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COMUNICATO  STAMPA
(21 settembre 2000)

 

Poiché in relazione all'esclusione dei Combattenti della RSI dall'«ordine del tricolore», sono apparse sulla stampa (cfr. ad es. "Rinascita" del 13 c.m., pag. 6) indecorose recriminazioni, questa Federazione ritiene doveroso esporre alcune precisazioni:

a) non corrisponde al vero che «... la posizione di AN è stata censurata da tutte le formazioni di reduci RSI ...» in quanto la F.N.C.R.S.I., avendo preso le distanze da oltre 40 anni da quanti hanno stabilito rapporti di dipendenza o di fiancheggiamento con la destra reazionaria, non attribuisce la benché minima importanza alle decisioni del parlamento concernenti l'oggetto del contendere; né si sente umiliata e offesa dal comportamento antifascista di AN, analogo del resto a quello che fu del MSI per 50 anni;

b) se a Fini, Rauti, Maceratini, ecc., piace andare a braccetto con Bossi il quale, soltanto da qualche mese ha smesso di blaterare sul «Tricolore come straccetto da gettare nel cesso», buon pro gli faccia;

c) pienamente appagati dal dovere compiuto nella necessaria difesa dalla Patria dal nemico invasore, i Combattenti della RSI non ambiscono ad altro.

L'atteggiamento querulo e imbelle di quanti aspirano a riconoscimenti o assimilazioni persino offensivi, rivela in essi il totale smarrimento della dignità e della fierezza che sempre hanno contraddistinto i veri Combattenti, donde, secondo una combattente esemplare: «È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio» (D. Ibarruri).

Particolarmente deleteria al riguardo è l'opera svolta da tal M. Tremaglia il quale, inebriato dall’abbraccio con un generale delle forze della resistenza, alla domanda: «Partigiani e repubblichini sullo stesso piano?», ha risposto: «Ci si arriverà. A settembre presenterò delle iniziative di legge in tal senso». (cfr. "Il Giornale", 8 agosto 2000 ) cosicché verrebbe sancito per legge che fummo collaborazionisti del tedesco invasore, precisamente come i partigiani furono collaborazionisti degli Alleati. Ma la storia, che è scienza esente da colori politici, ha già emesso il suo verdetto irrevocabile: la RSI, continuando a combattere, senza soluzione di continuità, la guerra dichiarata nel 1940 accanto ad un alleato liberamente scelto, non è stata né poteva essere collaborazionista di nessuno.

Pertanto, i piani di cui sopra sono e rimarranno diversi, distinti e distanti.

 

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p. Il Comitato Direttivo
F. G. Fantauzzi