo a metà febbraio il laboratorio Biotest (Repubblica Ceca) si è accorto dell'inquinamento dopo la morte inspiegabile dei furetti su cui stavano facendo dei test con il materiale fornito dalla Baxter».

«Il virus vivo dell'aviaria non sarebbe stato soltanto capace di causare una pandemia, ma avrebbe potuto incrociarsi con il virus stagionale con cui era mescolato, unendo l'alta infettività del H3N2 con il carattere letale del H5N1».

«Dopo un lungo silenzio la multinazionale ha ammesso un inquinamento accidentale. Tuttavia sono in diversi a chiedersi se era veramente accidentale. Anche perché tutti sanno che una pandemia può svilupparsi solo se il virus dell'aviaria si combina insieme a un virus influenzale umano, perciò l'unica cosa a cui dovevano stare attenti era non mescolare i virus. I laboratori che maneggiano virus come quello dell'aviaria hanno misure e protocolli di sicurezza tali che è praticamente impossibile che “scappi” un virus. E la Baxter aderisce ai protocolli “biosafety level 3 (BS3)”, i più rigorosi».

«Baxter International ha fatto sapere che la contaminazione è stato il risultato di un errore successo nel laboratorio di Orth-Donau, Austria. Christopher Bona, il direttore della comunicazione globale bioscientifica, ha affermato che il virus liquido non era un vaccino e che è stato sviluppato solo per motivi di sperimentazione».

In natura, il virus dell'aviaria non ne vuol sapere di ibridarsi col virus umano dell'influenza. Che qualcuno in Illinois abbia voluto dargli un «aiutino»? Di fatto, Baxter sta brigando per ottenere l'autorizzazione a un suo vaccino (CELVAPAN) che per la prima volta può essere prodotto in massa e in breve tempo, mentre per i normali vaccini occorrono mesi. Ha già ottenuto la pre-autorizzazione dalla UE. In caso di grave pandemia, la pratica farebbe istantanei passi da gigante.

Come si noterà, le strane spedizioni di vaccini della Baxter avvengono per lo più nell'Est Europa, fra Cekia, Austria e Ucraina. In Polonia, nel 2008, a 350 polacchi senza-tetto fu inoculato un vaccino sperimentale (dietro compenso di 3-4 euro), e 21 di loro morirono. Furono arrestati medici e infermieri (3). Secondo le poche notizie filtrate, era un vaccino convenzionale contaminato da «un medicamento contro l'influenza aviaria».

Composizione molto simile: era il vaccino-arma letale della Baxter, o di Novartis come pure s'è detto? Fatto sta che la Baxter è soggetta a ripetute denunce per aver deliberatamente contaminato suoi preparati con sostanze pericolose, allo scopo di abbassare i costi: per esempio, la sua eparina (fluidificatore ematico) è stata mescolata a una pseudo-eparina ricavata da intestini bolliti di maiale, l'iper-solfato solfato di coindritina, che hanno prodotto gravi e a volte mortali reazioni allergiche nei pazienti.

Una giornalista austriaca, Jane Burgmeister, ha denunciato la Baxter per quell'«errore umano» del vaccino mescolato con il virus dell'aviaria, suggerendo che lo scoppio di una seria pandemia indurrebbe l'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare l'allarme «livello 6», che imporrebbe la vaccinazione obbligatoria di massa, con vaccini testati e non testati, dato il pericolo imminente. Ciò che creerebbe i presupposti di profitti miliardari per le farmaceutiche. La documentata denuncia della Baxter si può leggere qui: http://www.unfictional.com/pdf/baxter-lawsuit.pdf .

Aggiungiamo che l'errore umano invocato da Baxter suona falso, per un'azienda che ha il livello BS3: troppi sistemi di sicurezza dovevano essere scavalcati, troppo personale doveva essere sbadato o reso complice. A meno che l'ordine non sia partito dalla direzione generale. Perchè Baxter non ha mandato ai vari laboratori dell'est Europa qualche fiala sbagliata: stiamo parlando qui di 72 chili di un liquido composto da virus geneticamente modificati e vivi della H5N1, virus dell'aviaria), spediti come vaccino.

Più di un sospetto viene dall'enorme allarme mediatico attorno alla «pandemia» suina: «È morta una bambina di 7 anni a Napoli!», e le mamme angosciate affollano ospedali, studi medici e pronti soccorsi, invocando vaccini.

Non viene detto che in Italia una «normale» influenza si porta via ogni anno, per complicazioni, 8 mila vittime. In USA, il presidente ha dichiarato l'emergenza nazionale per mille morti di suina; eppure, i dati del Center for Disease Control dicono che ogni anno muoiono in USA, per complicazioni da influenza, 36 mila pazienti. Ma con lo stato d'emergenza, possono passare decreti d'emergenza...(4).

Silenzio invece sui primi morti non da influenza, ma da vaccino (5). Al 24 ottobre, erano almeno uno (una donna di 65 anni) in Ungheria, dove lo Stato (dieci milioni di abitanti) ha comprato e sta somministrando 6 milioni di dosi di un vaccino sommariamente testato. E due in Svezia: un uomo sulla cinquantina (poche ore dopo aver ricevuto il vaccino Pandemix di Glaxo SmithKlyne) ed un'altra donna di 65. Le autorità svedesi sconsigliano la vaccinazione agli «anziani malati».

Magari Joseph Moshe sapeva davvero qualcosa, dopotutto?

Maurizio Blondet    t

 

Note:

 

1) «Joseph Moshe (MOSSAD Microbiologist): «Swine flu vaccine is bioweapon», www.theflucase.com, 21 agosto 2009.

2) «Number of victims to unknown virus growing! State of emergency to be imposed in Ukraine?», MIGNews, 30 ottobre 2009.

3) Matthew Day, «Homeless people die after bird flu vaccine trial in Poland», Telegraph, 2 luglio 2009.

4) Sharyl Attkisson, «Swine Flu Cases Overestimated?», CBS News, 21 ottobre 2009.

5) «Europe H1N1: Premiers Décès Liés A La Vaccination Contre La Grippe Porcine - Les fabricants de vaccins attribuent le taux plus élevé d’effets secondaires aux taux plus élevés d’adjuvants», Planète non-violence, 24 ottobre 2009

 

 

postato da Filippo Roberto   

 

Influenza suina e vaccino: quello che i giornali e i TG non dicono... 

   

Questo messaggio non vuole turbare nessuno, né dimostrare alcuna verità preconcetta, ma vuole essere d’aiuto a quanti stanno cercando di informarsi prima di vaccinarsi contro l’influenza A. Un aiuto necessario, visto che le informazioni che seguono in una buona percentuale dei casi risulteranno nuove rispetto a quanto media radiotelevisivi e quotidiani hanno fin ad oggi divulgato.
Da quando il virus influenzale ha fatto la sua comparsa in Messico ad aprile, siamo stati bombardati da commenti e considerazioni allarmanti sulla pericolosità di questo virus che nelle statistiche però ha dimostrato essere circa 100 volte meno virulento della normale influenza di stagione.
La preparazione del vaccino contro l’H1N1 ha seguito un iter accelerato «vista la necessità di fronteggiare l’emergenza». Negli stati uniti è stata concessa ai produttori la totale immunità giuridica rispetto ai danni alla salute che il vaccino potrebbe creare.
Il vaccino distribuito in Italia al momento è stato prodotto dal colosso svizzero Novartis. I normali tempi di preparazione di un vaccino prevedono diversi anni di ricerca: bisogna isolare il virus, studiarlo, riprodurlo in laboratorio, mutarlo per ottenere la versione depotenziata, produrre il prototipo di vaccino, testarlo sugli animali e infine sugli uomini.
La Novartis lo ha prodotto in soli 4 mesi, non ha avuto il tempo di testarlo adeguatamente, ed ha impiegato immuno-adiuvanti come l’alluminio e lo squalene, che lo rendono più potente e permettono di venderne una quantità di dosi che risponde alla richiesta di una vaccinazione così estesa.
Lo squalene fu ritenuto responsabile della cosiddetta "Sindrome della guerra del golfo" in 180.000 soldati (il 25% dei soldati vaccinati contro l’antrace), e collegato a malattie devastanti e autoimmuni come artrite, irritazioni e lesioni cutanee croniche, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, problemi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, sclerosi multipla ecc.
Il vaccino della Novartis contiene il Virus H1N1 attenuato (cioè, indebolito e reso meno nocivo), ma si tratta pur sempre di un virus che viene inoculato in milioni di pazienti sani! Viene fatto notare che l’importanza di vaccinarsi sta nel cercare diminuire le opportunità di ricombinazione del virus con altri sottotipi. Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva.
I vaccini in distribuzione nel mondo in questo momento sono prodotti principalmente da GlaxoSmithKline, da Sanofi e Baxter. È stato riscontrato che Glaxo e Baxter avevano depositato i brevetti del vaccino già nel 2007, molti mesi prima della comparsa del nuovo virus. Ad Aprile la filiale austriaca della Baxter è stata inoltre al centro di uno scandalo che l’ha vista responsabile dell’invio in 6 paesi di una partita di vaccino antinfluenzale contaminato da un cocktail di virus (aviaria + influenza ordinaria). La giornalista specializzata Jane Burgermaister dopo aver indagato sulle circostanza, ha depositato una denuncia penale contro l’azienda, chiamando in causa anche le autorità del suo paese.
Il microbiologo Joseph Moshe ha dichiarato in agosto ai media americani di avere prove che la sede Ucraina della Baxter avrebbe smerciato farmaci contaminati in Ucraina. Qualche giorno dopo è stato accusato di essere un pericoloso terrorista ed è stato arrestato dall’FBI. La situazione in Ucraina è adesso molto grave, a causa di una nuova infezione polmonare che sembra generata da una variante virulenta dell’H1N1.
È del 23 ottobre scorso la notizia che alcuni cittadini francesi, tra i quali un sanitario, una presentatrice radiofonica ed un’insegnante, si sono rivolti al tribunale di Grenoble sporgendo denuncia contro la campagna di vaccinazione per il virus H1N1, giudicata come «un vero e proprio tentativo di avvelenamento della popolazione». Si tratta della prima denuncia di questo tipo in Francia, ma altre dovrebbero seguirne nei prossimi giorni a Parigi, Pau e Nantes.
L’influenza suina non è una assoluta novità. Nel 1976, negli Stati Uniti il Presidente Gerald Ford avviò una vasta campagna di vaccinazione contro il virus dell’influenza A che aveva fatto un morto e colpito, con sintomi leggeri, 240 soldati di stanza a Fort Dix, NJ. La temuta epidemia non arrivò, ma 500 americani soffrirono di effetti neurologici secondari da vaccino, la cui produzione era stata affrettata, e furono segnalati 25 decessi da sindrome di Guillain-Barré. Il vaccino venne ritirato immediatamente dal mercato in seguito a questi eventi.
Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un organismo fortemente permeabile alle pressioni delle grandi corporations dell’industria farmaceutica, ha scatenato una vera e propria isteria collettiva su quella che è a tutti gli effetti una influenza minore, di per sé incapace di propagarsi con forza tra la popolazione. Ha attribuito sorprendentemente il valore più alto di pericolosità a questa "pandemia", chiedendo agli stati membri di dotarsi di strumenti normativi adeguati ad imporre (se necessario) vaccinazioni obbligatorie e ogni altra forma di limitazione della libertà personale al fine di affrontare il "tremendo flagello".
In linea con questa posizione estrema, Barack Obama ha recentemente dichiarato l’influenza A "emergenza nazionale", dando pieni poteri alle autorità sanitarie americane per attuare la massima copertura di vaccinazione possibile, anche facendo uso della forza militare e di opportuni "centri di quarantena" nei quali dovrebbero venir ospitati coloro che sono indisponibili alla vaccinazione.
Molti stati americani hanno prontamente deliberato la possibilità di ricorrere a vaccinazioni obbligatorie in caso di grave pandemia e così ha fatto il Belgio pochi giorni fa. Il ministro della salute Francese ha richiesto all’inizio di febbraio 2009 (!!!), a un gruppo di costituzionalisti, se l’imposizione di un piano di vaccinazione a tutta la popolazione sarebbe da considerarsi illegale e anticostituzionale. Gli esperti l’hanno rassicurato, in quanto una situazione sanitaria eccezionale giustifica ampiamente la soppressione di tutte le libertà individuali!
I quantitativi di vaccino che i governi hanno prenotato presso le multinazionali del farmaco dovrebbero essere somministrati in due tornate, la prima è stata appena avviata, la seconda dovrebbe avvenire intorno a Gennaio e coinvolgere la popolazione in maniera molto più capillare. Si prevede infatti per quel momento una diffusione molto più importante del virus.
Nel frattempo, in concomitanza con l’inizio del "piano mondiale" di vaccinazione, si cominciano a registrare i primi effetti nefasti della vaccinazione. In Svezia ci sono già 5 casi di morte imputabili alla somministrazione del vaccino, e ben 350 casi di complicanze ed effetti indesiderati. Questo solo per parlare degli effetti "a breve scadenza".
Per quanto incomprensibili e sconcertanti questi sono i fatti che stanno accadendo e che sono riscontrabili da fonti ufficiali.
Uno studio del Dott. Mercola del Natural Health Center (Illinois) dimostra come i casi di influenza A censiti dalle autorità sanitarie negli stati uniti siano in realtà attribuibili al nuovo virus solo nel 15% dei casi. È impressionante osservare come i telegiornali e la stampa diano in questi giorni risalto a decessi di persone per lo più gravemente colpite da altre patologie che ben poco hanno a che vedere col virus, e come si tenda a far crescere la tensione nonostante l’esiguità del fenomeno.
È molto importante vincere il condizionamento mediatico che è attualmente in atto e incoraggiare le persone a formarsi un’opinione critica in merito all’assunzione del vaccino, attingendo le proprie informazioni da fonti indipendenti, affidabili e non compromesse. Sembra secondario, ma questa in realtà è la cosa più importante.
Facciamo girare questo messaggio inoltrandolo a quanti più indirizzi possiamo. Teniamoci aggiornati usando internet e diffidiamo dall’informazione parziale dei grandi media che rispondono a logiche di mercato e di potere. Confrontiamo sempre le informazioni che riceviamo cercando di riscontrarle per mezzo di fonti diverse.
Rivendichiamo il diritto di poter decidere sulla nostra pelle: questa è l’unica garanzia che abbiamo per difendere la nostra salute, e la nostra vita!