Italia - Repubblica - Socializzazione

 

da "Rinascita" del 13 ottobre 2001

 

COMUNICATO STAMPA

 

Questa Federazione intende esporre alcune considerazioni sui recenti avvenimenti.

Il terrorismo è l’epifenomeno più deprecabile di quel processo umano ineluttabile che è la guerra. Poiché il dispregio di ogni norma etica e l’anonimità sono le sue connotazioni più significative, i veri guerrieri aborriscono il terrorismo. Nondimeno, in presenza di azioni terroristiche simili, è essenziale sceverare quelle degli oppressori da quelle degli oppressi, poiché esse sono in un rapporto tale per cui le seconde non esisterebbero se non vi fossero state le prime.

I recenti attacchi kamikaze sferrati a Nuova York e a Washington dimostrano che il terrorismo ha ancor più affinato i suoi aspetti simbolici e la sua capacità di usare per i propri fini gli stessi nemici. Infatti, tali attacchi presentano profonde analogie intenzionali con quello giapponese di Pearl Harbor. Del resto, si sono sempre verificate azioni terroristiche con «falso scopo». Ad es., dal momento che il Giappone aveva già chiesto l’armistizio, le stragi di Hiroshima e Nagasaki furono indubbiamente perpetrate al fine di condizionare con il terrore atomico il mondo futuro. I due bombardamenti del Vaticano del 1° marzo 1944 e quello minacciato del 16 dello stesso mese (di cui sembra esser peccato il solo fare cenno), furono eseguiti allo scopo di «… ottenere una dichiarazione pubblica del papa in favore della guerra giusta degli Stati Uniti contro la Germania» (cfr. G. Angelozzi - Gariboldi, "Il Vaticano nella seconda guerra mondiale", ed. Mursia, Milano 1992, pg.136 - con prefazione di G. Andreotti). Il bombardamento di Frascati dell’8 settembre 1943 (altro che torri gemelle: 6.000 vittime, il 60% di abitazioni crollate e il 32% rese inabitabili), ebbe luogo, sic et simpliciter, per rammentare a Badoglio l’obbligo di rendere pubblico l’armistizio sottoscritto a Cassibile il giorno 3 dello stesso mese.

Al di là delle plateali contraddizioni emerse nella loro preparazione e attuazione, i primi atti di guerra portati in territorio statunitense rivelano che è in corso di svolgimento in quel Paese una assai complessa ed articolata azione politica. A nostro parere, la più potente cosca economico-finanziaria statunitense sta concretizzando una spregiudicata «resa dei conti» con le minori organizzazioni similari, per stabilire la propria definitiva ed incontrastata egemonia. Mentre non è possibile valutare la portata delle tensioni e delle lotte sotterranee che hanno cagionato il declino dell’economia USA, per quel che concerne le difficoltà che tale sistema incontra all’estero, è universalmente noto il grande risveglio dell’ISLAM e l’insorgere di un miliardo e 200 mila persone, le quali, per la formazione etica, morale e religiosa derivante dalla osservanza delle norme coraniche, si contrappone spontaneamente all’imposizione dell’americanismo materialistico, corrotto, immorale e irreligioso. Poiché ciò mette seriamente a rischio la realizzazione del progetto di dominazione mondiale della plutocrazia sionista, si è dato inizio all’attuale guerra contro l’Afganistan, la quale prelude a successive guerre contro altri Stati che contrastino siffatto disegno.

Indignati, rileviamo che il servilismo nei confronti degli USA ha accecato molti europei, i quali non si accorgono nemmeno di non essere più padroni in casa propria.

I Combattenti della RSI sanno perfettamente cosa è il terrorismo: l’hanno subìto per 20 mesi sia sotto l’aspetto dei bombardamenti terroristici angloamericani, che sotto quello di colpi sparati loro alle spalle dai partigiani degli angloamericani medesimi. Sanno, altresì, che tanto l’Impero Inglese -per ben tre secoli- che gli USA -nell’ultimo e in questo secolo - hanno sempre e dovunque governato per mezzo del proprio terrore o di quello di governi terroristici da essi stessi installati in varie parti del mondo.

Ciò detto, i Combattenti della R.S.I. ritengono essere un dovere opporsi al terrorismo che l’Occidente barbaro esercita, dal 1917, contro l’Europa e contro altri popoli liberi e di antica civiltà.

Fuori la NATO dall’Italia !
Fuori l’Italia dalla NATO !

 

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p. Il Comitato Direttivo
F. G. Fantauzzi