Italia - Repubblica - Socializzazione

Inno delle Nazioni

tratto da ...

Inno delle Nazioni
(Giuseppe Verdi - 1862)

 

(...)

Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia tradita

Che il cielo benigno ti sia propizio ancora,

Fino a quel dì che libera tu ancor risorga al sole!

Oh Italia, oh Italia, oh Patria mia!

(...)

 

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INNO DELLE NAZIONI

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«Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario»

George Orwell   


Di recente, ed inopinatamente, è scoppiata sui Media una apparente discussione dedicata alla validità del nostro Inno Nazionale. Come si sa, l'Inno nazionale è quello di Mameli, che sarebbe stato compilato dal giovane poeta, morto durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849.
Tale Inno, notoriamente massonico (Mameli era massone, come buona parte dei fautori del Risorgimento nazionale), fu riconosciuto come Inno Nazionale all'epoca della Costituzione di questa Repubblica.
Diciamo subito che a noi, che NON siamo massoni, l'Inno piace per il suo tono virile e per il richiamo alla libertà ed all' indipendenza nazionale. Fu eseguito anche in RSI.
Secondo i commentatori, parrebbe che nella discussione sull'Inno da utilizzare fosse stato preso in considerazione anche l'Inno di Garibaldi, scartato aprioristicamente per il suo tono ancor più indipendentista (con gli angloamericani in casa sarebbe stato di difficile esecuzione) eppoi con quel suo richiamo apertamente pagano (Si scopron le tombe, si levano i morti) non sarebbe stato gradito oltre Tevere. E così, anche su pressione della Massoneria angloamericana, l'Inno di Mameli è diventato (ma sempre provvisoriamente, come d'abitudine nel nostro paese) Inno nazionale.
Usato in sordina, mai cantato nelle scuole e negli stadi, ebbe un particolare impulso con la presidenza di Ciampi, uomo forte della Massoneria e si è diffuso negli stadi perchè cantato abitualmente dalla nostra Nazionale di Rugby.
Ora si è sollevata la questione e non vorremmo che questo fatto (more solito) nascondesse un progetto recondito. Il progetto potrebbe essere quello di utilizzare "Va Pensiero" di Verdi (dal "Nabucco") con le conosciute implicazioni storico-politiche.
Tuttavia, nel 1862 (13 anni dopo la morte di Mameli) Giuseppe Verdi musicò una Ode di Arrigo Boito, suo abituale librettista. Questa ode si chiama "Inno delle Nazioni". A noi è piaciuta, soprattutto la strofa che proponiamo ai nostri lettori.


Giorgio Vitali