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Una legge per la sovranità alimentare ed un referendum contro gli OGM

 

Giorgio Vitali
 


Oggi la sovranità alimentare costituisce un inscindibile corollario al concetto di Sovranità.
Senza l’affermazione e la difesa della Sovranità alimentare nessuno Stato e quindi nessuna Nazione, può essere sovrano.
La Sovranità alimentare si accompagna anche alla Sovranità monetaria (la libertà per ogni Stato di battere moneta propria e farla circolare liberamente senza sottostare alle imposizioni del potere finanziario globale).
Le tre manifestazioni della Sovranità non sono scindibili, perché senza l’una non può esistere l’altra.
Se, come ampiamente dimostrato, (vedi l’ultimo libro sull’argomento: Kevin Trudeau, "Vogliono farti ammalare", Oscar Mondadori, 2007, € 13.00) il sistema dell’imperialismo economico globalista è gestito dalle Multinazionali protette dalle armi del sistema USA/Israel, queste gestiscono contemporaneamente e finanziariamente la «ricerca», il flusso monetario, la conquista dei territori ancora vergini, il mercato delle armi e della droga, e quindi il controllo e l’imposizione dei prodotti alimentari sotto la forma di monopolio dei semi e di prodotti dell’industria alimentare. L’aspetto più devastante di questa politica di dominio è l’invenzione degli OGM.
Con gli OGM le Multinazionali sono riuscite ad aggirare una norma fondamentale della convivenza civile nel mondo intero: il divieto di brevettare il vivente. Per chi non lo sapesse, mentre tale divieto vale per gli ibridi naturali, con i quali l’umanità è sopravvissuta per millenni, non è valido per gli OGM perché prodotti della ricerca e della sintesi industriale. Quindi, contrariamente a quanto le Multinazionali con il loro sistema di disinformazione globale vanno affermando, che cioè gli Organismi geneticamente modificati sono stati «inventati» per migliorare la qualità della produzione biologica, in realtà si tratta di un semplice espediente per brevettare piante e semi (ed ora ci stiamo avviando anche per gli animali e l’uomo con la clamorosa nascita delle nuove chimere), e quindi per impossessarsi fraudolentemente di un patrimonio alimentare che l’Umanità intera, nei millenni ha elaborato per la propria sopravvivenza. Inutile ampliare l’esposizione, perché sull’argomento è possibile reperire anche in Italia una bibliografia imponente.

Definizione di Mondializzazione
Secondo Jules Dufour (Mondialisation. CA), la Globalizzazione consiste in quattro elementi strategici intimamente legati l’un l’altro.
1. Controllo dell’economia mondiale e dei mercati finanziari.
2. Saccheggio di tutte le risorse naturali (materie prime e risorse energetiche). Imposizione dei prodotti alimentari attraverso gli OGM.
3. Controllo dei 191 governi dei paesi membri dell’ONU.
4. Sorveglianza su questi governi attraverso una rete di basi ed installazioni militari che coprono l’intero pianeta.
Incidentalmente, il controllo geopolitico della situazione è affidato alla "Anglosfera" definizione che Conrad Black, editore di destra, ha dato dell’Asse conservatore che unisce gli USA alla Gran Bretagna e che include, (ma potrebbe escludere!), Israele.


Importanza e necessità di un Referendum
Il giorno 7 settembre 2007 si è tenuta a Roma una conferenza stampa per presentare la proposta delle Leggi Popolari Contadine su OGM e Sovranità alimentare.
(Informazioni complete possono essere ricavate sui seguenti siti
:www.sovranitalimentare.net/leggipopolari e www.mangiacomeparli.it)
L’iniziativa parte dall’esigenza d’interpellare la collettività nazionale su questi argomenti d’eccezionale importanza per il futuro della permanenza della vita sul pianeta. Risulta, infatti, che dai tanti sondaggi a livello locale, nazionale ed europeo è emersa a stragrande maggioranza la volontà di bloccare l’introduzione degli OGM in qualsiasi loro forma.

Tradimento della Commissione CE
Non tenendo in alcun conto le indicazioni provenienti da tutti i paesi dell’Unione, la Commissione si appresta ad approvare una normativa che permette di inserire gli OGM non solo negli alimenti convenzionali ma anche in quelli biologici, che com’è noto sono richiesti proprio da chi desidera nutrirsi con prodotti non manipolati né inquinati.
Si tratta di un "cavillo di Troia" per poter, in un secondo tempo, approvare una nuova legge che permetta la coltivazione di semi OGM, finora vietata. Fortunatamente, è proprio la Direttiva 2001/18/CE che prevede di poter interpellare le popolazioni prima dell’introduzione degli OGM nell’ambiente. («... Per un quadro legislativo completo e trasparente, è necessario garantire che il pubblico sia consultato dalla Commissione o dagli Stati membri durante l’elaborazione delle misure, e che sia informato delle misure adottate durante l’attuazione della presente direttiva ...»)
Le Associazioni promotrici dei referendum, che sono attualmente 28, hanno denunciato durante la conferenza stampa il totale asservimento dei Media che non hanno dato risalto alcuno al problema, pur essendo di pubblico dominio che la problematica è molto sentita e dibattuta, perché per nostra fortuna la popolazione ha preso atto dell’enorme rischio connesso con l’introduzione d’alimenti manipolati tecnicamente nella loro intrinseca sostanza vitale.

Un espediente: la Coesistenza
Per poter superare le resistenze popolari che si presentano minacciose, è stata presentata la proposta da parte della Lobby delle Multinazionali di introdurre la coesistenza. Si tratta di far passare una normativa che permetta la coesistenza delle diverse colture nelle zone agricole. Tale consuetudine però porterebbe ad un inquinamento irreversibile ed in tempi brevi di tutte le sementi e dei terreni coinvolti, senza alcuna possibilità di ripristino delle condizioni precedenti. Ci troveremmo, di fatto, in una situazione ben peggiore di qualsiasi altra ipotizzata.
Anche quest’espediente contraddice i principi sanciti nella Direttiva 2001/18/CE che stabilisce, all’articolo 9: «Gli Stati membri prevedono modalità per la consultazione, compreso un periodo di tempo ragionevole, per dare al pubblico o ai gruppi la possibilità di esprimere un parere (…) gli Stati membri rendono accessibili al pubblico informazioni su tutte le emissioni OGM sul loro territorio (…) la Commissione rende accessibili al pubblico le informazioni contenute nel sistema di scambio d’informazioni di cui all’articolo 11».

Strozzinaggio sulla vita
Per ogni modifica genetica l’acquirente del prodotto agricolo GM deve pagare royalties per non meno di sette brevetti. Si tratta pertanto di una somma d’interventi brevettati in quanto «innaturali». Più sono innaturali e più sono brevettabili come tutti i prodotti della ricerca industriale. Il danno intrinseco di questi prodotti è già stato documentato ampiamente, anche sotto la forma di una netta riduzione della produzione agricola. Tuttavia, vale com’esempio per tutti l’esperimento condotto alcuni anni fa in Canada. Sono stati messi a disposizione di un gruppo di topi due cumuli di mais, di cui uno era transgenico. I topi si sono nutriti esclusivamente di mais naturale. Ciò significa che l’innaturalità dei prodotti dell’ingegneria genetica è percepibile immediatamente.

Il Protocollo di Cartagena
Questo protocollo è entrato nel nostro ordinamento con legge 15 gennaio 2004, n. 27, ed impone una gestione dei rischi connessi all’utilizzazione, alla manipolazione ed ai movimenti transfrontalieri degli OGM, e tra l’altro non permette la coltivazione immediata degli OGM (vedi artt. 15 e 16, legge n. 27/04) Questo protocollo è stato comunitarizzato dall’art. 32 della Direttiva n. 18/2001.
Poiché in tutte queste disposizioni normative si prevede la consultazione popolare, si rende oltremodo necessaria la promozione di una o più consultazioni referendarie sull’argomento. Si otterrebbe anche il risultato molto importante di introdurre anche in Italia il Referendum consultivo, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 9 della Direttiva 2001/18/CE e dall’art. 12 del dlgs 224 del 2003, d’attuazione della Direttiva in questione. Riuscire a portare a termine questi Referendum inoltre porterebbe all’instaurazione di modalità referendarie finora non applicate con la scusa che la nostra Costituzione prevede soltanto referendum abrogativi. Tuttavia, la stessa Costituzione non vieta espressamente i referendum consultivi e questo rappresenta un lasciapassare naturale all’applicazione della normativa europea. Si tratterebbe di una grande vittoria popolare.

La quarta guerra mondiale
Quella per gli OGM costituisce elemento della quarta guerra mondiale, come dimostra l’importanza che il potere mondialista attribuisce all’imposizione degli organismi modificati (oggi si parla anche di chimere umane, ovvero androidi previsti da Philip Dik!). Che si tratti di una guerra con le sue battaglie anche di tipo tradizionale è dimostrato dagli incendi che hanno devastato il sud della Grecia e dell’Italia. Per quanto riguarda la Grecia, retta da un Costas Karamanlis, leader di Nuova Democrazia, si tratta di 270.000 ettari di bosco e pascoli incendiati, 64 morti, 3500 abitazioni distrutte. L’UE ha varato un primo stanziamento di 200 milioni d’euro. Stanno circolando voci circostanziate sul coinvolgimento d’interessi transgenici. Si dice, infatti, che nelle zone disastrate verrebbero piantate essenze arboree geneticamente modificate prodotte in Israele.
 

Giorgio Vitali