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Riceviamo da  Arrigo Colombo (arribo@libero.it)
 

Movimento per la società di giustizia e per la speranza

Chiesa e immigrati: principio fraterno, principio di accoglienza  

   
Arrigo Colombo     

 

Movimento per la società di giustizia e per la speranza
 

Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sulla gerarchia cattolica per il problema immigrati dopo Rosarno; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione.
Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.

Gli indirizzi:
Romano Pontefice Benedetto XVI, benedictxvi@vatican.va

Card. Tarcisio Bertone, segreteria@sds.va

Card. Angelo Bagnasco, sicei@chiesacattolica.it

Card. Angelo Scola, postmaster@patriarcato.venezia.it

Card. Dionigi Tettamanzi, info@diocesi.milano.it


Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la società di giustizia e per la speranza - Lecce

 

   

Al Romano Pontefice Benedetto XVI
al Card. Tarcisio Bertone
al Card. Angelo Bagnasco
ai Card. Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi


Chiesa e immigrati: principio fraterno, principio di accoglienza


Nei fatti di Rosarno è emerso un comportamento intollerabile non solo degl’imprenditori che sfruttavano indegnamente gl’immigrati con 25 euro per 10 ore di lavoro, senza assicurare loro un alloggio decente; questi supersfruttatori; ma del buon popolo cristiano che, di fronte ad una giusta rivolta, li ha disprezzati, li ha sopraffatti, li ha scacciati.
Non si tratta più dunque solo del razzismo leghista o della legge Bossi-Fini, né del Centrodestra che ha fatto dell’immigrazione cosiddetta clandestina un reato, e che nei comuni in cui amministra li sottopone a vessazioni varie. Si tratta del buon popolo cristiano in massa.
Richiamarli alla dignità della persona umana, come ha fatto il Papa, non basta.
La Chiesa ha ben altri princìpi, che sarebbe suo dovere annunziare perché appartengono all’essenza stessa dell’evangelo: il principio fraterno, e cioè che quest’immigrati che ricorrono a noi sono nostri fratelli bisognosi, che è nostro dovere accogliere e soccorrere.
E quindi il principio di accoglienza: per cui questi immigrati devono da noi, dal popolo cristiano, essere accolti soccorrendo ai loro bisogni essenziali, a quelli che sono i bisogni primari di ogni essere umano: vitto, vestito, abitazione, lavoro.
Princìpi, poi, che nella loro umanità valgono per ogni essere umano; ma per i cristiani con somma urgenza perché sono l’essenza stessa del cristianesimo.
Al contrario, in tutta questa dolorosa vicenda dell’immigrazione che dura da oltre vent’anni, non si è mai udito né il Papa né l’Episcopato proclamare il principio di accoglienza; proclamarlo con forza in quanto essenziale; richiamarvi il popolo cristiano come ad un dovere supremo, richiamarvi il ricco Nord che di questi immigrati ha bisogno e che sfrutta indegnamente.
Eppure la Chiesa sarebbe in grado di mutare il comportamento della gente in quanto ha una presenza capillare. Se tutti i vescovi annunziassero il principio di accoglienza fraterna; e tutti i parroci, e tutti i frati e tutte le suore coi loro conventi e collegi e ospedali ed ospizi e opere innumerevoli.
Perché non lo fa? perché non annunzia l’evangelo?

Lecce, gennaio 2010
per il Movimento il Responsabile
Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce
Via Monte S. Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo@libero.it

Pagina  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

 

Arrigo Colombo
 

IL COMMENTO DI GIORGIO VITALI

Ci sentiamo partecipi di quanto proposto qui sotto, che facciamo nostro. Infatti, il linguaggio, per definizione corrente, è comunicazione e traccia. Nel senso che il linguaggio costituisce traccia di tutto il passato di chi lo utilizza, e del suo retroterra culturale. Il paradigma, appunto! Poichè NOI ci sentiamo a buon diritto eredi di coloro che NON hanno mai rinnegato le scelte fatte in precedenza, in quanto esercitate nel pieno della consapevolezza dei diritti e dei doveri, compresi i rischi che tale coerenza comporta, chiediamo che anche le gerarchie del Clero che afferiscono alla Chiesa Cattolica nella pienezza delle sue proprietà territoriali, edilizie, finanziarie e bancarie, corrisponda con coerenza a quanto, a nome di un non meglio identificato messaggio evangelico (data l'incertezza sull'autenticità delle scelte a suo tempo operate dai padri della Chiesa) va proponendo immancabilmente ad altri.

Giorgio Vitali