La smentita del senatore
Finestra
sen. Aimone Finestra
Aimone Finestra
nato a Todi nel 1921, vive a Littoria/Latina dalla Fondazione.
Dopo 3 anni di guerra sul fronte balcanico come Bersagliere Comandante della 5ª
Banda Cetnica anticomunista, Tenente, all'atto dell'armistizio dell'8 settembre
1943 al Comando di una Compagnia di Arditi ha partecipato alla difesa di Zara
contro gli slavi comunisti di Tito; nel gennaio 1944, rientrato in Patria come
Volontario, fu assegnato al Battaglione "M" d'Assalto Venezia Giulia Div. Etna.
col grado superiore I.G.S. come suo Comandante.
Nel 1945, incarcerato per collaborazionismo militare a Forlì e Novara, sfugge
alla condanna a morte perchè gli viene applicato l'art. 26 del Codice Penale di
Guerra perchè più volte decorato al V.M. Dopo 4 anni di carcere, uscito aderisce
immediatamente al MSI e ne diviene in pochi anni segretario provinciale
rimanendo nella carica per 36 anni.
Nel 1972 viene eletto consigliere regionale del Lazio per il MSI ricoprendone la
carica per dieci anni.
Nel 1982 viene eletto Senatore della Repubblica rivestendone la carica per altri
dieci anni.
Nel 1993 viene eletto plebiscitariamente Sindaco di Latina/Littoria rivestendone
la carica per due Legislature.
Nel 2002 viene eletto vicepresidente dell'U.N.C.R.S.I. e nel dicembre 2005 è
eletto presidente al congresso di Firenze, carica che riveste tuttora. |
Intervento di Aimone Finestra, Presidente Nazionale U.N.C.R.S.I.
Lo scorso 25 Aprile il Presidente del Consiglio ha pronunciato un chiaro
intervento a favore dei ragazzi in armi della RSI, ed è solo per questo motivo
che ho fatto riferimento a quella data nella lettera che gli ho inviato con la
richiesta del riconoscimento della legittima e doverosa qualifica di combattenti
proprio a tutti quei ragazzi.
Tutte le interpretazioni strumentali e maligne che vogliono vedere in quel
riferimento un mio riconoscimento del 25 Aprile sono assurde e senza senso, la
mia storia militare prima e quella personale poi parlano da sole, non mi è mai
passato nemmeno per l’anticamera del cervello tale riconoscimento e non intendo
entrare in nessuna polemica, ne dare risonanza a inutili e strumentali
interpretazioni.
Estrapolare frasi da un contesto generale per farne oggetto di
strumentalizzazioni senza senso non solo è sbagliato ma danneggia e indebolisce
fortemente l’importanza delle nostre legittime rivendicazioni.
Roma 31 dicembre 2008
sen. Aimone Finestra
il COMMENTO di Giorgio Vitali:
Con piacere pubblichiamo la lettera
che il sen Finestra ha inviato per spiegare a coloro che l'avevano
criticato, la sua richiesta all'attuale presidente del Consiglio del
riconoscimento di combattenti per i militari che hanno combattuto
nei ranghi della RSI.
È una spiegazione che ci fa piacere, anche se non ci soddisfa,
perchè è sempre spiacevole percepire il senso di abbandono, di
assuefazione, di decadenza, di compiacente accondiscendenza che
trasuda da ambienti che gravitano attorno ad AN ed ai suoi uomini di
paglia. (Con il massimo rispetto per la paglia, che raccoglie i
rifiuti di animali da stalla, esseri per lo più NOBILI!!)
Detto questo, noi dobbiamo comunque ribadire che, come abbiamo
sempre fatto finora, NON sentiamo il bisogno di chiedere nulla a
questo sistema ed ai suoi rappresentanti. Chiunque essi siano.
Questo NON è un Regime a cui si può chiedere qualcosa, ma al quale
bisogna DARE. Noi sappiamo cosa. Beninteso, anche fra i
rappresentanti delle Istituzioni attuali, posto che di istituzioni
si possa parlare, c'è una gradualità di spessore etico.
E si va dai livelli più bassi, rappresentati dagli uomini di paglia
di cui sopra via via sempre più in alto. Anche se in questa "ascesi"
immaginaria, si tratta in buona sostanza, di un albero tronco a
metà. A questo livello possiamo posizionare l'attuale presidente del
Consiglio il quale, pur non avendo alcun debito nei nostri
confronti, tuttavia ha avuto fino ad oggi, sempre nei nostri
confronti, (pur essendo figlio di un grande resistente, come lui ha
detto, in Svizzera) un atteggiamento da persona INTELLIGENTE e
soprattutto di notevole fiuto politico.
Giorgio Vitali
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