Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Non ce la contano giusta ...

 

Giorgio Vitali


Il linguaggio


a) Le parole sono pietre
Non sta a noi dimostrare l’esistenza di Organizzazioni di “esperti” che studiano l’utilizzazione delle parole, decidendo anche come e quando effettuare l’immissione in circolazione di alcune “parole chiave” per i fini più disparati: ad esempio, dalle parole che veicolano concetti essenziali e determinanti per l’imposizione di una nuova Religione, oppure di una nuova concezione filosofica all’interno di una Religione già affermata, alle parole “sbarramento” necessarie per bloccare ogni possibile contestazione, alle parole che servono per “pietrificare” una discussione su uno o più concetti.

b) Un esempio: il settore medico.
In campo medico, fino a pochi anni orsono, la medicina era considerata un’arte. Non una scienza. Man mano però che si profilano all’orizzonte e si vanno codificando forme di cura non conformi alla medicina ufficiale, quella che viene insegnata nelle Università, il Sistema di Potere, (quello che si estende dalla gestione generalizzata della salute pubblica alla sistemazione e distribuzione delle conoscenze nel campo sempre più vasto della biologia), ha iniziato ad immettere nei circuiti comunicazionali il concetto di “scienza medica”, basato sulla cosiddetta “ricerca”, che dovrebbe garantire la “scientificità” di tutto il settore.
All’interno di qualsiasi gruppo che ambisce esercitare un controllo sulla popolazione, la salute rappresenta da sempre un obiettivo essenziale. Se si è in grado di manipolare lo stato di salute dei cittadini o la loro “concezione della salute”, oppure indurre malattie modificando quello che essi consumano, si riesce sempre (o quasi) a creare un sistema sanitario che apparentemente si prende cura della salute di ogni singola persona, ma in realtà è costruito per divorare miliardi grazie a malattie relativamente facili da curare, o da prevenire unicamente attraverso una dieta. Inoltre, con l’ausilio di potenti mezzi comunicazionali, è possibile screditare qualsiasi cura alternativa a quella imposta etichettandola come «pratica da vecchie comari», «ciarlataneria» e soprattutto «priva di fondamento scientifico». I casi che si presentano all’opinione pubblica di “medici eretici”, messi al bando, sbeffeggiati e spesso anche imprigionati, stanno a dimostrare quanto sia difficile proporre all’ interno del sistema sanitario, vera religione del nostro tempo, modelli di cura (nuove logiche) non conformi. (Di Bella, ad esempio, si è salvato perché ha sempre curato gratuitamente).
Tuttavia, viene sempre il momento in cui, sulla base di un insieme di fattori che possono essere studiati col metodo storiografico, anche i muri di parole eretti a difesa di qualsiasi sistema politico-culturale incominciano a scalfirsi per poi precipitare rovinosamente al primo attacco frontale di forze politiche portatrici di nuove idee. Il settore medico è oggi sotto attacco, non solo a causa di una nuova cultura della salute veicolata per decenni da libri di autori attendibili e facilmente reperibili sugli scaffali delle librerie, ma anche a causa degli scandali ricorrenti cui i Media danno grande risalto, sia pure momentaneo, che dimostrano come la cosiddetta “scienza biomedica” sia in realtà il processo di industrializzazione della medicina. La salute al servizio dell’industria, con l’intermediazione di un gruppo di potere rappresentato dalla “classe medica”.

c) Altre parole di pietra: ateismo, agnosticismo, antiamericanismo, complottismo, negazionismo, revisionismo, totalitarismo.
Sulla falsità dei concetti veicolati da queste parole, basti l’analisi di alcune di esse. Ad esempio, complottismo. Chiunque si ostina a cercare di far conoscere le ragioni di una decisione di carattere geopolitica, fatta passare come adottata alla luce del sole e con “metodo democratico” nell’interesse collettivo, viene accusato (e deriso) come individuo ossessionato, che vede trame ovunque. Tuttavia, chiunque sia in condizione di ragionare, sa perfettamente che un conto è immaginare congiure dietro ogni avvenimento rilevante, ed un conto è ignorare o non prendere in considerazione la banale constatazione che dietro a decisioni di rilevanza politica ci sono gruppi di potere, spesso composti di un numero piuttosto ristretto di “decisori”, che stanno proprio decidendo per tutti. Ad esempio, nessuna decisione dell’attuale governo italiano è presa in relazione a quanto vien fatto credere ai sudditi. È una continua e costante bugia ripetuta fino alla nausea. Un altro esempio, smascherato però dalla massa di pubblicazioni che stanno invadendo il mondo, è il comportamento del governo statunitense dopo l’ 11 settembre 2001.

d) Un salto nel tempo: il caso Priebke
Fermo restando che il Caso interviene raramente anche nei fatti individuali, non è mai casuale quanto avviene con una “casualità” del tutto apparente per questioni di carattere internazionale.
I fatti relativi a Priebke sono tutti apparentemente causali. Viene “scoperto” in Argentina, estradato in Italia, ed ivi condannato all’ergastolo (ancorché assolto da un regolare Tribunale militare), da un ministro della Giustizia altoatesino e stretto parente di ex-SS, e trattenuto perché novantenne in una residenza coatta in Roma. Chi non intravede qualcosa di strano in questi avvenimenti è sicuramente un ingenuo. E Priebke è quasi sicuramente possessore di qualche segreto. Il suo ex-sodale Hass, recentemente deceduto ed anch’egli ex-agente CIA, per essersi lasciato sfuggire qualche parola di troppo, fece un volo da una finestra tale da lasciarlo muto per sempre. Il Fato non volle così, ma non risulta che l’anziano maggiore delle SS abbia ulteriormente chiacchierato. C’è da chiedersi, infatti, per quale ragione, mentre vengono processati alcuni comandanti tedeschi di reparti responsabili di stragi di civili, nulla si riesce a conoscere su chi e perché abbia effettivamente eseguito l’ordine di far fuori Bruno Buozzi e gli altri che erano con lui in quel non troppo lontano 4 giugno 1944.
Ma le incongruenze conseguenti alla pietrificazione dei concetti dovuta all’ imposizione della guerra fredda ideologica non finiscono qui. Anzi qui incominciano.

e) Qual’è il vero retroscena della guerra civile in Italia?
È giunta l’ora di capire le vere ragioni degli accordi che permisero ai Savoia di “fuggire” da Roma, degli accordi Wolff-Alleati stabiliti nel 1943 con l’avallo del Vaticano e conseguente vendita dell’ambasciata tedesca agli inglesi, accordi che, secondo il sottoscritto, spiegano la lotta sotterranea svolta dai tedeschi contro la socializzazione tentata dal Governo della RSI, il passaggio nell’immediato dopoguerra (o forse anche prima) di moltissime ex-SS al servizio dell’OSS (ora CIA), e non ultimi Dunquerque, il viaggio di Rudolf Hess in Inghilterra, l’attentato ad Hitler del 1944, e la morte necessaria di Mussolini, di buona parte del Governo RSI, Nicola Bombacci compreso, e di non pochi “partigiani”.

f) La questione olocaustica.
Sulla questione ci siamo già soffermati nel commentare nuovi libri in regolare circolazione nel nostro paese. Da questa lettura si evince con facilità che detta “questione”, che condiziona in questo momento le condizioni di vita e di sopravvivenza della maggioranza degli abitanti del pianeta, dovrebbe essere letta, come in altri casi della Storia, all’interno del mondo ebraico, come lotta fra sionisti, antisionisti, fra sionisti di un certo colore politico e sionisti di altra ideologia, ivi compreso l’aspetto geopolitica consistente fin dall’inizio del secolo XX, nel tentativo di sottrarre la Palestina al controllo del Regno Unito. Proprio su questo argomento, c’è da aspettarsi qualche nuova rivelazione, probabilmente anche sul ruolo della politica vaticana. Con troppa insistenza certi “storici” insistono sui famosi “silenzi” (che oggi coinvolgono anche gli Alleati), sul “martirio” degli ebrei dell’est europeo. La Storia ci insegna con dovizia di esempi che la colonizzazione di un territorio, resasi necessaria per gli interessi delle classi dominanti, non viene mai accolta spontaneamente da color che vi si devono realmente trasferire. Ci si va, lasciando il sacro suolo natale, perché necessitati. Un esempio eclatante, che dovrebbe far riflettere, è il recente invito rivolto da Sharon agli ebrei francesi di trasferirsi in Israele come conseguenza degli atti di “antisemitismo” compiuti in terra di Francia. Il fatto che si sia attesa la morte di Eichmann (sul processo del quale c’è molto da dire) nel 1967, già braccio destro di Heydrich, conosciuto oggi come ebreo nazista, prima del lancio alla grande da parte statunitense dell’operazione culturale, perdurante a tutt’oggi, basata sul concetto di “olocausto” (ma gli ex-SS erano ancora al servizio della CIA), dovrebbe ulteriormente far riflettere. Assieme, beninteso, alla dovuta riflessione sulle morti necessarie di Buozzi, Bombacci nonché Mussolini.

Nota finale
Se ci si chiede per quale ragione migliaia, milioni di giovani siano stati “abbattuti” a guerra finita per la sola ragione di aver indossato una divisa, mentre molte persone che avevano avuto responsabilità tremende ed avevano svolto operazioni di intelligence e repressione sono state cooptate in funzioni delicatissime, la prima e spontanea risposta non può che riferirsi al fatto che queste persone erano (e sono!) in possesso di informazioni molto utili. Ma la domanda più interessante resta quella che riguarda il valore politico “attuale” di quelle informazioni, delle quali non conosceremo presumibilmente mai l’intima sostanza, ma che possiamo immaginare, visto che in Democrazia la vera forza politica è costituita dal Ricatto, come dimostra abbondantemente il caso Mitrokin.


Giorgio Vitali