Italia - Repubblica - Socializzazione

 

L'articolo di Giorgio Vitali (fine anni '60) che qui viene riproposto, dimostra l'immobilismo della politica italiana.

 

La politica italiana

 

Giorgio Vitali
 


«Ogni movimento di contestazione a strutture imputridite è sempre buono»
Marc de Smedt

«Le grida del patriottismo oppresso saranno chiamate grida di sedizione e i difensori della patria saranno soltanto dei proscritti fintantoché una masnada di delinquenti avrà il dominio»
Robespierre



Le elezioni di giugno ripropongo gli stessi immobili schieramenti
Da una parte il dogmatismo democratico che non riesce a vedere altra forma di vita associata che non sia quella espressa dal parlamento dei partiti. Dall'altra la strumentalizzazione del cittadino ai fini del mantenimento di uno status quo che non può non verificarsi col proporre false alternative politiche. In realtà la situazione stagnante della vita pubblica italiana si perpetua proprio attraverso questa contrapposizione di partiti la cui funzione è quella di eludere sistematicamente i grossi problemi che urgono.

I partiti e la violenza
La violenza di questi ultimi anni è voluta ed attuata dai partiti e dai sindacati ad uso gestione di potere. Non le lascerebbero un libero sfogo se così non fosse. La violenza serve al PCI per far evidenziare le sue forze a sinistra, intimidire il borghesume e presentarsi come partito d'ordine. La violenza serve ai partiti "sicuramente democratici" per condannare le forze eversive di destra e sinistra e per realizzare senza troppo esporsi quel progressivo programma di smantellamento della attività economica italiana a tutto vantaggio delle potenze padrone del globo. La violenza serve come elementare chiarificazione nell'ambito dalle Destre ove il MSI si presenta come l'unico organismo capace di fronteggiare "i rossi" sulle piazze.

Immobilismo
L'immobilismo politico non è solo un modo di essere di una classe dirigente che può esercitare il potere solo mediante tale immobilismo. È in realtà un modo facile per tenere asservita l'Italia ad interessi stranieri. L'immobilismo è sinonimo di sclerosi morale e mentale di tutto un popolo. Ad esempio, si pensa, si scrive, si dice che solo la Sinistra fa leggi socialmente valide mentre la Destra, siccome difende l'iniziativa privata, è l'unica capace di realizzare, una economia produttiva. Cioè un uomo non potrebbe essere nello stesso tempo interessato al benessere ed all'elevazione sociale e nello stesso tempo realizzare uno Stato valido anche sul piano produttivo (leggasi indipendenza). Oggi purtroppo abbiamo un solo mezzo per dimostrare la volontà politica di uscire fuori da questi schemi paralizzanti,ed è la Scheda bianca che vuol dire rifiuto delle parole e volontà di agire finalmente alla costruzione di una Nazione civile.

Esempio: il fatto che alcuni italiani manifestino "esclusivamente" contro Rogers e si scontrino con la Polizia; altri Italiani manifestino contro Gromiko e si scontrino con la Polizia venendone dispersi a tutto godimento degli avversari politici e del popolino che vede in essi solo gli estremisti e gli agitatori, è la triste realtà dell'alienazione (si dovrebbe manifestare e lottare tutti uniti, contro l'uno e l'altro. Ed allora si sarebbe vinta l'alienazione). L'interscambiabilità degli uomini fra i diversi partiti, statica nelle posizioni astratte e sentimentali, ma di identiche proposte politiche quando si tratta di prender voti, dimostrano che i politicanti cercano solo la sistemazione mentre la struttura organizzativa del partito serve solo a distorcere l'attenzione dalla realtà. Nella coscienza popolare, quando un tale si presenta candidato, viene subito definito arruffone, arrivista ed intrigante. Sempre un mediocre, spesso un fallito ed un disonesto. Quando poi fa carriera e divenga deputato, allora lo si ossequia e gli ci si raccomanda.

I partiti
La caratterizzazione dei partiti non lascia adito a dubbi, il rifiuto non può che essere netto. Il PCI è su posizioni ideologiche neo-radicali secondo la linea di Mosca, i partiti di centrosinistra sono solo strutture di governo, la DC, melliflua, pretesca politica dei contrappesi e dell'inerzia, ha ritrovato intera la sua anima populista ed anti-italiana che ha sempre caratterizzato le forze codine e clericali, prone ad ogni ventata demagogica, Il liberalesimo è assolutamente fuori di ogni possibilità: non esiste, il MSI vivo di sfumature di venticinqueluglismo. L'incontro recente tra l'ex-repubblichino Almirante e il badogliano De Lorenzo, è avvenuto infatti sul comune terreno del conservatorismo piccolo-borghese. In realtà la stabilità del voti (mene piccolissime varianti) è legata al fatto che nessun partito può dire qualcosa di autentico e di credibile. Ogni partito è squalificato di fronte alla opinione pubblica e riceve voti solo dai propri seguaci o simpatizzanti. I giovani sono del tutto avulsi dalla realtà per cui votano i partiti secondo suddivisioni precise e prevedibili.

Caratterizzazione del regime
Questo regime è caratterizzato dalla lotta per il potere all'interno dei gruppi dì vertice e da una continua serie di intimidazioni e ricatti, di campagne pubblicitarie alle quali, ossequiente e bassamente servile, si adegua tutta la stampa (es. "Tempo illustrato" che recentemente, senza mezzi termini, invita alla repressione). L'uso indiscriminato delle tecniche della guerra psicologica e gangsteristica, la strumentalizzazione delle masse proletarie sempre più degradate, la possibilità di controllo o quanto meno di informazione sfugge al cittadino medio che viene frastornato dagli eventi cui assiste e dalle distorsioni dei servizi informativi. La minaccia è incombente e chiunque può venire accusato di qualsiasi cosa (i casi sono giornalieri).
La carenza legislativa è compensata da disposizioni governative attuate al solo scopo ricattatorio di categorie lavoratrici o imprenditoriali. Come o cow boys che sparano al lati della mandria per portarla ai grandi macelli dell'Est, così la mandria italiana viene condotta per vie traverse con continui fuochi artificiali a destra ed a sinistra.

Chi vota scheda bianca?
È colui che reagisce a tutte le sollecitazioni atte a sgretolarne la integrità. Egli rifiuta di essere schiacciato su una parete unidimensionale con la etichetta di destra, centra o sinistra. Egli si sente italiano e come tale europeo.
Come Europeo rifiuta il servaggio a USA, URSS e Vaticano. Vuole la concordia e l'unione nell'interesse comune. Rifiuta la fazione con la etichetta dei partiti che non esprimono più nulla. Certamente queste sono valutazioni fatte a persone per le quali l'interesse collettivo trascende quello individuale e personale. Ovvio che chi ha da difendere l'orticello o l'appartamento, il prestigio fra i colleghi di lavoro, il posto all'Ente o nel gruppo di pressione, o l'azienda ecc. e cosa tipica per l'italiano medio per cui muoia l'Italia e gli italiani, ma possa godersela un giorno di più alla faccia degli altri, certo voterà per i partiti. Ciò che agisce in costoro è lo spirito della vecchiaia, abbarbicati all'interesse individuale, al terrore di perdere il poco, il piccolo agio, incapaci di aprirsi alla collettività ed alla vita morale e spirituale.
Stessa filosofia "morale" su cui si basa la democrazia ed il pensiero positivista.


Giorgio Vitali