Italia - Repubblica - Socializzazione

 

Roma, 26-3-1999

 

In ordine all'aggressione della Serbia, il Comitato Direttivo di questa Federazione ha diramato il seguente:

COMUNICATO STAMPA

 

Resi ottusi dalla propaganda antifascista, gli italiani hanno disimparato uno dei più significativi insegnamenti della storia: chi non è capace di portare le proprie armi, è destinato a portare quelle altrui.

La Destra, con un occhio inquieto sui riflessi negativi sulla borsa e con l'altro inebriato per la orgogliosa determinazione del potente alleato americano, si è subito allineata con gli aggressori.

La Sinistra a suo tempo compatta (con rare eccezioni) nel plaudire all'invasione dell'Ungheria, della Cecoslovacchia, ecc, da parte della santa madre URSS, sembra divisa. Una parte di essa addirittura si dimetterà (?) dal governo se non cesseranno i bombardamenti.

L'Italia è ancora sottomessa ai desideri degli "alleati", come quando il CNLAI sottoscrisse il nefasto "promemoria di accordo" del 7-12-1944, che costituisce il fondamento della sovranità limitata italiana. Che l'Europa sia più o meno nelle nostre medesime condizioni è dimostrato dal fatto che -a conferma che cento somari non fanno un cavallo- essa ha scelto Romano Prodi come segretario generale.

Riflettendo sulle aggressioni imperialistiche dell'ultimo mezzo secolo, emerge che, storicamente, esse hanno come propri antecedenti immediati le varie «resistenze» e che l'establishment europeo non è in grado di concepire soluzioni alternative a quelle dettate dalla cultura resistenziale in cui è nato. Il riscatto europeo, pertanto, sarà possibile solo quando gli europei sentiranno l'Europa come patria e la difenderanno come un bene irrinunciabile e sacro. Poiché nessuno è libero se patria libera. Ciò vuol dire che gli ultimi italiani liberi sono stati i Combattenti della RSI e che pur sotto l'incalzare implacabile dei bombardamenti, il popolo serbo è oggi l'unico popolo libero d'Europa, il quale si è fatto trascinare nel bagno di sangue predisposto dall'UCK (=USA), rivelatosi una trappola mortale per l'intera Europa.

Vi è poi una manciata di ex-missisti i quali, non avendo voluto comprendere le ragioni di Nasser, di Bourguiba, dell'Algeria, del Viet-Nam, di Khomeini, ecc, non prenderanno mai posizioni univoche. Impregnati di retorica, sono colpiti dagli eventi, ma sono incapaci di connetterli con le cause; vorrebbero la punizione dell'acefalo aviatore del Cermis, ma accettano le basi americane in Italia e non si oppongono alla NATO; così palesando la loro origine spuria e il loro animo mercenario.

Una parola chiara, però, viene chiesta dal Vaticano, ma a Milosevic, non a Clinton & C.

Fortunatamente, nell'opinione pubblica internazionale (Cina, India, Iran, popoli arabi, dell'America Latina e dell'ex-URSS, cioè nell'85% della popolazione mondiale), si va consolidando la consapevolezza che gli USA perseguono una spietata geopolitica imperialistica a solo vantaggio degli interessi statunitensi e israeliani, vale a dire del 6% della popolazione mondiale. Lo stesso movente che li portò a scatenare la II guerra mondiale e ad invadere l'Europa nel 1943-45.

Le aggressioni in atto (Iraq e Serbia) e quelle precedenti -esaminate sub luce humanae experientiae- si presentano con connotazioni fondamentalmente analoghe:

Prassi: promuovere, dirigere e sostenere finanziariamente un movimento di guerriglia; istituire infine un governo provvisorio composto di persone ambiziose e ricattabili che, al momento opportuno, chieda all'ONU o alla NATO l'intervento armato, ovvero, dia luogo a fatti tali da conferire l'aspetto umanitario ad un intervento spontaneo.

Scopo: estendere l'egemonia USA nel mondo mediante la svirilizzazione (vuoto spirituale e religioso; senza una fede non si combatte, non si rischia la vita) dell'uomo perché meglio subisca l'omologazione mondialista. Depotenziamento (dalle minacce all'embargo alla guerra) economico, politico e militare degli Stati che non sottostanno alla sudditanza yankee.

Ciò è sotto gli occhi di tutti. Non lo vede solo chi non vuol vederlo.

Dinanzi all'ennesima manifestazione di tracotanza dell'unica superpotenza, questa Federazione ribadisce quanto ha sempre sostenuto:

* Abbandono della NATO e dell'Alleanza Atlantica;

* Eliminazione delle basi americane in Italia e in Europa;

* Socializzazione delle attività produttive e subordinazione dell'economia alla politica;

* Rifiuto della società multietnica;

* Intensificazione dei rapporti politici, economici e culturali con i paesi arabi e con quelli del c.d. "terzo mondo". 

Italia - Repubblica - Socializzazione   

p. Il Comitato Direttivo
F. G. Fantauzzi